Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

4 romani su 5 non si fidano di Marino. Torniamo al voto nella Capitale!

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Vedete non è perché mi stia antipatico. Non è perché – al di là della residenza – di romano non ha nulla, nascita compresa. E non è neanche perché rappresenta i poteri forti del Pd che l’hanno imposto come candidato di centrosinistra nella Capitale. E’ solo perché è inadatto a fare il sindaco di Roma. Ignazio Marino è inadeguato a guidare la città più importante d’Italia. Punto! Sono bastati pochi mesi dalla sua elezione per dimostrare la sua totale inesperienza amministrativa. Ma per quanto questi mesi siano sembrati un tempo interminabile, il chirurgo Marino è in carica solo dal primo gennaio del 2014. Ciononostante è riuscito ad inimicarsi la quasi totalità della popolazione romana, dei lavoratori, dei commercianti e dei suoi stessi elettori (anche se quest’ultimi sono diventati peggio dei panda: estinti dopo il voto!). A questo punto la domanda è: com’è possibile riuscire ad essere disprezzato nel proprio operato da 4 romani su 5 in così poco tempo (sondaggio pubblicato oggi da Repubblica, commissionato dal Pd capitolino ed effettuato da Swg)?

Abbiamo iniziato a sentir veramente parlare di Marino soltanto quando da neoeletto ha deciso di pedonalizzare i Fori Imperiali, facendo saltare qualsiasi forma di logistica dei trasporti in tutta l’area limitrofa. Però ci siam detti: è giovane, si farà, ha solo bisogno di mostrarsi un po’ al suo pubblico. Poi ha continuato con il Tridente, ora con le zone intorno a Piazza Barberini, Via Ripetta e compagnia cantante. Roma Marino la vuole libera da auto e centauri. Bene, fantastico, evviva, tutti d’accordo! Ma per renderla la città che il sindaco vorrebbe, forse bisognerebbe prima intervenire sui trasporti: il che significa portare la Capitale all’altezza delle altre europee, con un servizio bus efficiente, una metro pulita e agibile, e tram su rotaie raddoppiati nelle corse. Allora e solo allora, tu, sindaco puoi permetterti di pedonalizzare anche il Raccordo, per la felicità di tutti. Altrimenti c’è da rendersi conto che qualche problema sugli spostamenti si crea ai romani. Ma la colpa non è di Marino e neanche di chi l’ha votato. La colpa è dei politici che l’hanno proposto ed appoggiato nella sua candidatura. E’ loro che noi romani dobbiamo ringraziare. Anche se il mio vero dubbio permane sul criterio utilizzato per la scelta del candidato. Vorrei sapere come l’hanno selezionato!

Perché voglio metterla in questi termini: se Marino, un medico chirurgo di Genova, con nessuna esperienza in ambito comunale è potuto diventare sindaco di Roma, cosa impedisce a chiunque di noi di andare a Genova, piuttosto che a Napoli, a governare l’area portuale? Ragionando come hanno fatto coloro che con la candidatura di Marino hanno unicamente voluto affermare la loro forza politica su Roma, direi che nulla impedirebbe a chiunque di improvvisarsi sovrintendente portuale. E badate bene che a far arrivare i romani a questo di livello di esasperazione ce ne voleva, soprattutto dopo l’inesperienza evidente di una giunta, come la precedente, comandata da Alemanno, alla quale come voto darei un non pervenuta. Però pare che i cittadini alle mancanze evidenti di Marino possano perfino preferire la totale assenza di una giunta. Come dire: meglio nulla, che agire male. A questo punto c’è solo da andare al voto, senza aspettare. Abbiamo bisogno noi, come tutti gli italiani che con Roma sono rappresentati in tutto il mondo, di avere chi possa agire con criterio, esperienza e conoscenza. Tutte qualità sconosciute all’attuale sindaco. E questo è evidente per ora ai cittadini della Capitale, e sempre di più ai milioni di turisti che delusi dalla sporcizia, dal traffico, dalla micro criminalità tornano nei loro paesi con il ricordo sbiadito dei film conosciuti all’estero, che magari vincono gli Oscar, ma che non rappresentano l’invivibile città che è diventata Roma.

Giampiero Marrazzo

L'Autore

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