«Lei sogna di ..far tredici? » Ma lo farà sicuro!

Gianni Rodari

Addio a Luisa De Giuli, la signora delle stelle

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Era travolgente, piena di vita, colta e profondamente buona. Amava indagare nei destini degli uomini, nel loro misterioso intrecciarsi, perdersi nelle pieghe della storia per cercare di cogliere corrispondenze e di capire il senso della vita, la nostra missione su questa terra. Luisa De Giuli non era un’astrologa qualunque, ma un vera signora delle stelle, una dottissima iniziata. Se n’è andata, in silenzio, a cercare nel cielo che scrutava la risposta a tutti i suoi interrogativi. Ci mancherà. Ci mancheranno le sue carte astrologiche, il suo oroscopo quotidiano che per anni è andato in onda la mattina a Prima Pagina su Canale 5. E ci mancherà il modo appassionato in cui spiegava il suo metodo divinatorio, che ci ha svelato nei suoi due ultimi libri “Ti racconto l’astrologia” e “Matematica Stellare”, che non hanno niente a che vedere con le pubblicazioni usa e getta sugli oroscopi, ma restituiscono nobiltà alla divinazione attraverso una ricerca che ha radici antiche, accompagnata da una incessante attività pratica. La De Giuli ha monitorato i grandi eventi di quest’ultimo quarto di secolo, e i loro protagonisti, spesso anticipando fatti e situazioni con precisione assoluta. E di tutto questo se ne ha prova e riscontro. E’ riuscita a rendere il metodo che ha messo a punto alla portata di tutti e ce ne ha fatto generosamente dono. Un grande tesoro di sapienza, che sembrava essere andato smarrito e che ci fornisce le chiavi per poter aprire le porte del futuro e modificarlo dall’alto del nostro libero arbitrio. Si, perché il futuro, se se ne rintraccia la pietra angolare, può essere modellato in sintonia con le nostre aspirazioni. Riuscirvi è facile, ma solo se sapremo essere in grado di decodificarne con saggezza il senso. Non la ricchezza, il potere, il dominio sugli altri deve essere il fine. Ma la sintonia con tutto ciò che ci circonda. E’ così che individueremo il sentiero da percorrere qui e ora sulla terra e ridisegneremo le vie future nelle quali confluirà la nostra energia quando quella che chiamiamo morte ci avrà trasformato in altro. E’ così che riusciremo a fare della nostra vita un “capolavoro”, come diceva lei. E a capire il senso di una stella che brilla ma che da anni luce non esiste più.

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