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Pietro Barilla

Addio al Pd, gli arabi in Italia anti-Lega ma vicini ai 5Stelle

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Co-mai e Amsi: “il 60 per cento di arabi, musulmani e immigrati simpatizza per 5 Stelle, il resto diviso tra Leu e Forza Italia; pochi rimasti col Pd,  per colpa della politica di chiusura di Renzi”
Le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (Amsi) e il Movimento internazionale Uniti per Unire, esprimono i loro auguri al Movimento 5 Stelle, (che ha ottenuto la maggioranza dei voti come partito). Fanno le loro congratulazioni al centro destra, come coalizione al primo posto, e a tutti gli altri candidati alle elezioni del 4 marzo,  rispettando la volontà del popolo italiano:  pur non nascondendo la loro sincera preoccupazione per l’avanzata della Lega e di Salvini.
“Crediamo nella democrazia, nella libertà e dunque all’esito della volontà del popolo. Facciamo gli auguri ai vincitori e ai non vincitori”, chiarisce  Foad Aodi, Presidente di Amsi, Fondatore di Co-mai e Uniti per Unire.
“Tuttavia – aggiunge – non possiamo nascondere che gli scenari politici sono cambiati e più del 60 per cento di arabi, musulmani e cittadini di origine straniera vota ormai 5 Stelle, Forza Italia, Leu, o altre forze di sinistra; mentre pochi sono rimasti col Pd.
Sicuramente queste elezioni hanno visto perdere le forze politiche divise, coloro che han tradito la loro identità storica, che hanno lavorato per l’integrazione e il dialogo ma senza concretezza, senza candidare nessun candidato d’ origine straniera. Abbiamo proposto da tempo il progetto “buona immigrazione”, basato sul principio “diritti e doveri reciproci” e su un’immigrazione programmata e controllata. Ora, la nostra preoccupazione è che un eventuale Governo Salvini possa volerci identificare come cittadini arabi, musulmani, africani e non come cittadini italiani: questo equivale a mettere a rischio la buona convivenza che stiamo difendendo da anni. Vediamo a rischio anche i diritti fondamentali dei cittadini di origine straniera, come: il diritto alla salute ( col rischio del ritorno del fenomeno “medici spia”, per intenderci), il diritto alla casa, al lavoro, ai concorsi, all’istruzione e alla libertà religiosa. E questa preoccupazione è sentita in tutti i nostri Paesi di origine, dove emerge la profonda delusione verso la politica del PD: che s’ è rivelata troppo distante dalle Comunità arabe, musulmane, palestinesi, guardando spesso gli immigrati con distacco e senza un vero coinvolgimento. Talvolta sono stai anche messi dei paletti nei confronti di esponenti arabi e musulmani da parte di Matteo Renzi, e altri deputati del Pd lombardi e laziali”.

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