Compili il suo pronostico, ci penserà il futuro!

Gianni Rodari

Al caro uomo del Muro….Que viva México!

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Trump ama i muri, anche quello del pianto

Donald Trump entrerà nella storia peggiore mai scritta dagli Stati Uniti come l’”Uomo del muro”. Quel muro già noto come muro della vergogna, che intende completare ad ogni costo per rendere inaccessibile la frontiera con il Messico, dimentico delle origini della sua famiglia e del paese di cui è presidente,  un paese strappato ai nativi con la forza e la violenza, meta da sempre di migranti in fuga, terra di deportazione di galeotti e  schiavi.

L’uomo del muro ha dimenticato anche le sue stesse origini. L’uomo del muro forse non ricorda più di discendere da un furbo tedesco di Kallstand, Baviera, in di nome Frederik, che era poi suo nonno, che a 16 anni, per evitare il servizio militare, fuggì a New York, dove si mise a fare il barbiere.

L’uomo del muro forse non ricorda neppure che ben due delle sue tre mogli si sono solo recentemente naturalizzate americane: Ivana, la prima, arrivò negli Stati Uniti dalla Cecoslovacchia, passando per il Canada,  Zlín  è la sua città natia. Melania, l’ultima, è nata in Slovenia a Novo Mesto. Storie che confermano che gli uomini non hanno radici come gli alberi, ma gambe sulle quali camminano da milioni di anni in cerca di una vita migliore.

All’ uomo del muro, all’uomo con il ciuffo, al maestro e filosofo del pensiero unico del Terzo Millennio forse basta  e avanza che sia stata la sua schiatta a fare fortuna e a realizzare i propri sogni lontano dal borgo nativo. L’uomo del muro, l’uomo con il ciuffo, il maestro e filosofo del pensiero unico ha forse paura che altri in futuro, pur venendo da lontano, da esistenze misere e luoghi senza speranza, possano superarlo in ricchezza e potere. E magari, sempre lui, il filosofo del pensiero unico, l’uomo del muro, l’uomo con il ciuffo, aspira anche ad arrivare un giorno  a governare da solo gli Stati Uniti perché si reputa il migliore di tutti: da quando il 20 gennaio del 2017 si è insediato alla Casa Bianca ha fatti fuori infatti oltre 25 degli uomini della sua squadra. Licenziati per aver osato dissentire con lui o per non averlo sufficientemente osannato?

E ora non gli piace neanche il Congresso, perché  gli è diventato ostile, gli oppone resistenza, ostacola le sue aspirazioni, e si sta rifiutando di concedergli il finanziamento  da 5,7 miliardi di dollari,  che gli servono necessario per elevare la sua agognata barriera anti-uomo con il Messico: un totem della lunghezza di circa 3100 chilometri, dell’altezza di almeno 12 metri, e per la cui realizzazione occorreranno 19 milioni di tonnellate di cemento o di acciaio. Un totem,  monumento alla sua memoria per le future generazioni, con il quale rimpiazzare e completare la già oscena cortina in lamiera esistente tra i due paesi, innalzata nel 1994 da Bill Clinton.

Se i deputati americani non lo accontenteranno Trump ha già fatto sapere che è pronto a dichiarare addirittura l’emergenza nazionale, cosa che automaticamente equivarrà a conferirgli ogni potere di attingere ai fondi necessari per la realizzazione del muro.

Il presidente, l’uomo del muro, l’uomo con il ciuffo, il filosofo del pensiero unico del Terzo Millennio, lo smemorato della Casa Bianca, ha già cominciato a dipingere nuovi drammatici scenari e a parlare di drammatica crisi umanitaria e delle sicurezza alla frontiera. “L’immigrazione illegale fa male agli americani, dobbiamo agire subito”, ha detto. Il muro ha spiegato “è una scelta fra giusto e sbagliato, fra giustizia e ingiustizia”. “C’è chi dice che il muro è immorale – ha anche sottolineato  riferendosi all’espressione usata dalla speaker della Camera Nancy Pelosi -. Ma molti costruiscono recinzioni e barriere per le loro case non perché odiano le persone che stanno fuori, ma perché amano quelle che sono dentro”. “Quanto sangue americano deve ancora scorrere prima che il Congresso agisca per finanziare la sicurezza dei confini?”.

Far leva sulla paura, proporre nuovi nemici, dividere invece che unire, andare oltre le regole della democrazia: è questa la sua strategia? Ce lo chiediamo con inquietudine. E se lo chiedono anche molti cittadini statunitensi, intellettuali, imprenditori e gente qualsiasi, che non amano i pifferai magici, non amano gli uomini soli al comando e non si bevono tutti i twitter  del presidente e le dichiarazioni del suo staff che stanno trasformando i migranti sudamericani nel nuovo nemico, che prenderà il posto dell’Isis nel cuore del popolo, o meglio della plebe ignorante che ama l’uomo del muro, l’uomo con il ciuffo, il filosofo del pensiero unico del Terzo Millennio, lo smemorato delle proprie origini, che ha mandato alla Casa Bianca.

Dove sono i 4 mila sospetti terroristi arrestati dalle pattuglie di confine mentre tentavano di entrare nel paese, di cui ha dato notizia con gran clamore la portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders? La notizia ha fatto scalpore, non  altrettanta eco ha prodotto la successiva smentita della stessa Amministrazione Trump, che ha ridotto a 6 i fermati. Una fake news che è diventata comunque il pretesto sul quale costruire quella che oggi si vuol far passare come  una vera emergenza nazionale.

Ma il grande avversario con cui Trump dovrà davvero fare i conti  per realizzare il suo assurdo, caligoliano capriccio, non sono i media, né l’opinione pubblica, né il Messico, o il Congresso o la Corte suprema. Il suo pericoloso sfidante è il Rio Grande, che esonda regolarmente e sempre di più a causa dei cambiamenti climatici. Il Rio Grande non può essere spostato. Ergervi lungo le sponde una barriera, avvertono gli esperi,  aumenterebbe gli effetti  già perniciosi delle inondazioni.

L’alternativa?  Innalzare il muro lontano dal fiume, potenzialmente a chilometri distanza.  Ma come fa notare in un video virale l’ex deputato democratico texano Beto O’Rourke, questo significherebbe bloccare l’accesso al Rio Grande e comporterebbe l’esproprio di  vasti appezzamenti di terra, trasformando in  terra di nessuno migliaia di ettari di territorio statunitense tra il fiume e il muro.

 

QUANDO INVECE TRUMP INVITAVA I GIOVANI A FARE BRECCIA NEI MURI

https://edition.cnn.com/videos/politics/2019/01/10/daily-show-trump-2004-wall-remark-orig-vstan-bdk.cnn

 

 

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