Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

“Biro”, un robot che fa risparmiare su luce e gas

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L’Italia progetta, studia, investe nella robotica. Fino ad oggi però  nessuno era riuscito a creare energia sfruttando energia pulita, ottimizzando cioè le risorse naturali del nostro territorio: il sole, il vento, il moto ondoso dei mari o il calore della terra. Il Prof. Marco Santarelli insieme al suo team dell’Istituto di ricerca e sviluppo Res On network di Londra è riuscito nell’esperimento di produrre energia senza approvvigionarsi dalla rete elettrica ed ha inventato anche un Robot di nome “Biro” che elargisce consigli su come tagliare i consumi e i costi della bolletta di casa.

In Italia la robotica ha una storia lunga 40 anni. Siamo uno dei paesi all’avanguardia in questo settore e leader nel campo dell’automazione industriale. I robot sono utilizzati nell’industria farmaceutica, militare, nei controlli di gestione industriale, nelle manutenzioni, nelle simulazioni. L’automazione intelligente permette di aumentare l’efficienza e la produttività nelle aziende. I Robot nell’industria possono svolgere compiti di alta precisione, lavorare materiali delicati senza il rischio di compromettere le installazioni di alta precisione, velocizzano i processi già esistenti superando la capacità di analisi umane ma hanno bisogno della super visione dell’uomo. I robot sono utilizzati nel settore dei servizi, il robot Michelangelo ad esempio, invenzione tutta italiana, è in grado di pulire e fare manutenzione dei monumenti, risultati eccellenti si hanno nell’alta diagnostica e di immagini nella medicina, nei sistemi di identificazione video (riconoscimento facciale o della pupilla dell’occhio), riconoscimento vocale, nei sistemi di traduzione, per finire con le cose più semplici quelle utilizzate tutti i giorni, gli elettrodomestici intelligenti. Crescere tecnologicamente significa incentivare la crescita economica.

A sforbiciare la bolletta energetica ci pensa BiroRobot

Gli  studi dello scienziato abruzzese Marco Santarelli hanno applicazioni nella tutela dell’ambiente e nel risparmio energetico. Lo abbiamo incontrato a Roma per la presentazione della sua invenzione” il robot domestico Biro” in grado di analizzare le abitudini di consumo della famiglia e di indicare le soluzioni per abbassare i consumi energetici delle famiglie con il conseguente risparmio sulla bolletta di circa il 30%. Biro è un piccolo omino Michelin alto 35 cm., è amico dell’ambiente. In Italia utilizziamo soltanto il 30% di energia proveniente da fonti rinnovabili contro il 70% degli altri paesi europei. Noi abbiamo le auto elettriche ma mancano le colonnine ha detto il Prof. Santarelli, e non ci rendiamo conto di quanto possa aumentare la bolletta energetica delle nostre case perché non siamo attenti ai particolari. BiroRobot è stato ideato per consumare di meno e per dispensare consigli salva-bolletta.

Come funziona BiroRobot

Il Prof. Marco Santarelli ha soprannominato Biro lo spione energetico. Il robot, studia l’ambiente e attraverso un algoritmo acquisisce le informazioni quali l’umidità, il calore etc. i diversi valori vengono elaborati e lui è in grado di indicare chi sta consumando, se ci sono sprechi energetici, misura l’energia a monte dal contatore e attraverso i suoi sensori fa una analisi con indicatori specifici. Biro parla: ti suggerisce di spegnere una lampada lasciata accesa, oppure la spia della televisione, ti sa dire quanto consuma un elettrodomestico o se un muro è stato costruito bene. Il robot è stato già sperimentato in più di 400 case in tutto il mondo dai ricercatori dell ReS On Network e permette un risparmio energetico annuo tra il 27 e il 32% e il suo prezzo al pubblico è di circa 150 euro. Un’idea tutta italiana che se utilizzata in modo consono permetterebbe oltre al risparmio delle nostre bollette, una minore richiesta di approvvigionamento da parte del nostro Paese di petrolio e gas, con un risparmio sulla bilancia dei pagamenti e un aumento del Pil.

Il Prof. Santarelli è docente di intelligence, Direttore Scientifico dell’Istituto londinese ReS On Network ed è stato coautore dell’astrofisica Margherita Hack.

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