Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

La campagna (in Italia) è sempre meno roba per giovani

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“Tra il 2008 e il 2013 il settore agro-alimentare ha assistito a un calo occupazionale totale del 6%, ma è’ soprattutto il dato relativo agli occupati under 24 a preoccupare: in questo caso, infatti, il calo percepito e’ del 15% (poco piu’ di 31.000 lavoratori) e se associato alla percentuale degli agricoltori under35 (5,1% del totale) e a quella degli over65 (37,2%) restituisce l’immagine di un settore anziano, con un ricambio generazionale molto lento: 14 lavoratori giovani ogni 100 anziani”. E’ quanto emerge dalla ricerca Nomisma presentata ieria Eima BolognaFiere, realizzata da Nomisma assieme a Cattolica Assicurazioni, Federunacoma e l’Informatore Agraria, che ha lo scopo di far luce su tutti i numeri relativi all’occupazione nel settore dell’agricoltura.

raccolta“Con un’occupazione giovanile al di sotto della media europea (7,5%) rimane da chiedersi quali siano le difficolta’ che si frappongono fra i giovani disoccupati e la scelta di un impiego nell’agricoltura, tema alla base della survey condotta su un campione di 607 aziende agricole gestite da lavoratori al di sotto dei 40 anni d’eta'”. Infatti, rileva Nomisma, “nonostante l’84% dichiari di aver tratto grandi benefici dall’introduzione di innovazioni nella propria azienda, la percezione del futuro non e’ propriamente rosea: solo l’8,4% si aspetta un avvenire migliore, mentre il 44,1% non crede ci saranno cambiamenti sostanziali, e un ampio 47,6% ritiene che i prossimi anni saranno peggiori dei passati”.

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