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Gianni Rodari

Ciò che resta di Karl Marx…

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Bednarski lo ha trasformato in opera d’arte

Tra i maggiori scultori polacchi, Krzysztof M. Bednarski, nato a Cracovia e residente in Italia, dove vive da oltre trent’anni, ed è conosciuto e apprezzato a livello internazionale, è stato tra i protagonisti delle celebrazioni organizzate dal 13 al 16 dicembre al Macro di Roma per i 200 anni di Karl Marx, insieme alla  sua opera all’ autore del Capitale e del Manifesto del Partito Comunista. Un’occasione per l’artista di raccontare, in forma di vera e propria lectio,  la storia del suo capolavoro, che è il frutto di  quaranta anni di ricerca in dialettica  con l’uso propagandistico che dell’immagine di Marx si è fatta nei paesi ex comunisti. Il lavoro di Bednarski cominciato nel 1978 venne rifiutato nella Polonia comunista proprio da quelle istituzioni che si rifacevano politicamente al pensiero del filosofo tedesco, per essere vandalizzato vent’anni dopo nella ex Germania dell’Est da giovani neonazisti, e bocciato nel 2009 dalle autorità ecclesiastiche della Certosa di Padula. Nel suo intervento al Macro l’artista ha anche  proposto un’interessantissima riflessione  sul meccanismo di interdipendenza tra la moltiplicazione dell’immagine di Marx e la svalutazione del portato filosofico e politico del suo pensiero, un meccanismo universale che continua ad applicarsi ancora oggi in tutto il mondo a diverse figure storiche.

Bednarski collabora dal 2016  con l’Accademia delle Belle Arti di Roma ed è visiting professor all’Accademia di Varsavia. Centinaia sono le mostre alle quali ha partecipato e tantissime le collezioni pubbliche e private che ospitano le sue opere. Tra il 1976 e il 1981 ha lavorato con il grande regista, figura di spicco dell’ avanguardia teatrale del Novecento, Jerzy Grotowski, per il quale ha progettato i celebri manifesti pubblicati ed esposti in tutto il mondo. Affascinato dalla matericità e dalla sperimentazione,  Bednarski alla fine degli anni ottanta ha maturato linguaggi inediti e codici estetici innovativi, dando inizio ad una nuova e interessante fase di ricerca, ispirata non più soltanto al contesto socio-politico, ma a grandi temi metafisici e universali: dall’archetipo melvilliano della balena , al rapporto con lo spazio, percepito non come una gabbia tridimensionale nella quale siamo prigionieri ma come una costruzione dei nostri sensi, alla dialettica tra finito e infinito. Le sue sculture sono trappole emozionali, che inducono chi guarda a incontrarsi con se stesso. E’ stato insignito lo scorso anno del Franco Cuomo International Award alla carriera.

Karl Marx aveva ragione?

Ma cosa resta oggi di Marx ? Si chiedono in molti, interrogandosi sull’attualità del suo pensiero. Oggi che non c’è più l’Unione Sovietica e solo la Cina continua a utilizzare l’ideologia che scaturì dal Capitale, adattandola di volta in volta all’esigenze del regime? “Karl Marx aveva ragione?” si è domandato anche l’ Economist in un articolo pubblicato nel numero del 4 maggio scorso, che così ha risposto:  “Karl Marx rimane sorprendentemente rilevante 200 anni dopo la sua nascita. Ha giustamente predetto alcune delle insidie del capitalismo, ma la sua soluzione era molto peggiore della malattia”. Condividiamo in pieno questa riflessione, invitando tutti a rileggere e a riconsiderare le sue lucidissime analisi.

L’attualità di Marx in Cina

Karl Marx è ancora oggi un punto di riferimento ideologico in Cina, dove nel giorno del duecentesimo anniversario della sua nascita il presidente Xi Jinping, dal palazzo dell’Assemblea Nazionale del Popolo, che si affaccia su piazza Tian’anmen, ne ha elogiato la figura definendolo “il più grande pensatore dei tempi moderni” e “uno dei più grandi pensatori dello scorso millennio”. Nel suo discorso Xi ha sottolineato anche l’importanza e il peso dell’eredità ideologica del marxismo. “Solo il socialismo può salvare la Cina”, ha dichiarato, e “solo il socialismo con caratteristiche cinesi può portare la Cina allo sviluppo” e a realizzare il grande rinnovamento della nazione cinese; concetto, quest’ultimo, da lui stesso introdotto all’inizio del suo primo mandato da segretario generale del Partito Comunista Cinese, nel novembre 2012.

Pechino ha donato la statua del filosofo al comune di Treviri

E non è tutto, la Cina ha contribuito alle celebrazioni di Marx anche fuori dei suoi confini, donando al comune tedesco di Treviri, dove il filosofo nacque il 5 maggio 1818 (morì a Londra il 14 marzo 1883), una statua alta 5 metri e mezzo.

Un cartone animato racconta Marx ai cinesi

Karl Marx in Cina è diventato anche il protagonista di un cartone animato proposta a puntate in tv dal titolo “Il leader” che ne racconta la vita e il pensiero, la relazione d’amore con la moglie Jenny, osteggiata dalla famiglia di lei per la differenza di ceto,  e l’amicizia con Friedrich Engels, co-autore del Manifesto del Partito Comunista. L’Ufficio del marxismo con la supervisione dell’Ufficio per la ricerca e la costruzione della Teoria Marxista ha proposto la serie sul sito di video streaming Bilibili.com che la presenta così: “Marx era un grande uomo posizionato a metà tra il paradiso e la terra, il cui sistema ideologico sviluppato nel corso di tutta la sua vita svegliò le forze del proletariato in tutto il mondo e influenzò il corso della storia… Tuttavia era anche un semplice uomo di carne e sangue. Il suo amore per Jenny, che incontrò molti ostacoli e l’amicizia con Engels finalmente diventeranno leggendari“.

 

 

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