Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Come sconfiggere il disagio natalizio attraverso i regali “giusti”

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Il Natale è alle porte, e quando il Natale è alle porte c’è una sola parola che riesce a esprimere il sentimento che mi accompagna: disagio. Non tanto per la festività in sé, che mi piace, così come mi piace il tacchino che prepara mia madre e perdere tutti i miei soldi a Saltacavallo, quanto più per il fatto che il Natale è una specie di sagra del cattivo gusto. Natale vuol dire perizomi rossi sotto l’albero, cappellini camouflage, pigiami di pile con le mucche, kit di saponi a fragranze di cui una donna non dovrebbe mai profumare (io veramente non ho mai capito perché ci sono donne che amano puzzare di cappuccino e zucchero filato).

Comunque nonostante il mio spirito da libertina anarchica amo le tradizioni, in particolare quelle della mia famiglia, che comunque è piuttosto bizzarra. Due delle più importanti tradizioni per esempio sono state istituite da mio nonno. Ogni anno puntualmente succedono due cose: la prima è che per giorni e giorni dice che passerà il Natale a casa da solo, quando tutti sanno che verrà a cena a casa dei miei, dando il via a un giro di telefonate in cui tutti parlano male di lui; l’altra è che puntualmente intorno al 15 dicembre chiama tutti noi nipoti a rapporto per dirci che non riceveremo alcun regalo, perché lui i soldi li vuole mandare tutti alla nostra zia che vive lontana, che poi sarebbe una bambina che ha adottato a distanza circa dieci anni fa, che, facendo due calcoli, occhio e croce avrà circa 25 anni oggi, sarà madre di 12 figli e, con tutti i soldi che la ha dato mio nonno, sarà l’unica ad aggirarsi per il Burkina Faso con una borsa Fendi. Comunque anche io ho la mia tradizione: fare tutti i regali di Natale il 24 mattina cercando di spendere quanto meno possibile facendo meno spostamenti possibili.

Libreria

Nonno: Il bambino col pigiama a righe, struggente episodio di amicizia tra bambino ebreo e bambino nazista.
Amico Gay: Zoofilia. Come rendere la vostra iguana un piacevole passatempo, esilarante affresco di promiscuità contemporanea.
Mamma: 50 sfumature di grigio, cose per 50enni all’avanguardia.
Cugino neonato: dvd Dumbo in offerta nel cesta dei dvd a 1 euro, ha 6 mesi, non capirà.

regali-di-natale-peggiori

Grandi magazzini di fronte alla libreria

Papà: camicione country stile Jeff Buckley, per renderlo sempre più sexy agli occhi di mia madre che leggerà 50 sfumature di grigio.
Sorella: qualsiasi cosa tanto ha già tutto ma meglio qualcosa che indosserei anche io.
Cugini piccoli: vestitini, calzinettini, pupazzinetti presi a caso, come quella volta che ho regalato al piccolo Simone un orso senza occhio.

Negozio di cianfrusaglie

Migliore amica dal dubbio gusto: borraccia con fantasia peruviana in pendant con il marsupio dello scorso anno, per avere almeno due cose abbinate nel suo armadio.
Zia sciamanica che pratica reiky: incensi di varie puzze, affinché non cambi mai.
Persone X: portachiavi con pinguini galleggianti nel caso avessi scordato qualcuno.

Sexy shop

Migliore amica ninfomane: kit bondage, per donne di classe.
Migliore amica ingenua: vibratore sorridente, per non perdersi mai d’animo nei momenti difficili.
Migliore amica con figlio: kit di preservativi colorati, perché anche a Natale non bisogna dimenticare l’ironia.

Tabaccaio

Supplemento al regalo: gratta e vinci da 1€ da abbinare ai regali più di m… che ho acquistato e uno stock di sigarette per permettermi di sopravvivere allo stress da regalo.

L’efficacia del piano è indiscutibile meno che per un piccolo dettaglio, la carta da regalo. Perchè io la carta da regalo la compro sempre mentre sto per tornare a casa dopo le 31 chiamate senza risposta di mia madre e aver speso 20€ per la confezione di Didò al negozio di giocattoli che stava chiudendo per la mia cuginetta che avevo dimenticato a cui non mi sento di dare il portachiavi col pinguino galleggiante perché potrebbe ingoiarlo e rovinarci il Natale.
Corro a casa impacchetto tutto e quello che accade trasforma il mio disagio in ilarità e l’ilarità altrui in disagio abbinato a sconforto.

Ecco che la zia sciamanica imbottita di benzodiazepine scarterà la confezione di Didò che scambierà per pasta di zucchero, e io glielo lascerò credere, cosa forse le costerà un leggero avvelenamento, mentre una povera bambina di 5 anni vincerà degli incensi che saranno l’inizio del suo calvario esistenziale, mio padre riceverà le 50 sfumature di grigio che almeno resteranno in famiglia, al mio amico gay (che ho dimenticato di dire che è tedesco) toccherà Il bambino col pigiama a righe e a mio nonno, proprio a mio nonno, Zoofilia: come rendere la vostra iguana un piacevole passatempo. Tutti dentro di sé si riprometteranno di non venire mai più a Natale dai miei ma nessuno dirà nulla, sorrideranno. Meno che la mia cugina ex Emo e new vegan che avrà scartato il collo di visone che mia madre mi aveva chiesto di incartare per lei e che doveva finire a mia zia, lei impazzirà e tornerà Emo, anche se stavolta invece di tagliarsi coi cocci di peroni lo farà, probabilmente con quelli del suo ottimo vino biologico.

Martina Di Matteo

L'Autore

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