Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Da Hollywood l’attacco a Trump di Patricia Arquette

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“Sono grata di essere qui a festeggiare con voi, ma stasera, 5 gennaio 2020, quando penseremo a questa notte sui libri di storia troveremo un paese sull’orlo della guerra, gli Stati Uniti d’America. Un presidente ha twittato minacciando di sganciare 52 bombe, anche su siti di interesse culturale. I giovani rischiano la vita viaggiando per il mondo. Ci sono persone che non sanno se cadranno bombe sulla testa dei propri figli. E il continente australiano è in fiamme”.  A sferrare questo duro e giusto attacco a Donald Trump è stata durante la cerimonia di consegna dei Golden Globe  la star americana Patricia Arquette, mentre ritirava il premio come  miglior attrice non protagonista per la serie The Act. “Mentre io amo così tanto i miei figli, prego noi tutti – ha detto più volte interrotta dagli applausi- di regalare loro un mondo migliore. Per i nostri figli e per i loro figli, nel 2020 dobbiamo votare e dobbiamo supplicare tutti quelli che possono di farlo”. La Arquette.

Tra gli award  più importanti al mondo, i Golden Globe, in tutto 25, vengono i assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv.

Ecco tutti i premiati:

«1917» di Sam Mendes ha ottenuto la palma del  miglior film drammatico dei Golden Globes 2020,

Quentin Tarantino con «Once upon a time in Hollywood» ha vinto il Golden Globe per miglior film nella categoria commedia o musical e anche il premio per la miglior sceneggiatura.

Incoronato come miglior attore non protagonista Brad Pitt per il suo Cliff Booth, l’amico e controfigura di Rick Dalton (Leonardo DiCaprio).

Laura Dern  si è imposta come attrice non protagonista. È l’unico premio per Netflix, bottino scarso in confronto alle diciassette candidature.

Tra gli attori in gara per il Golden l’ha spuntata Joaquin Phoenix grazie al suo sofferto Arthur Fleck di «Joker» di Todd Philips.

Tra le attrici ce l’ha fatta René Zellweger  per la sua interpretazione in «Judy», il biopic sulla vita di Judy Garland. Miglior attrice in una commedia è un’outsider, la rapper e attrice Awkwafina, per «The Farwell» di Lulu Wang. E «Parasite» è il miglior film straniero, già vincitore della Palma d’oro a Cannes, del sudcoreano Bong Joon Ho.

Decisamente inaspettata la statuetta per l’animazione: «Missin Link» di Chris Butler, stop motion dello studio Laika batte tre titoli Disney «Frozen 2», «Toy Story 4» e «Lion King».

Sul fronte della serialità televisiva, «Fleabag» ha vinto come miglior serie comedy e Phoebe Waller-Bridge come miglior attrice per lo show targato Amazon.

Terzo meritato e prevedibile Golden Globe per Olivia Colman «The Crown». Soddisfazione in casa Hbo per la vittoria di «Succession», miglior serie drammatica, che si porta a casa anche il premio per miglior attore, Brian Cox. E per «Chernobyl»: miglior attore non protagonista in film tv o miniserie allo svedese Stellan Skarsgard e premio come miglior miniserie per la coproduzione Hbo e Sky Atlantic.

Russell Crowe, «The Loudest Voice» ha vinto  come protagonista di miniserie.

A Patricia Arquette il riconoscimento come non protagonista per «The Act» e a Michelle Williams (miglior attrice in una miniserie per «Fosse Verdon»).

Il Carol Burnett Award 2020 va a Ellen Degeneres, il premio alla carriera a Tom Hanks, Una standing ovation lunga e affettuosa per lui, così come per Elton John. «Rocketman», il film che ne racconta vita e carriera, vince canzone originale, «I’m gonna love me again», e miglior attore in musical o commedia (Taron Egerton).

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