La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Dal big bang dell’informazione nasce il brand journalism

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La grande esplosione dell’informazione online continua a produrre giganteschi cambiamenti nel modo di fare comunicazione. Le imprese hanno iniziato ad abbracciare l’idea di diventare loro stesse editori, cioè produttori di contenuti. Si sta ormai assistendo al passaggio da brand a media e del brand a journalism con le aziende impegnate a generare news esclusive e ad adattare il loro storytelling all’interattività della rete e dei social media. Dopo le esperienze internazionali quali, una per tutte, quella di Coca Cola, brand journalism. futuro quotidianola tendenza approda anche nel nostro Paese. E se Procter & Gamble, il gigante americano dei beni di consumo che ha sede a Cincinnati, ha appena lanciato “Victoria”, magazine dedicato alle donne over 50, ecco arrivare online in questi giorni “Supporting your Passion”, piattaforma digitale dedicata a tutti i grandi appassionati di sport e di cultura, realizzata da Generali.

Pubblicità classica addio

Essere online sta divenendo sempre più un’idea “fluido”, i processi di valorizzazione, sia concettuale che economica, non possono più fondarsi sulla pubblicità, così come l’abbiamo intesa sino ad ora, a cornice del contenuto stesso, ma sulla costruzione diffusa del contenuto stesso sulla base degli interessi e delle interazioni che i diversi gruppi di persone, le “tribù” hanno. Se ogni impresa è un media, i media devono (finalmente?) diventare impresa, al di là delle peculiarità legate al “prodotto” informazione, diversificando le fonti di ricavo abbandonando il binomio vendite-pubblicità che appare chiaramente sempre meno sostenibile. Costruire un rapporto fiduciario con il lettore, coinvolgerlo attivamente, ed offrire alle imprese, agli investitori, nuove proposte di comunicazione che attraverso l’edizione online dei giornali per¬metta loro di unirsi al flusso informativo senza “costringerli” a divenire loro stessi editori, media, è la strada da perseguire. O così o perire.

Pier Luca Santoro

L'Autore

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