Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Daniela Troina Magrì, ‘l’ingegnera’ polifunzionale

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A chi le dice che ha vissuto molte vite, ovvero che la sua vita ha conosciuto e sta conoscendo percorsi apparentemente distanti fra loro, l’ingegnera Daniela Troina Magrì, siciliana di nascita, romana di abitazione, cittadina del mondo per vocazione, risponde con un sorriso: “Io sono sempre io; ho solo dato voce a ciò che avevo dentro, in ogni sua manifestazione”. Quando, diversi anni fa l’ho conosciuta, Daniela era ai massimi vertici di una unità di business dell’Ibm ed era considerata una guru, per la bravura con cui era riuscita a realizzare ‘goals’, ovvero incrementi di fatturato e profitto che, nelle imprese, equivalgono ai medaglieri sul petto dei generali. In azienda dal 1980, anno della sua laurea in ingegneria a Palermo, ad appena 21 anni, aveva raccolto successi su successi, diventando anche, nel ’95, la prima Presidente dell’Ibm European Women Leadership Council, ovvero l’organismo per lo sviluppo della leadership femminile interna all’azienda.

2_aprile Daniela Troina Magrì

2_aprile Daniela Troina Magrì

L’ho conosciuta e ho avvertito in lei che non era soltanto una brillantissima ingegnera – usiamo i termini secondo l’esatta dizione, più moderna – e manager, con tanto di Master in Direzione aziendale alla Bocconi e, nel 2003, il premio di migliore donna manager europea, conferitole dalla Ewa (European Women Association). C’era molto di più, come un fiume carsico di cui quegli occhi fervidi e quelle idee brillanti erano la prova. Nei suoi occhi, infatti, bruciava un fuoco di creatività che, sì, le dava una marcia in più in azienda, la illuminava di carisma nella gestione delle risorse umane, ma aveva anche declinazioni più concretamente artistiche. Che Daniela sta esternando, dopo la laurea in pittura, nel 2009, all’Accademia delle Belle Arti di Roma, con un susseguirsi di mostre e la presenza costante in prestigiosi cataloghi di arte contemporanea di sue opere dai colori ammalianti.

Anima e intelletto caleidoscopici, colei che è stata mentore per moltissimi manager, quand’era in Ibm, ha trasferito questa sua vocazione a ‘contagiare’ positivamente gli altri avviando, presso il suo atelier romano, un’attività di formazione pittorica rivolta a chi pensa di essere negato persino a fare la O col bicchiere. Dal 2011, infatti, svolge una socratica azione di maieutica artistica, facendo emergere il talento creativo in tante persone che mai avrebbero sospettato di racchiudere in sé semi di ispirazione. Il suo Progetto si chiama StaRT (Siamo Tutti aRTisti), un marchio registrato, e, con una metodologia di sua invenzione, sta avvicinando alla pittura miriadi di adepti, fino a quel momento convintissimi di non avere talento artistico.

Mica è finita qui: l’infinita creatività di Daniela si sta incanalando verso un’altra attività, che unisce pittura, fashion e business… proprio perché la nostra ingegnera è tutt’una, ma ha mille fasci di luce, come il caleidoscopio che vedo in lei. Se volete, poi, saperne di più, potrete incontrare lei e le sue opere e creazioni artistiche e di moda, fino all’8 dicembre a Roma, nello showroom ‘Le Artigiane’, in via di Torre Argentina, 72.

Annamaria Barbato Ricci

L'Autore

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