La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Dialogo di bimbo duenne con papà maschio e mamma femmina 

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– Mamma, ma io sono nato dalla tua pisella?
– Per carità amore, si dice patata. Pisello e’ tuo padre.
– Ah, capito. Ha risposto. Ma è rimasto un tantino perplesso.

***
– Mamma.
– Si amore.
– Le tue scarpe col tacco sono buffe. Posso metterle?
– Uhm, un secondo soltanto. Che se ti vede tuo padre si arrabbia.
– Ah. E perché papà si arrabbia?
– Secondo te perché?
– Perché con il tacco divento più alto di lui!
– Sciocchino. Papa’ si arrabbia perché sono scarpe da femmina.
– E perché le scarpe da femmina servono per diventare più alti dei maschi?
– Non lo so amore, non l’ho deciso io. Funziona così.
– E perché??
– E perché, perché, perché! Forse perché servono a consacrare la definitiva superiorità delle donne sugli uomini. Ecco perché!
– Ah. Non ho capito.
– Ecco, appunto. Chiedi a tuo padre

***

– Mamma, corri. Ho fatto un guaio.
– Per carità, figlio mio. Che succede?
– Guarda.. Mi sono fatto i baffi con il rossetto!
– Caspita! Ma il rossetto e’ da femmina! Capito bambino?
– Si mamma, ma i baffi sono da maschio.
– Certo, in effetti.
– Allora mamma, posso usare il rossetto per fare i baffi da maschio? Si??
– Aspetta un attimo che ora chiamiamo tuo padre. Guardalo: lui ha i peli, i baffi, la barba dura e tutte le cosine al posto giusto. Perché non giocate tutti e due insieme a fare i barbieri, che io devo lavare due piatti?

***
– Mamma. Voglio anche io la cucina come quella della pubblicità.
– Tuo padre ha già detto che non se ne parla.
– Allora perché ogni tanto cucina anche lui?
– Perché è giusto così, non posso fare sempre tutto soltanto io.
– E perché a lui è giusto così e a me no? Anche io voglio fare qualche lavoretto.
– Aspetta amore, ora chiamo tuo padre. (Poi, Sottovoce a mio marito: Dopotutto ha ragione. Dai, i più grandi chef sono maschi).
Al che, mio marito, storcendo un po il naso, e rivolgendosi al figlio: “D’accordo amore. Ti regalerò una bella cucina azzurra”.
– Perché azzurra! La voglio come quella di Peppa!
– Ma quella di Peppa è rosa! Se vuoi azzurra bene, altrimenti niente. – Va bene papà.
– Bravo figliolo. E ricorda: al massimo si può cucinare. Che a lavare i piatti ci pensa la mamma.

***
– Mamma! Che cosa è questa busta grande?
– È la spazzatura amore.
– Accidenti, pesa così tanto!
– Tantissimo amore.
– Mamma allora è una cosa da maschi!
– In effetti..dovrebbe.
– E perché sei sempre tu a buttarla la sera?
(Perché non ci sono più i maschi di una volta, vorrei dire. Ma resto zitta. Poi penso che regna già tanta confusione con un maschio papà e una femmina mamma. Figuriamoci oltre).

Fiorella Corrado

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