"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

E-HEALTH: CON IL FASCICOLO SANITARIO OBBLIGATORIO IL PAZIENTE E’ IN ‘RETE’

0

Immaginiamo di vivere a Roma e, poi, per un qualsiasi motivo ci si ritrova ricoverati in un ospedale della Lombardia. Chi si prenderà cura di noi saprà, anche se non siamo in grado di dirglielo, se siamo allergici a un farmaco oppure se in passato abbiamo subito un intervento chirurgico. Peccato che, per ora, il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), cioè il documento digitale che riassume la storia clinica del cittadino paziente, rimanga confinato a livello regionale con poche punte di eccellenza.6bb545628b94c1ab11fcf27a1d354649

L’Indagine dell’Università di Urbino Carlo Bo

Lo rivelano i dati dell’indagine realizzata da LaRiCA, il Laboratorio di Ricerca in Comunicazione Avanzata dell’Università di Urbino Carlo Bo, che sottolineano una distanza importante tra le regioni italiane nell’applicazione del Fse (la legge che lo istituisce nel 2012 lo vorrebbe operativo alla metà di quest’anno). Un gap che è geografico ma anche politico e culturale. Ai primi posti troviamo le regioni che hanno una struttura digitale più estesa come Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Trentino Alto Adige. In coda ci sono la Basilicata e la Campania. Le altre arrancano un po’ tutte.

L’empowerment del cittadino paziente

Uno scenario, quindi, non proprio entusiasmante. Ma c’è anche un dato positivo. Con il Fse il cittadino acquisisce un maggiore potere nella gestione delle informazioni sanitarie che lo riguardano. “Le nuove tecnologie aumentano l’empowerment del cittadino nei confronti della struttura sanitaria – dichiara la professoressa Lella Mazzoli, direttore di LaRiCA – innanzi tutto per un fatto fisico visto che non siamo più costretti a portarci dietro lastre che non si vedono più e, poi, perché in questo modo abbiamo accesso diretto alla nostra cartella clinica senza intermediari”. Stesso discorso vale per il medico che con i dati sanitari a disposizione è in grado di elaborare diagnosi più efficaci.Fascicolo Sanitario Elettronico

In Italia manca una cultura digitale

Il Fse smaterializza la storia clinica di ognuno di noi e consente un migliore rapporto tra il sistema sanitario e il paziente. Anno dopo anno il cittadino archivia, magari anche in e-cloud, analisi, ecografie lastre ma anche notizie su peso, pressione sanguigna e attività fisica svolta. Un potere enorme rispetto al passato, il rischio è la mancanza di una cultura digitale. “Bisogna stare attenti che questo empowerment non diventi un boomerang – precisa la professoressa Mazzoli – in Italia siamo molto indietro nell’uso delle nuove tecnologie e il pericolo per il cittadino è di usare le informazioni in modo scorretto”. Di e-Health si parlerà in occasione della presentazione del numero 48 della rivista Sociologia della Comunicazione dedicato a questo tema, in programma a Roma, presso la sede del Cnr, il 31 marzo prossimo.

Monia Giannetti

L'Autore

Lascia un commento