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Gianni Rodari

Egitto. Al-Sisi ricomincia dall’Italia

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Abdel Fattah Al- Sisi punta a riconquistare l’Europa e ricomincia dall’Italia, prima tappa della sua visita ufficiale nel Vecchio Continente. Ed è alta l’attenzione dei media arabi che riportano con rilievo le parole dell’ambasciatore italiano al Cairo. Maurizio Massari, riferisce l’agenzia di stampa Mena, ha sottolineato l’importanza della scelta del presidente di fermarsi a Roma, dove arriva oggi, prima di proseguire per Parigi. E’ la prova, ha fatto capire il rappresentante diplomatico, di quanto siano forti i legami tra Egitto e Italia, cosa emersa già con gran rilievo durante la visita compiuta l’estate scorsa al Cairo dal premier Matteo Renzi, che è stato il primo leader europeo a recarsi nell’Egitto guidato da al- Sisi.

L’Italia è il primo partner commerciale del paese dei Faraoni nel Vecchio Continente, il terzo nel mondo dopo Stati Uniti e Cina, e i due stati vantano storiche relazioni di cooperazione. Roma, in questa fase, ha riferito l’ambasciatore, è pronta a sostenere l’Egitto in molti settori, tra cui la formazione e i piccoli e medi progetti che sono  considerati strategici nel rilancio dell’economia.

egittoMartedì panel sulla cooperazione

Al centro dei colloqui che al Sisi avrà in Italia, ha anticipato Massari, ci saranno appunto oltre alla difficile situazione nell’area mediorientale e alla guerra al terrorismo, le strategie per rafforzare la cooperazione. E’ in programma, proprio a tal fine, per martedì un incontro bilaterale, curato dall’Italian-Egyptian Business Council, tra rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, dell’industria e della finanza dei due paesi per discutere il modo i cui sostenere gli investimenti.

Le due delegazioni saranno guidate da Mauro Moretti, ceo di Finmeccanica, e daKhaled Abu Bakr. In questa occasione è prevista la firma da parte di Mounir Fakhry Abdel Nour, ministro dell’Industria e del Commercio dell’Egitto e Carlo Calenda, vice ministro dello Sviluppo Economico italiano, di un memorandum di intesa tra l’Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e Ecs- Egyptian Commercial Service. L’obiettivo: collaborare allo sviluppo commerciale e industriale dei due Paesi, attraverso gli investimenti, l’innovazione, l’incremento degli scambi. Nel 2013 il volume di esportazioni italiane è stato pari a 2,83 miliardi di euro.

Al-Sisi arriva in Italia con un’importante novità su questo fronte: un progetto di  legge per semplificare le procedure burocratiche che costituiscono uno dei principali ostacoli per le imprese straniere.

Sono 897 le nuove imprese fondate in Egitto nel mese di settembre, per un totale di 1.9 miliardi di Egp di capitale autorizzato, rispetto alle 649 aziende nate nello stesso periodo del 2013. Lo riferisce  la General Authority for Investment (Gafi) e i dati sono riportati sul sito dell’Ice.

Il settore servizi è quello maggiormente in crescita, con 376 nuove aziende. Il settore industriale è al secondo posto, con 230 aziende, l’edilizia e il settore materiali da costruzione si colloca al posto terzo con 143 nuove imprese, e al quarto si trova il settore delle telecomunicazioni ed informazioni tecnologiche con 63 nuove imprese.

 

Cantieri d’Egittoegitto2

Sono 15 i grandi progetti  che l’Egitto di al-Sisi si accinge a realizzare per un valore complessivo di circa 100 miliardi di dollari. Ecco alcuni dei più importanti:

Sviluppo regionale di Suez

E’ in avanzata fase di realizzazione un masterplan per lo sviluppo di porti, zone industriali e centri servizio lungo tutto il Canale di Suez, al fine di rendere il Canale stesso non solo il tradizionale transito Oriente-Occidente ma farne uno dei centri del commercio mondiale. Tale progetto andrà ad integrarsi con l’aumentata capacità del Canale stesso grazie ai lavori, già avviati, di allargamento della via d’acqua che sarà resa anche più profonda.

Il Triangolo d’Oro

Con la finalità di sviluppare l’industria e il settore minerario (soprattutto il trattamento dei fosfati estratti nel deserto occidentale), il progetto prevede lo sviluppo di un distretto esteso su 6.000km2,da realizzare nel “triangolo” comp preso tra i porti del Mar Rosso di Safaga e di El Quseir e la città sulla valle del Nilo di Qena. Il progetto fa parte di una più ampia strategia che punta all’Alto Egitto nell’ambito delle direttrici dello sviluppo nazionale, sulla base dei recenti successi per incoraggiare gli investimenti industriali nella regione di Beni Suef-Medio Egitto ove, peraltro, già operano un impianto della sudcoreana Samsung (televisori e schermi di computer) e una importante nuova acciaieria. Costa Nordovest. Il governo ha individuato la striscia della costa mediterranea tra El Alamein e El Salloum, non lontano dal confine con la Libia, come terza principale area di sviluppo. In questa regione si lavorerà all’edilizia abitativa e alle infrastrutture. I piani comprendono anche la realizzazione di una centrale nucleare a El Dabaa, un sistema di generazione di energia idroelettrica grazie ad un canale di acqua marina dal Mediterraneo sino alla depressione di Qattara (bassa regione del deserto occidentale), lo sviluppo dell’energia solare e un impianto di desalinizzazione.

Con il contributo di Paul Atallah

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