Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Expo Milano 2015: oltre allo spettacolo pensiamo alla malnutrizione

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expoExpo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre 2015 ed è il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Da qui nasce il nostro bisogno di lanciare un appello affinché l’Expo non si riduca a un’esposizione di merci a scopo di pubblicità o di spreco, dimenticando la sua principale responsabilità: bisogna evitare che le logiche economiche badino tanto ad accumulare profitti, quanto poco a suddividerli con un minimo senso di equità tra i popoli. Questa è un’ utopica sfida! occorre fare qualcosa di definitivo e importante per debellare la fame e la malnutrizione nel mondo, una spregevole vergogna che affligge più di un miliardo di umani e che non è più tollerabile. Le forti disuguaglianze costituiscono uno dei problemi fondamentali dell’umanità.

La fame nel mondo sta aumentando sempre di più, soprattutto nei paesi poveri del terzo mondo. Le madri che affidano a criminali scafisti le sorti di un bambino che forse non vedranno mai più, si separano dal proprio affetto biologico, nella speranza che il figlio possa avere un giorno la certezza di mettere insieme il pranzo con la cena. Il pericolo tuttora reale è che l’esposizione universale sia solamente l’occasione strumentale per parlare e promuovere il cibo come merce, senza affrontare concretamente l’argomento e le sue innumerevoli implicazioni. Sottolineiamo come gli sprechi nei paesi sviluppati e nei paesi in via di sviluppo abbiano un evidente impatto sui milioni di persone, specialmente bambini, che nel mondo soffrono la fame e la malnutrizione. I progressi per salvare i bambini dalla malnutrizione sono stati molto lenti: negli ultimi 20 anni è diminuita – ogni anno – solo dello 0,65% all’anno . Il tasso di malnutrizione cronica è passato dal 40% registrato nel 1990 al 27% del 2010: in valori assoluti significa una riduzione da 253 milioni a 171 milioni di bambini malnutriti in tutto il mondo.

In Africa però la riduzione media in 20 anni del tasso di malnutrizione cronica è stata solo del 2% e, in seguito alla crescita demografica, nello stesso intervallo di tempo, il numero di bambini expomalnutriti è aumentato di 15 milioni, raggiungendo la quota totale di 60 milioni. La combinazione di tendenze globali, il cambiamento climatico, l’incertezza economica e l’incremento demografico, espone una quota crescente di popolazione all’insicurezza alimentare e mette a rischio i progressi futuri della lotta contro la malnutrizione dei bambini. Nei fatti, però, nei paesi sviluppati la quantità di cibo disponibile e a cui il consumatore finale ha accesso è quasi il doppio rispetto ai paesi in via di sviluppo. Ci troviamo in presenza di un fenomeno legato alle scelte economiche e di profitto delle grandi multinazionali, interessatamente responsabili di un problema la cui soluzione sta nella volontà politica degli organismi sovranazionali. Eppure, il diritto alla alimentazione è uno dei principi proclamati nel 1948 dalla “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo”. Nutrire coloro che muoiono di fame è un imperativo categorico.

Caterina Grillone

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