Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Fame d’acqua

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acquaIl settore dell’agricoltura rappresenta il principale utilizzatore di acqua a livello globale (circa il 70% del totale). Con una stima di crescita della popolazione mondiale fino a 9-10 miliardi di persone entro il 2050, la domanda di cibo è prevista in aumento del 60%. Inoltre, le stime sul futuro del consumo globale di acqua, che prevedono un incremento del 55% dovuto alla produzione industriale, energetica ed al consumo umano, indicano che la risorsa idrica è destinata a diventare sempre più un fattore chiave per la sicurezza alimentare e sociale. Tale scenario impone una gestione congiunta delle possibili soluzioni interconnesse per il sistema ‘acqua-cibo-energia-ecosistemi’. Questa nuova visione è al centro di un workshop internazionale organizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche e Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea in collaborazione con Fao e Unesco-International Hydrological Program. Si intende mettere in rete le conoscenze della ricerca nel settore e lo sviluppo di buone pratiche per un uso sostenibile dell’acqua in agricoltura e nella produzione di energia, con la partecipazione di studiosi ed esperti internazionali del mondo scientifico, industriale, politico e della società civile, come Francesco Loreto del Cnr, Giovanni Bidoglio del Jrc, Jippe Hoogeveen della Fao e Philippe Pypaert dell’Unesco.

La gestione integrata dei bisogni di acqua non è un concetto nuovo, ma la pratica spesso privilegia i bisogni di un settore economico a scapito degli altri. Affrontare le sfide in maniera sostenibile richiede soluzioni che vadano oltre il puro soddisfare, in maniera del tutto disgiunta, i bisogni di chi produce cibo, chi produce energia e chi si preoccupa della sostenibilità degli ecosistemi acquatici. Lo scopo è superare queste divisioni settoriali e giungere a una visone condivisa e comune nell’uso di una risorsa più preziosa e più limitata, come l’acqua. Dall’influenza dei cambiamenti climatici all’aumento della popolazione, dall’urbanizzazione allo sfruttamento del suolo, fino a un’adeguata considerazione del ruolo degli ecosistemi come elementi intrinseci al capitale naturale. Si prende in esame la sfida della gestione decentralizzata e la negoziazione nella distribuzione dell’acqua, la necessità di investimenti nelle risorse umane e infrastrutture sociali e l’identificazione di quelle pratiche e tecnologie in grado di assicurare un uso efficiente della risorsa acqua nella produzione agricola ed energetica ed assicurare al contempo sostenibilità ambientale.

Azzurra Marcos

 

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