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Gianni Rodari

Autismo: google mette a disposizione la sua potenza di calcolo per la ricerca

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La massa dei dati presenti sul web è immensa. Così Google ha passato gli ultimi 15 anni a cercare di riconoscere i modelli secondo cui può essere fatto ordine all’interno di tutte queste informazioni. Adesso sta provando ad utilizzare l’esperienza fatta sul www e dintorni per identificare quelli che possono essere le cause genetiche dell’autismo, lavorando all’interno di quel mare immenso di dati che è costituito dal genoma umano. La sfida che si sono posti i ragazzi di Page e Brin è quella di sequenziare il genoma di 10mila persone affette da autismo o con parenti autistici, arrivando a considerare in questo numero anche i discendenti in linea diretta. Tutti i dati così raccolti saranno ospitati da Google,per consentire ai ricercatori di verificare eventuali variazioni a livello di Dna che possano corrispondere ad una qualche origine genetica dell’autismo.

Genoma umano: la chiave per comprendere l’autismo

google cloud platform autismoI ricercatori di Autism Speaks, l’organizzazione benefica americana che finanzia studi su questa sindrome, sono convinti che la chiave per comprendere meglio l’autismo stia proprio nel genoma umano. E data la mole di dati che esso contiene, quale miglior partner del primo motore di ricerca al mondo che di organizzazione di dati sembra intendersene particolarmente? Nel progetto si farà uso anche di Google Genomics uno strumento già a disposizione sulla piattaforma cloud di Google. Per sequenziare il genoma umano Google spenderà 2.500 milioni dollari, niente in confronto ai 3 miliardi di dollari del progetto Human Genome tuttora in corso. Si conta di generare volumi notevoli di dati che saranno, appunto, ospitato sul cloud di Google, consentendo da una parte di testare meglio le potenzialità della ‘nuvola’ e dall’altra di dedicare un po’ di risorse ad una questione socialmente utile.

I ricercatori impegnati nel progetto nell’analizzare il genoma umano potranno concentrarsi su particolari regioni e sequenze di esso, trovando sezioni che presentano delle variazioni comuni. Un singolo genoma umano può arrivare a pesare anche 100 gigabytes in termini di dati contenuti al suo interno. Avere tutti questi dati raccolti a livello centrale sul cloud può essere molto utile per consentire una collaborazione efficace anche da remoto. David Glazer, il Direttore dell’engineering di Google Genomics, ha detto che il cloud “è molto più efficiente che avere vagoni pieni di dischi di memoria che se ne vanno a giro per il mondo”. Liz Feld, il presidente di Autism Speaks, spera che questa analisi porti quanto prima alla possibilità di cure personalizzate per i singoli pazienti e anche alla possibilità di comprendere le varie forme di autismo esistenti.

Google e la salute

autismoCon questo progetto Google per la prima volta si addentra nel campo della salute e della medicina. Precedentemente era stato valutato un impegno anche a favore del morbo di Parkinson e del cancro ma la ricerca sul genoma umano si confà particolarmente a Google e alla sue conoscenze tecnologiche estremamente avanzate. E la biologia sembra avere a che fare con il mondo dei computer e del web molto più della chimica. Senza dimenticare che la natura ha impiegato milioni di anni per perfezionare il Dna facendone lo strumento principe per la raccolta ed il trasferimento di informazioni genetiche. Ed anche quelli di Autism Speaks sono convinti che alcuni dei più importanti problemi in biologia oggi sono da ricondursi a problemi di gestione dei dati e delle informazioni a nostra disposizione.

Marco Bennici

L'Autore

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