La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Ignazio Messina a FQ, la nostra mission è l’unità del centrosinistra

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Ignazio-Messina-Idv-Dal caso scoppiato in queste ore del governatore della Campania Vincenzo De Luca, indagato per concussione per la vicenda relativa al giudizio del tribunale di Napoli sulla legittimità della sua elezione a presidente della Regione, all’ipotesi di un De Magistris bis a Napoli, “a condizione che ci sia il sostegno di tutto quanto il Centrosinistra”, alla vicenda di Marino a Roma, alla legge di stabilità: sono questi gli argomenti chiave affrontati dal segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina nel corso dell’intervista con FUTURO QUOTIDIANO. Tra gli altri punti, non meno importanti, la distanza sempre più forte rispetto ad Antonio Di Pietro, fondatore del partito, ma anche le molte mission che l’Italia dei Valori del nuovo corso sta portando avanti. Tra le priorità, non solo la lotta alla corruzione “che fa parte dello stesso dna dell’Idv”, ma anche ambiente ed emergenza immigrati. Sull’ambiente si parte da Taranto con una proposta coraggiosa: l’Italia dei Valori chiede infatti di risanare i guasti dell’Ilva attingendo al ricco patrimonio congelato dei Riva. Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione, l’Idv lancia invece la sfida all’Europa, alla quale sollecita per l’Italia, impegnata in prima linea nella drammatica gestione degli sbarchi, non finanziamenti ad hoc, ma semplicemente un regime di par condicio con la Germania sul fronte della quota Iva da versare alla Ue. L’Italia dei Valori ha scoperto infatti che alla Germania e ad altri tre paesi nordeuropei, “in virtù non si sa di quali criteri”, è stato concesso il privilegio di pagare all’Unione solo lo 0,15% dei suoi introiti derivanti dall’ Imposta sul valore aggiunto, mentre il nostro paese sborsa inesorabilmente lo 0,30%. Se la percentuale fosse dimezzata, sostiene Messina, in Italia resterebbero due miliardi di euro in più.

Caso De Luca. Cosa farà l’Idv in Campania alla luce di questa nuovo scenario?

“Diciamo sempre noi dell’Italia dei Valori che bisogna affrontare i giudizi quando ci sono. Per questo sul caso De Luca aspettiamo di conoscere le determinazioni del magistrato, considerato che se i fatti che vengono contestati si rivelassero fondati evidentemente sarebbero di una gravità tale che comporterebbero una immediata uscita e presa di posizione dell’Idv dal sostegno alla giunta regionale della Campania. La nostra posizione è molto lineare. Certo, mi auguro, come si dice in questi casi, che tutto si risolva. Ma se dovesse esserci una responsabilità accertata l’Italia dei Valori a maggior ragione dovrà prendere immediatamente le distanze”.

Restando in Campania, a Napoli quale candidato sindaco sosterrete?

“L’Italia dei Valori si sta battendo a livello nazionale per l’unità del Centrosinistra. A noi non piacciono i brandelli del ignazio messinaCentrosinistra che provano a inventare qualcosa nel tentativo di saltare il fosso o superare l’ostacolo degli sbarramenti elettorali. Il nostro obiettivo è invece quello di mettere insieme l’intero Centrosinistra, che a Napoli va dal sindaco De Magistris al Partito Democratico. Noi siamo in amministrazione con De Magistris. Abbiamo dichiarato sin dall’inizio in maniera aperta e leale, non con sotterfugi, che avremmo appoggiato fino alla fine l’esperienza di De Magistris, considerato che lo ha eletto l’Idv. Ma abbiamo anche dichiarato che avremmo lavorato per costruire un governo di Centrosinistra della città di Napoli. Se De Magistris vorrà condividere questo progetto – e io mi auguro di sì, ho avuto anche incontri con il sindaco in questa direzione – allora per noi sarebbe una grande vittoria”.

Quindi De Magistris bis?

“De Magistris bis, ma con l’intero Centrosinistra unito. Perché se De Magistris vuole fare una nicchia, noi non siamo interessati. Noi siamo Centrosinistra e per noi Centrosinistra unito significa da De Magistris al Pd al Si, compreso. E vogliamo che si possa arrivare a un dialogo. L’Idv è una forza territoriale, che fa parte del Centrosinistra, con la propria identità -e vorrei sottolinearlo- non con rapporto di subordinazione. Obiettivo mio personale sarà quello nei prossimi giorni di mettere insieme Pd e sindaco della città di Napoli per provare a costruire insieme. D’altra parte, davanti a un Centrodestra che prova a unirsi, facendo leva su istanze razziste e populiste, come è accaduto a Bologna, non si capisce perché il Centrosinistra debba costantemente giocare a dividersi. Il nostro obiettivo è trovare le ragioni dello stare insieme e non evidenziare solo i motivi di dissenso. La Liguria è un esempio sotto gli occhi di tutti di quanto la sinistra, il Centrosinistra italiano, possa farsi male da solo. Vorremmo con forza noi dell’Idv, da protagonisti, evitare un nuovo caso Liguria”.

Lei ha parlato di brandelli del centrosinistra. Il riferimento è alla nascita di questo nuovo soggetto politico che è Sinistra Italiana?

“Certamente sì. Io vorrei capire, ma non capisco. C’è Fassina e c’è Civati. C’è Civati, ma non c’è Bersani. Non si capisce assolutamente nulla. Ma al di là di questo, mettendo insieme elementi di debolezza non si ottiene una forza. Ma poi qual è l’obiettivo? Scardinare Renzi e sostituirlo con chi? Con Salvini o con Grillo? Da parte mia ritengo che sia pienamente legittimo criticare l’operato del governo, ma secondo me la sinistra deve operare una critica costruttiva. L’obiettivo mi sembra invece una critica distruttiva che favorisce soltanto l’avversario”.

Per quanto riguarda invece la legge di stabilità, quali sono le vostre proposte chiave? Gli emendamenti sui quali vi batterete?

ignazio messina“Una nostra battaglia è quella sui giochi, contro il gioco d’azzardo che noi vogliamo eliminare con un emendamento soppressivo. Riteniamo che le entrate dei giochi non siano sufficienti a coprire i costi sanitari dei malati di ludopatia, che nel nostro paese sono circa due milioni di persone. E, francamente, penso poi che lo stato non possa e non debba speculare sulla pelle della gente. Il secondo punto riguarda i beni confiscati alla mafia. Ci sono dei nostri emendamenti che prevedono tutta una serie di normative per il loro utilizzo a fini sociali. Proponiamo inoltre anche la creazione di un albo nazionale del patrimonio sequestrato e la possibilità per i beni non assegnati che siano messi sul mercato e che vengano venduti. Quindi questa è un’altra nostra battaglia per la quale ci confronteremo con il governo. Il terzo punto riguarda il canone Rai e le emittenti private. Noi chiediamo che il 10% del canone Rai vada a favore della libertà di informazione e quindi a favore delle 450 tv e radio che operano sul territorio e che garantiscono un’informazione libera. Poi ancora, l’uso del contante. L’Italia dei Valori ha presentato un ddl per l’utilizzo della moneta elettronica nel nostro paese, perché riteniamo che l’uso del contante favorisca l’evasione fiscale, oltre che le attività illecite. Nel nostro emendamento prevediamo quindi che il tetto del contante non venga modificato”.

Per quanto riguarda la Tasi?

“Noi riteniamo che tutto ciò che riguarda l’eliminazione delle tasse sia cosa buona e giusta. Certo, a eliminare la tassa sui castelli non siamo d’accordo! Comunque è molto importante che le abitazioni normali siano detassate”.

Recentemente Di Pietro ha detto che è ormai fuori dalla politica e ha fatto riferimento a lei e al suo avvicinamento a Renzi, sostenendo che ci sia stato un allontanamento dai valori dell’Italia dei Valori. Quali sono allora i nuovi valori dell’Italia dei valori?

“I valori dell’Idv bisogna ricordare a Di Pietro, senza spirito polemico, sono legalità e questione morale che fanno parte del Dna del partito e che l’Italia dei Valori non ha mai perso, sebbene qualcuno nell’era Di Pietro li abbia anche inquinati. L’Idv è stata sempre una forza politica critica, ma con un obiettivo: non protestare soltanto, ma anche avanzare proposte. Quello che stiamo facendo noi oggi è trovare le ragioni di dialogo con le forze del Centrosinistra per costruire una proposta di governo che parta dalle fasce sociali più deboli e che ponga al centro il rispetto della legge e le battaglie per la legalità e contro la corruzione. E’ su questo che siamo impegnati a lavorare. Voglio ricordare che Di Pietro ha fatto il ministro con Mastella collega, per essere chiari. Quindi venire a dire oggi cose di questo genere francamente…”

Ma torniamo sull’emergenza corruzione. Quali proposte l’Idv ha in cantiere?

“La corruzione si deve e si può combattere e farlo è fondamentale per rimettere in moto questo paese. Abbiamo ignazio messinapresentato delle proposte di legge attraverso le quali puntiamo ad agire su due piani: prevenzione e gestione degli appalti. Per quanto riguarda la prevenzione, prevediamo due regole fondamentali: 1) estensione della normativa antimafia alla corruzione. Abbiamo visto che la mafia utilizza la corruzione per fare i suoi affari, per cui corruzione e mafia non sono dunque cose slegate. Questo significa che nel momento in cui uno viene indagato per corruzione gli viene sequestrato l’intero patrimonio. Oggi invece come funziona? Funziona che nel momento in cui mi trovano con una mazzetta in tasca mi viene sequestrata solo quella mazzetta, ma quante mazzette ho preso prima e che cosa ho acquistato con quelle mazzette? Allora come succede con la mafia, io ti sequestro il patrimonio e poi sarai tu a dover dimostrare che invece lo avevi costruito legalmente o te lo aveva lasciato tuo zio; 2) la sospensione dal servizio dei funzionari e degli amministratori corrotti non al momento della condanna, ma al momento del rinvio a giudizio. Sono sue elementi di forte dissuasione. Per quanto riguarda il sistema degli appalti, la nostra norma è molto più complessa, ma semplificando anche qui due sono gli elementi caratterizzanti: 1) no alle trattative private; 2) aste pubbliche alle quali devono partecipare le ditte iscritte nelle white list delle prefetture e poi divieto di subappalto. Molto spesso chi vince è pulito, ma poi… 3) il divieto di varianti in corso d’opera. Se si incide in questo modo, riteniamo che la corruzione si possa davvero cominciare a debellare. Fare proclami quando arrestano qualcuno senza agire non serve a nulla”.

Come giudica il ruolo dell’Autorità nazionale anticorruzione, è utile o no?anac

“L’azione di Raffaele Cantone è utile ed è stata utile, come abbiamo visto nel caso dell’Expo, che dopo lo scandalo delle tangenti, si è rimessa in carreggiata e alla fine è riuscita a diventare un successo italiano. E’ chiaro che l’opera di Cantone non è la soluzione. Noi ci siamo confrontati più volte con lui anche nel corso di incontri pubblici. Lui sta facendo la sua parte, ma anche la politica deve fare la sua adottando misure normative che consentano veramente il contrasto della corruzione”.

Situazione a Roma. Come avete vissuto questo dramma Marino e quali sono le sue previsioni sul futuro della città?

“Il nostro giudizio su Ignazio Marino è stato sicuramente molto critico, ritenendolo persona onesta, al di là degli scontrini, ma totalmente inadeguato per la sua azione amministrativa a Roma. Non si doveva dimettere per gli scontrini, ma per incapacità amministrativa. Aggiungo: non ti puoi accorgere che i dirigenti non funzionano due anni dopo il tuo insediamento quando il magistrato ti viene a parlare di mafia capitale. Lo devi fare il primo giorno. Marino doveva stravolgere i meccanismi del Comune di Roma, ma evidentemente non ce l’ha fatta”.

Chi sarà il prossimo sindaco di Roma?

“Credo che vadano fatte le primarie, che abbiamo sempre chiesto come Italia dei Valori, perché riteniamo siano uno strumento di democrazia. Non possono essere le segreterie dei partiti a imporre i candidati. Non penso sia questa la scelta migliore”.

Ma lei non crede che le primarie siano un po’ un gioco delle tre parti?

“Noi abbiamo addirittura chiesto di istituzionalizzarle con una legge. Certo dipende come le fai. Se le fai tanto per fare e per metterti la coscienza a posto e sai già chi vince è un conto. Io invece ripeto, se le fai bene con la partecipazione di tutti i cittadini e con la possibilità di chi vuole candidarsi di avere gli stessi strumenti di comunicazione, credo che siano un buon elemento di democrazia che vada utilizzato. Se qualche volta ha fallito non è detto che non funzioni”.

Che cosa state facendo per il Sud?

“C’è per esempio in cantiere un progetto per le telecomunicazione per estendere la banda larga a tutto il territorio. E poi, proprio a Napoli, terremo la quarta tappa della nostra festa nazionale, che sarà all’insegna dello slogan ispirato al titolo di un famoso film “Benvenuti al Sud” con un’aggiunta: “Non più sud solo”. Noi diciamo che non esiste una questione meridionale, ma una questione italiana che riguarda tutte le regioni. Il nord senza il sud non ce la fa e viceversa”.

L’Italia è il paese della Grande Bellezza, ma la politica non sembra accorgersi dello sterminate risorse culturali di cui disponiamo.

La politica non investe in cultura perché investire in cultura non dà risultati immediati. Ma il patrimonio culturale italiano, insieme alle bellezze naturali dell’Italia, è il nostro petrolio e dobbiamo utilizzarlo al meglio per le ricadute che potrebbe avere anche sul turismo se venissero realizzati adeguati investimenti. Certamente l’Idv è molto sensibile a questo tema e si batte per un territorio dove lo sviluppo passi anche e soprattutto attraverso la valorizzazione dei nostri tesori. Come pure, va detto, siamo impegnati fortemente nella difesa dell’ambiente. Ogni giorno ci occupiamo del caso Taranto – Italsider e sosteniamo che le bonifiche, per le quali occorrono 1 mld e 200 milioni, debbano avvenire non a spese dei cittadine. Sarebbe il colmo, andiamo dicendo da tempo, tenere congelati i beni dei Riva e utilizzare il denaro degli italiani per porre riparo agli sfasci che i Riva hanno provocato. Come da tempo andiamo anche dicendo che occorre una newco che rimetta sul mercato, anche su quello internazionale, l’Ilva completamente risanata. L’Ilva dà lavoro, ma il lavoro deve dare vita non uccidere. A Taranto abbiamo aperto una nostra sede nel quartiere Tamburi che è quello dell’Ilva. Lì l’aria è irrespirabile e ci sono 8 mila malati oncologici. Non ci si può arricchire sulla salute dei cittadini.

Altri due punti importanti su cui soffermarci sono politica estera e immigrati. Secondo lei l’Italia sta facendo bene?

ignazio-messina-tgcom24-3-600x300L’Italia deve acquistare autorevolezza e farsi rispettare. E’ questa la sintesi di ciò che dovrebbe fare. Se Lampedusa fosse stata tedesca tutti ci saremmo fatti carico degli sbarchi. Perché questo non succede? Dell’immigrazione che passa dall’Italia l’Europa non se ne è per niente occupata. Ma noi abbiamo anche qui una proposta. Vedremo come va a finire. Lo 0,30% dell’Iva che si paga nel nostro paese, pochi lo sanno, va all’Europa. Ma pochi sanno anche che ci sono paesi della Ue, come la Germania e la Danimarca, che godono di una deroga grazie alla quale fino al 2020 pagheranno all’Europa solo l’0,15% della loro Iva. Ecco, quando noi diciamo che l’Italia deve farsi rispettare, intendiamo ricordare che stiamo affrontando a petto nudo l’emergenza immigrazione e che da parte dell’Europa meriteremmo almeno un riconoscimento concreto. Abbiamo suggerito perciò di chiedere che anche il nostro paese goda di quei benefici sull’Iva di cui godono, non si capisce rispetto a quali criteri, altri paesi. Se riuscissimo a farci valere su questo fronte, due miliardi di euro in più resterebbero in Italia, ma soprattutto sarebbe un segnale di quel rispetto che il nostro paese deve acquistare in campo internazionale.

La crisi è finita davvero?

L’Italia si è ripresa, ci sono segnali di ripresa. Gioire di un buon risultato è legittimo, ma verificare il buon andamento è un fatto doveroso. Abbiamo iniziato il percorso, ma non abbiamo ancora raggiunto la meta.

Velia Iacovino

L'Autore

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