Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Immigrati, un Manifesto per la salute

0

Per la Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno, l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, AMSI, ha rinnovato il suo appello a favore della “cittadinanza temperata” (cioè, in sintonia col ddl attualmente all’esame delle Camere, la concessione della cittadinanza ai figli, nati in Italia, di immigrati ormai da anni residenti legalmente qui, e a condizione che compiano tutto un percorso formativo sulla storia, la cultura e l’ordinamento giuridico italiani) lanciando il Manifesto #SanitàeMulticulturalismo. Il documento è frutto delle proposte e iniziative dei professionisti della sanità, italiani e d’ origine straniera, che si sono messi in gioco per migliorare insieme il SSN, sentendo l’esigenza d’ associare la medicina alla conoscenza culturale e religiosa, e di rafforzare i servizi socio-sanitari in vista d’ un’immigrazione qualificata e programmata.

Tra i punti sollevati: garantire il diritto alla cura universale; contrastare le cure “fai da te”; sì a una legge europea sull’ immigrazione che si muova sui 2 binari politiche di accoglienza e integrazione- rispetto dei doveri civili, nella garanzia della sicurezza per tutti i cittadini; promuovere la ricerca e l’innovazione; autorizzare a livello nazionale la pratica della circoncisione; creare un albo specializzato per i mediatori culturali; promuovere l’aggiornamento professionale, con corsi ECM, su tematiche d’attualità; contrastare la medicina “difensiva” (fenomeno, questo, tipico dei Paesi industrializzati, che – causa la scarsa fiducia reciproca medici-pazienti, causa ogni anno spese elevate per interventi di avvocati e una massa di esami clinici, in realtà spesso inutili, prescritti dai medici ai pazienti “per precauzione”) con un’ alleanza tra i pazienti ed i professionisti della sanità; e tanti altri ancora, anche per contrastare l’isolamento e la radicalizzazione verso il terrorismo, stile “franco-britannico”, dei giovani con disturbi della personalità e dell’identità.

Il manifesto, promosso da AMSI, Unione Medica Euro Mediterranea – UMEM, Movimento internazionale “Uniti per Unire”, Fimmg Lazio, “Emergenza Sorrisi – Doctors for Smiling Children” Onlus, con la collaborazione di Fimmg Nazionale, Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), e di varie confederazioni Internazionali, ambasciate, comunità straniere, scuole e associazioni, è stato annunciato ufficialmente nel corso del Congresso nazionale dell’AMSI.
Centrato sul tema “Patologie vertebrali: dalla diagnosi al trattamento riabilitativo” (primo convegno del XVIII corso d’aggiornamento internazionale e interdisciplinare dell’AMSI stessa), e svoltosi a Roma. presso la Clinica “Ars Medica”. Han partecipato a questo evento oltre 100 professionisti della sanità, italiani e d’origine straniera, che si son confrontati, con accreditamento ECM, su importanti temi scientifici, deontologici, medico-legali e sociali.
“Oggi il ruolo del medico e del professionista della sanità deve rappresentare una chiave per la conoscenza tra i popoli e le culture, e anche per le buone pratiche dell’integrazione”, dichiara a conclusione del Congresso, Foad Aodi, medico fisiatra, “Focal Point” per l’integrazione in Italia per l’ Alleanza delle Civiltà UNAoC ( organismo ONU), e fondatore di AMSI e UMEM. “Ci auguriamo – aggiunge – che i rifugiati trovino un’Italia e un’ Europa pronte a curare e ad accogliere chi fugge dal suo Paese a causa della guerra, e a promuovere la conoscenza, l’informazione, lo scambio socio-sanitario e l’aggiornamento professionale, come ribadito nel nostro Manifesto. Diciamo #Iussolitemperato, per consentire ai figli degli immigrati d’ ottenere la cittadinanza italiana – punto che abbiam già piu’ volte sollevato in passato – dopo aver sostenuto un ciclo scolastico, e dopo aver approfondito la cultura, la lingua e la storia italiane. Solo così contribuiremo a combattere quella crisi d’identità e quel senso di inferiorità di cui soffre il 50% dei giovani immigrati che non hanno la cittadinanza italiana” (chi voglia aderire, e contribuire ulteriormente al “Manifesto”, scriva a www.unitiperunire.org o www.amsimed.org ).

A valorizzare il lavoro di AMSI e dei 60 mila professionisti della sanità (medici, infermieri, fisioterapisti, farmacisti, odontoiatri, psicologi) d’ origine straniera operanti in Italia, il messaggi di saluto e di sostegno del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che “si riferisce all’impegno profuso dalla stessa Associazione nell’ambito della cooperazione e del dialogo tra i popoli, nonchè all’opera prestata nell’assistenza agli immigrati e ai rifugiati”. Sostegno e apprezzamento per le attività di AMSI sono stati espressi anche da Barbara Mangiacavalli, Presidente dell’IPASVI; e dal Ministro plenipotenziario Enrico Granara, coordinatore per gli Affari Multilaterali del Mediterraneo e del Medio Oriente presso il MAE, che ha ricordato -in qualità di supervisore alla Farnesina delle attività della RIDE, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo – “il prestigioso incarico onorifico, conferito da due anni a questa parte al prof. Aodi dal Ministero degli Affari Esteri, di testimoniare – a beneficio dell’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite – le buone pratiche che egli realizza in prima persona, e che contribuisce a realizzare sul piano dell’accoglienza e dell’integrazione in Italia, attraverso il suo operato nell’AMSI, nella CO-MAI e in UNITI per UNIRE. Il contributo di testimonianza del prof. Aodi – prosegue il Ministro in una lettera – è stato e continua ad essere importante, soprattutto in relazione ai suoi frequenti interventi in stampa e in televisione, specie in occasione di fatti che si impongono all’opinione pubblica. Momenti in cui è essenziale richiamare tutti ad avere uno spirito razionale, ogni qualvolta si affrontino temi complessi come i flussi migratori e le inevitabili connessioni con i problemi dell’ordine pubblico”.

Nel corso del Convegno è stato riconfermato all’unanimità l’ufficio di Presidenza dell’Amsi. “Sosteniamo il messaggio di multiculturalismo portato avanti con coraggio dai medici di AMSI, UMEM e FIMMG”, ha dichiarato Massimo Sabatini, portavoce di UMEM e membro del Consiglio Direttivo di FIMMG Lazio; “crediamo che il lavoro svolto dal medico di famiglia in Italia sia fondamentale per garantire a tutti i cittadini il loro diritto universale alla salute. Per questo invitiamo a nostra volta i medici ed i professionisti della sanità a informarsi e a conoscere i pazienti, nel rispetto delle loro diversità culturali e religiose, e rafforzando il rapporto di fiducia che hanno con loro”. “Vogliamo lavorare insieme, mettendo in gioco le nostre competenze e esperienze per portare avanti lo scambio socio-sanitario e la cooperazione tra i professionisti della sanità di tutto il mondo”,aggiunge Fabio Massimo Abenavoli, coordinatore del Dipartimento Cooperazione Internazionale di “Uniti per Unire” e presidente di “Emergenza Sorrisi-Onlus”.” Solo creando occasioni di confronto tra gli operatori e i medici che provengono dai vari Paesi possiamo consentire alla medicina e alla scienza di progredire nella direzione della ricerca e anche della solidarietà”.
In questo contesto, e proprio come incentivo all’innovazione e alla tecnologia, l’azienda multinazionale BTL-Italia. col Centro Studi Accademico Scientifico Culturale B-Academy, attraverso le parole dei suoi delegati, Dr. Antonio Forte, Dr. Sandro Camagna e Dr. Daniele Morfino, ha ribadito il suo sostegno alle attività di aggiornamento professionale di AMSI e UMEM. Presentando il presidio sanitario S.I.S., Sistema Super Induttivo, del quale si sta valutando l’efficacia – con risultati promettenti – come strumento di terapia antalgica (con l’emissione di campi magnetici ad alta intensità). E’ seguito l’intervenuto del Dr. Diego Pizzicaroli, Presidente di A.S.S.O (Associazionismo Sindacale Solidale Organizzato): per ribadire l’adesione di questa Confederazione e delle realtà affiliate al Manifesto #SanitàeMulticulturalismo, veicolandone il messaggio nel mondo sindacale e delle imprese, italiane ed europee.

L'Autore

Lascia un commento