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Abraham Lincoln

Innovazione e ricerca. I medici stranieri si confederano

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Amsi e “Uniti per Unire” fondano, a Roma, la Confederazione euromediterranea UMEM, che punta a innovazione, ricerca e salute globale.

Con grande successo di partecipazione è stata fondata a Roma, dall’ Associazione Medici d’ Origine Straniera in Italia (AMSI) e dal Movimento Internazionale “Uniti per Unire” (U x U), insieme ad altre organizzazioni mediche e sanitarie, la Confederazione internazionale UMEM-Unione Medica Euro Mediterranea. Realtà che si pone, come obiettivi principali, la difesa del diritto alla salute “universale”, l’incentivo alla cooperazione internazionale e sanitaria nell’area Euro-mediterranea, in Africa, America, Cina e negli altri continenti. Lo sviluppo di ricerca e tecnologia d’avanguardia, l’ organizzazione di corsi d’ aggiornamento per i professionisti della Sanità su temi d’ attualità, come immigrazione e patologie emergenti riscontrate negli immigrati, sviluppo di missioni mediche e chirurgiche nelle aree “di emergenza”.

Nel Consiglio Direttivo dell’ UMEM, eletto all’unanimità dai suoi membri, ci sono uomini e donne, e molti giovani che vogliono “costruire ponti di pace attraverso la Sanità”. Presidente è stato eletto Foad Aodi, fisiatra, fondatore di AMSI, delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e di Uniti per Unire; in qualità di Vice Presidenti, Giuseppe Quintavalle, Segretario Generale di U x U, e Khalil Altoubat, fisioterapista, Consigliere Diplomatico di Amsi, Co-mai e Uniti per Unire. Tra i membri del Segretariato Generale, Ivo Pulcini, Presidente di “Tutti per un cuore… un cuore per tutti” Onlus, Claudia Bogdan (Romania), coordinatrice della commissione Medici Giovani dell’ AMSI, e Giordana Pejcic (Serbia), membro della presidenza AMSI e dell’ associazione “CulturAmbiente”; Massimo Sabatini (del Direttivo della Fimmg-Lazio) come portavoce. Oltre 1000 delegati, poi, compongono l’ Ufficio di Presidenza, in rappresentanza dei vari Paesi (Italia, Germania, Grecia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Albania, Palestina, Libano, Algeria, Tunisia, Egitto, Libia, Siria, Israele, America, India, Cina, Turchia, Iran, ecc…) e delle piu’ varie associazioni, ONG, Università, Fondazioni, aziende sanitarie, ecc… A partecipare non sono solo i medici, ma tutti i professionisti della Sanità: fisioterapisti, infermieri, podologi, psicologi, odontoiatri, farmacisti, e anche imprenditori sanitari, mediatori culturali e case farmaceutiche.

L’ UMEM ha inaugurato il suo lavoro per la festa della Donna: organizzando, presso la sede UNICEF di Roma, una lezione di confronto con gli stagisti UNICEF. La Dr.ssa Amal Eraqi, insegnante e specialista in orientamento per gli studenti, e il Dr. Ahmed Eraqi, Rappresentante di AMSI e UMEM in Terra Santa e Direttore del Centro Medico “Al Rahma” di Tira, città araba-palestinese (Israele), hanno illustrato, insieme al presidente Aodi, un progetto di prevenzione delle tossicodipendenze nelle scuole rivolto ai giovani del loro Paese. Quello delle tossicodipendenze, infatti, è un problema frequente, purtroppo, anche in Medio Oriente, che colpisce famiglie d’ ogni livello sociale ed economico.

Nello stesso giorno, all’ Hotel “Savoy”, s’ è svolto il convegno organizzato da BTL Italia (branca della BTL Industry, azienda multinazionale sanitaria operante in fisiatria, medicina estetica e cardiologia, presente in 53 Paesi del mondo) e BTL-Academy, in collaborazione con AMSI, “Uniti per Unire” e UMEM: in cui è stato lanciato il Sistema Super Induttivo SIS- BTL. Questa tecnologia, basata su campi elettromagnetici pulsanti ad alta intensità, interagisce col corpo umano provocando una depolarizzazione del sistema neuromuscolare, che allevia il dolore nell’ 87% circa dei pazienti:è indicata, quindi, soprattutto nella terapia antalgica, in fase sia acuta che cronica. Precisando che la necessità di promuovere nuove tecnologie è appunto tra gli obiettivi primari dell’ UMEM, il presidente Aodi conclude: “Oggi è solo l’inizio d’ un percorso volto all’internazionalizzazione che sarà portato avanti dalla Confederazione UMEM insieme ad AMSI, Uniti per Unire e tutte le realtà aderenti. Il successo delle adesioni – prosegue Aodi – ci conferma che i medici e gli altri professionisti della Sanità, in Italia e nel mondo, sono pronti a sostenere questa sfida. Dobbiamo offrire un servizio di collaborazione rivolto a tutti i nostri Paesi d’ origine, a favore della ricerca, dell’innovazione, dell’aggiornamento professionale, della tele medicina, dello scambio socio-sanitario, dei gemellaggi, d’ un’ istruzione e conoscenza senza confini. Solo così possiamo contrastare il mercato e lo sfruttamento degli esseri umani, la violenza contro i bambini e le donne, che sono le prime vittime dell’immigrazione irregolare. A tutte le istituzioni italiane, europee e internazionali diciamo: ascoltate di più la voce del mondo medico e sanitario, per contrastare l’immigrazione irregolare e le morti nel cimitero aperto del Mediterraneo. Urge una legge d’immigrazione euro-mediterranea, per abbattere i muri strumentali di Trump e facilitare la costruzione, invece, dei ponti di pace di Papa Francesco”.

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