Israele vuole liberarsi dei rifugiati africani e ha siglato un accordo con le Nazioni Unite affinché siano deportati in Occidente, impegnandosi a ufficializzare per ciascuno di loro lo status di richiedenti asilo. Tra i paesi, scelti come meta, il premier Benjamin Netanyahu aveva citato, oltre il Canada, la Germania, la Svezia, la Norvegia e la Scandinavia, anche l’Italia, per poi invece smentire.
Si tratta di 16.250 migranti dall’Eritrea e dal Sudan, che se tornassero nei loro paesi verrebbero perseguitati e arrestati. Israele ha in programma di dare il via al piano a partire dalla prossima settimana sulla base di un budget, già approvato lo scorso gennaio.
La Corte Suprema aveva congelato le deportazioni a metà marzo dopo che era stato presentato ricorso contro l’iniziativa. Secondo il progetto originale, ora in corso di revisione, i migranti che avrebbero scelto di lasciare Israele entro il 31 marzo diretti in Ruwanda e Uganda avrebbero ricevuto 3,500 dollari, biglietto aereo gratis e altri incentivi.
Nello stato ebraico si stima la presenza di 39 mila immigrati illegali, 5000 dei quali minori.