Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Jangada, la barca simbolo del Brasile

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La Jangada è uno dei simboli del Brasile e alcuni stati ne hanno fatto il loro logo. La Jangada racconta anche una parte della storia e della vita del Brasile. E’ una piccola barca, costruita con legni massicci e durissimi, con vela latina fissa, chiglia mobile e molto piatta per sovrastare le onde. E’ tutt’ora la barca dei pescatori brasiliani usata in tutte le località balneari. Orson Welles ne fece un film, mai uscito nelle sale ma di cui si conservano spezzoni e foto. Un gruppo di jangaderos decide di solcare il mare per alcune rivendicazioni salariali e parte una flotta in direzione del palazzo del governo. Welles filma il viaggio, l’incontro con il governatore e elegge uno jangaderos a protagonista del film, un giovane bello e forte. Purtroppo nel viaggio di ritorno il giovane muore annegato durante una mareggiata e il film non uscirà mai. 3 Orson-Welles-mucuripe

La tradizione continua nei villaggi dei pescatori

Ad un’ora di macchina da Fortaleza c’è un piccolo villaggio, Caponga, la cui prevalente attività è la pesca. Il villaggio è popolato da una sorta di colonia francese che ha costruito ville sulla spiaggia, pochi italiani e qualche olandese, e piccole posadas, piccoli alberghi. Fa eccezione una posada di charme, Belle Vie, di tre francesi: Pierre Jonquet e suo fratello Philippe e Jean Michelle Caillens, un imprenditore immobilare. Per il resto mare, pesca e sole. La mattina all’alba le jangadas partono e prendono il mare, alcune volte per la giornata altre per tre giorni. Sempre all’alba sulla spiaggia arrivano altre jangadas di ritorno dalla pesca e si può comprare il pesce ancora vivo direttamante dai pescatori. Una delle pesche principali è quella dell’aragosta e per dieci/quindici reais ( 4/5 euro ) ci si porta a casa una prelibatezza ancora viva.

Caponga, dove la vita è ferma da 200 anni

Quello che colpisce è che la vita a Caponga non conosce lo scorrere del tempo, tutto qui è fermo da 200 anni.
Le imbarcazioni vengono messe a mare e ritirate con pali di legno e con grande fatica di non meno 5/6 pescatori, il ricavato viene diviso tra il propietario della barca, i pescatori e chi aiuta a tirare in secco le barche.
Il periodo di pesca dell’aragosta è di sei mesi, da gennaio a giugno. Le ancore sono massi di pietra legati con cime.
Tutta la pesca è una grande fatica che piccole e moderne tecnologie potrebbero rendere più facile e meno faticosa ma la cultura Capongana non contempla innovazioni e tutto deve essere compiuto come un rito immutabile nel tempo. Un argano, dei rulli di gomma, un’ancora moderna potrebbero facilitare il lavoro ma sono segni di una modernità sconosciuta a Caponga. Il rito è sacro e si deve ripetere così come di padre in figlio viene tramandato.

Una volta l’anno si svolge la regata delle jangadas e tutto il paese partecipa, gringos compresi. In quella occasione vengono sfoggiate le nuove vele con pubblicità locale e tutto il paese partecipa alla festa con grandi fuochi d’artificio. Il Brasile delle grandi industrie, delle imprese di energia, delle televisioni è lontano eppure è vicino un’ora di macchina.

E’ il Brasile.

Alessandro Battisti

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