Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

L’alternativa futura al Fmi arriverà dal Brics

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L’avvenimento piu’ importante dopo la delusione dei mondiali e’ stato l’incontro dei capi di Stato del Brics (Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica) a Fortaleza  e la decisione che ne e’ scaturita: quella di dare vita a una Banca Internazionale alternativa al Fmi. Non dobbiamo dimenticare che il Brics rappresenta il 42% della popolazione mondiale e il 21% del Pil del pianeta, una potenza economica, politica e geografica. La banca prendera’ vita nel 2016 con una dotazione iniziale di 50 miliardi di dollari (10 per ciascuno dei paesi) e un ulteriore enorme somma da investire in infrastrutture e sostegno di paesi terzi.brics. futuro quotidiano

Le necessità dell’area latino-americana

E’, al di la’ di valutazioni politiche, una vastissima operazione economico-finanaziaria in un momento in cui le economie Europee e Statunitensi devono confrontarsi con una crisi notevole. Per il Brasile e’ una iniezione di fiducia che cerca anche di curare un orgoglio ferito dopo le delusioni mondiali e l’orgoglio e’ parte integrante della cultura di questo paese. L’impatto sara’ notevole in un paese che ha necessita’ di dotarsi di infrastrutture che consentano una vera competizione e il Brasile ancora una volta si pone come leader dell’area latino-americana.
Certamente l’Argentina sara’ sostenuta nel tentativo di superare il grave dissesto finanziario e L’Ecuador di Rafael Correa a risolvere le annose questioni energetiche. In passato il leader Ecuadoriano aveva strappato alla comunita’ internazionale la promessa di aiuti economici per fermare lo sfruttamento petrolifero in Amazzonia ma la stessa comunita’ non ha mai dato seguito a quella promessa e oggi Correa chiede aiuti per impiantare centrali elettriche, meno dannose dello sfruttamento petrolifero. Anche Cuba con tutta probabilita’ chiedera’ aiuti e sostegni nel delicato passaggio della sua economia.
Dilma gioca una carta importante in previsione delle imminenti elezioni di ottobre e quello che vogliamo sottolineare e’ che e’ la prima volta che il Brasile compie una operazione di questa entita’ aprendosi al di la’ dei propri confini e questo non potra’ che avere anche ulteriori riflessi sul piano sociale e culturale.

La reputation dell’Europa in Brasile
Dispiace che la vecchia e amata Europa sia, per ora, fuori dal dialogo reale con il Brasile forse troppo debole ancora per avere voce in capitolo e soffrendo un passato di dominatrice che ancora pesa sulla sua immagine in Brasile. Per l’Italia e’ diverso: viene considerata un paese amico, di cultura latina, non ha trascorsi di dominazioni e gli Italiani sono amati. Sono addiritura ammirati per alcune loro eccellenze: la moda, l’alimentazione, la cultura, la nautica, le automobili, il vino,l’arte. Gli Italiani sono piu’ di trenta milioni in Brasile tra grandi industrie importatrici (dalla Barilla alla De Cecco, tra industrie presenti sul territorio ( Fiat ) e centinaia, se non migliaia, di piccole e medie imprese nella ristorazione e nella ospitalita’. Hanno quasi tutti avuto fortuna perche’, a differenza di molti brasiliani, amano lavorare e non si sottraggono alla fatica e al sacrificio.
brics. futuro quotidianoIl governo italiano dovrebbe avere uno sguardo piu’ attento al Brasile, al nuovo mondo e gli imprenditori italiani piu’ coraggio. I consolati, l’ambasciata italiana, le camere di commercio italiane fanno un gran lavoro pur avendo scarsi mezzi.

Tra colonizzazione e intergrazione
Ci sono due atteggiamenti opposti che ho visto qui’ dopo due anni di vita brasiliana: chi ha una impostazione da colonnizatore e chi cerca di capire e di integrarsi.
I primi sono destinati a soccombere in un paese cosi’ orgoglioso appunto e, se vogliamo assai nazionalista. I secondi hanno davanti un paese giovane, forte, con grandi ricchezze e dove, lo abbiamo gia’ detto, Tudo e’ possivel! Non che manchino problemi e difficolta’ ma la Bengodi non esiste e dove c’e’ vitalita’ c’e’ anche futuro e speranza.
Quando un Brasiliano incontra un Italiano ha sempre un atteggiamento positivo per l’immagine che l’Italia ha con le sue bellezze e la sua storia, con le sue eccellenze. Non c’e’ brasiliano che non ti chieda di cucinare un buon piatto di spaghetti con pomodori e parmigiano, che non apprezzi un buon vino, che non ti chieda dove hai comprato quella camicia o quelle scarpe. E’ un grande patrimonio, dovremmo crederci di piu’!

Alessandro Battisti

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