Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Linda Langella, regina delle risorse umane in Unilever

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E’ protagonista in uno dei settori nevralgici della declinazione nazionale di un’azienda di dimensioni mondiali: l’ Unilever Italia.
Linda Langella, 37 anni, salernitana, laureata in Lettere Moderne, facoltà frequentata studiando in contemporanea all’University College di Londra, è la HR Leadership Development Specialist in Unilever Italia.

Linda Langella unilever

Linda Langella

Il che vuol dire, tanto per ricordare alcuni marchi di cui questa multinazionale è proprietaria nei settori dell’alimentazione, delle bevande, dei prodotti per l’igiene e per la casa: dall’Algida alla Lipton; dalla Calvé alle margarine Gradina e Foglia d’Oro; dalla Knorr alla Milkana; da Vim, Svelto, Coccolino, Lisoform e Cif; da Clear, Dove, Atkinsons, Mentadent, Pepsodent, Gibbs a Fissan e Tigi. Insomma, se guardate in casa, certamente possedete almeno uno (o tanti) dei prodotti Unilever.
In Italia, Unilever ha quattro stabilimenti produttivi, dando lavoro ad oltre 3mila dipendenti.

Il percorso di Linda Langella

Caratterialmente, Linda sembra nata per fare HR: possiede l’empatia immediata, il carattere carismatico, il dinamismo e la propensione a viaggiare, ad entrare in contatto con altri modi di pensare che la rendono in grado di ‘leggere’ nelle persone e di valutare se i candidati che ha di fronte posseggono il profilo professionale ricercato dall’azienda. Questo, al di là delle aride e standardizzate voci che compongono i curricula che si trova a esaminare.

E’ questo il risultato delle sue multiformi esperienze: a tale ruolo di vertice è infatti giunta attraverso un cammino piuttosto articolato, in vari settori e in aziende diversificate merceologicamente, ma comunque tutte di respiro internazionale. I suoi primi passi li ha calcati all’American Express, ovvero nel settore parabancario, dove ha cominciato a ‘farsi le ossa’; il secondo step della sua carriera lo ha fatto in un comparto apparentemente di nicchia, ovvero le pellicole cinematografiche; ma la Technicolor, fino a qualche anno fa, era il top del suo settore, prima che la digitalizzazione ne decretasse la chiusura.

Terzo passo, immediatamente antecedente all’Unilever, è stato nel dinamico settore della consulenza, con Accenture. E’ lavorando lì, in un’altra impresa leader nel proprio settore quale è, appunto, Accenture, che si definisce ‘azienda globale di consulenza direzionale’, che Linda ha saputo farsi conoscere e apprezzare in Unilever, raggiungendo quest’ulteriore goal della sua carriera e insediandosi nell’headquarter romano della multinazionale anglo-olandese, in via Paolo di Dono, all’Eur.

Il lavoro all’Unilever

Linda Langella unileverNel corso del nostro incontro telefonico – è a Dubai per lavoro – emergono molte notizie interessanti. Ad esempio, ci dice Linda Langella che, “in questo momento, ci sono quattro ‘posizioni professionali’ aperte in Unilever, che prevedono l’inserimento lavorativo negli stabilimenti Unilever in Italia di Sanguinetto, vicino Verona, e di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi.

Nel primo stabilimento servono manteinance stagiaire, neolaureati in Ingegneria meccanica o gestionale con indirizzo operation, con buona conoscenza dell’inglese e ottima conoscenza del pacchetto Office. Sempre nella stessa sede, spazio a total productive stagiare, neolaureati in Ingegneria industriale, meccanica o gestionale, con buona conoscenza di inglese e Office. E, ancora a Sanguinetto, all’interno del graduate programme Unilever Future Leaders Programme, il gruppo chiama Uflp supply chain ricerca neolaureati in Ingegneria con votazione minima di 105/110, ottimo inglese e conoscenza di Office.

Per lo stabilimento di Casalpusterlengo – sempre all’interno del graduate programme Ufpl – la job position al momento aperta è quella di Uflp research & development, neolaureati in Ingegneria meccanica, Ingegneria dei materiali, Ingegneria chimica, Chimica, Biologia, con votazione minima di 105/110, ottima conoscenza dell’inglese e del pacchetto Office.” Ma non si tratta di stage fine a se stessi, giusto per acquisire una certa pratica in ambito lavorativo: “Per le posizioni di stage – aggiunge Linda Langella – sono previsti rimborso spese e utilizzo della mensa aziendale. Per le posizioni legate al Graduate programme è previsto un successivo inserimento diretto. E anche le posizioni di stage, a seguito di una performance adeguata, si trasformano in un’assunzione”.

La responsabile delle Risorse Umane di Unilever, dunque, è ambasciatrice di speranze. Chi volesse candidarsi, può utilizzare la pagina dedicata alle selezioni nel sito del Gruppo. Afferma la nostra intervistata: “Vorrei precisare che Unilever cerca persone, non curriculum vitae, pertanto sono sicuramente richieste una forte motivazione, capacità di innovazione, volontà di crescere in un ambiente dinamico, oltre ad un’ottima conoscenza della lingua inglese, requisito indispensabile.”

I consigli per chi vuole entrare nel mondo del lavoro

L’esperta, poi, ci offre, dal patrimonio della sua competenza, ottimi consigli per chi si prepara ad un colloquio di lavoro, in Unilever o ovunque: “In sede di crescere in un ambiente dinamico, oltre ad un’ottima conoscenza della lingua inglese, requisito indispensabile.”
L’esperta, poi, ci offre, dal patrimonio della sua competenza, ottimi consigli per chi si prepara ad un colloquio di lavoro, in Unilever o ovunque: “In sede di colloquio, suggerisco sempre di essere tranquilli e sinceri, ma soprattutto di avere una motivazione reale sia ad entrare a far parte dell’azienda, sia a ricoprire il ruolo per cui si effettua la selezione. Inoltre, la conoscenza della lingua inglese è fondamentale, nonché l’essere aperti alla possibilità di lavorare nelle diverse sedi delle aziende e di mostrare massima flessibilità. Si tratta sicuramente di predisposizioni che vengono valutate positivamente nel nostro ambiente e in ogni altra azienda.”

Se attualmente in Unilever ci sono posizioni aperte soprattutto per i laureati in ingegneria, ciò non esclude che l’azienda non richieda anche laureati in facoltà considerate ‘deboli’, come lettere o filosofia.
“I candidati in possesso di lauree umanistiche hanno diverse possibilità in Unilever – conferma Linda Langella – poiché specificatamente idonee per ruoli di supporto, come ad esempio: HR, Team Assistant e Comunicazione. Dal nostro punto di vista, non ci sono lauree forti e lauree deboli, si tratta di un incastro delle risorse giuste nella posizione lavorativa giusta!”

Annamaria Barbato Ricci

L'Autore

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