"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

L’inventore del web, libertà in pericolo

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www okLa libertà su Internet è in pericolo. Governi e multinazionali, che non hanno affatto a cuore gli interessi dei cittadini, vogliono prendere il controllo della rete. A denunciarlo è Tim Berners-Lee, il ricercatore britannico, che 25 anni fa, nei  laboratori del Cern di Ginevra, dove si studia anche la particella di Dio, inventò il web. Lo scienziato ha parlato sabato al Web We Want festival di Londra, l’appuntamento dedicato al futuro di Internet. E le sue parole sono risuonate come un pensatissimo J’accuse che non va ignorato.

Internet, uno strumento del potere

Internet è ormai diventato un mare aperto in cui in molti nuotano come squali affamati, abusando delle informazioni che vengono diffuse e calpestando la privacy senza alcun ritegno. Se un’azienda infatti può controllare l’accesso a Internet, sapere che siti vengono visitati, significa che ha un controllo eccezionale sulla vita dell’utente.  E questo, sostiene Berners-Lee, è insostenibile. No, dunque, a leggi che ottimizzino la possibilità delle aziende, delle grandi organizzazioni, delle istituzioni, di raccogliere informazioni in rete. Sì, invece, ad una Magna Charta della rete.

Un web senza censura

Ad aprire il dibattito, che sta diventando sempre più incandescente,ha largamente contribuito la vicenda di Edward Snowden, che ha rivelato dettagli relativi a diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segretissimi. “Se un governo può mettere mani sulle pagine politiche dell’opposizione” , ha dichiarato Berners-Lee, “può allora dare una visione con i paraocchi della realtà, per mantenersi al potere […] Nessuno dovrebbe essere spiato e la censura non dovrebbe esistere”.


timbernerslee_01-350Diritto all’oblio

Ma il padre del web non si è fermato qui. Ha sollevato anche perplessità sulla questione dibattuta in ambito dell’ Unione Europea del “diritto all’oblio”, che consente di richiedere la rimozione dai motori di ricerca dei collegamenti alle informazioni personali, una sorta di auto-censura. Google ha annunciato di aver ricevuto 41.000 richieste di rimozione  nei primi quattro giorni dalla formulazione della proposta, anche se il colosso dei motori di ricerca ha approvato solo richieste su link oggettivamente inadeguati.

 

 

Una piattaforma neutrale

L’abuso di internet è un problema crescente che sposta del tutto l’attenzione dagli utenti ai potenti che minacciano sempre più la libertà dell’individuo. Internet non dovrebbe essere l’ennesimo strumento di abuso della privacy, o di controllo del cittadino, e Berners-Lee si sente responsabile della strada che la sua creatura, ormai 25enne, sta prendendo. Per questo sta combattendo una battaglia sempre più agguerrita per strappare internet dalle mani di chi vuole sfruttarlo allontanandosi del tutto dalla sua visione. Inseguendo quel desiderio di ritorno a una “piattaforma neutrale” che rifletta tutti gli aspetti dell’umanità. Anche se in realtà, forse non lo è mai stata.

 

Ilaria Pasqua

L'Autore

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