La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Nepal: terra di spiritualità

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nepalNepal terra di spiritualità, alla ricerca di luoghi sacri e incontri illuminanti, famosi da un punto di vista del benessere psico-fisico. E’ forse proprio per questo il suo popolo oltre ad essere sempre cordiale, e’ gioioso e allegro. Paese più vicino al cielo. L’ultima catastrofe, il maremoto dell’Oceano Indiano del 26 dicembre 2004 ha causato centinaia di migliaia di morti. La storia si ripete, terremoto in Nepal il numero totale di vittime accertate oltre 4.000 ma decine di migliaia di persone sono ancora date per disperse, mentre tra i tre ed i cinque milioni sarebbero gli sfollati.. Per Save the Children i bambini che subiscono le conseguenze del sisma sono quasi due milioni e migliaia di bambini sono a rischio ipotermia. Il tutto mette in serio pericolo migliaia di minori. Dove passa il terremoto c’è un silenzio che fa male; Il silenzio del terrore e della solitudine che occulta i propri sogni e sentimenti.

I bambini soffrono di più, spesso parlano con reticenza, del momento in cui il dolore e la morte, hanno smesso di dominarli. Non è facile spiegare a loro cosa succede quando c’è un terremoto, non è facile riuscire a trasmettere la calma e la serenità necessarie ad affrontare e superare l’evento. All’improvviso… un tremore, un rombo, uno sussulto. Urli lontane… Urli vicine…Aiuto! Cosa sta succedendo! Il terremoto! Dove sei? Non ci vedo! Mamma, papà dove siete? Svegliati! C’è il terremoto! Ho paura! Un’altra scossa! Svelti usciamo! Aspetta ancora! E’ tutto a terra! Attento ti puoi far male! La mamma urla ci siamo tutti? Lo sguardo dei bambini, osservano e ricordano ogni istante; guarda, la casa trema! Ho freddo! Ho paura! Molti di loro non ce l’hanno fatta. Per altri, abbiamo esultato dei miracoli che li hanno riportati alla luce.

A ricordarci forse che nel silenzio del pianto c’è sempre spazio per una storia da ricostruire. Ma tutti sappiamo che non basta far sopravvivere i bambini estratti dalle macerie. Molti hanno subito ferite profonde nel corpo e nell’anima, e tanti sono rimasti soli, senza i loro genitori o familiari, se già non lo erano prima della tragedia. Bambini fantasma. Insieme ai primissimi soccorsi, la riunificazione familiare è infatti uno degli interventi più importanti. Spesso si pensa che aiutare i bambini significhi portarli via, magari dall’altra parte del mondo dove tutto è più sicuro. Il futuro per loro è pieno di domande. Il violento terremoto il caos della tragedia che ha sconvolto il Nepal ha sollevato un allarme sull’esistenza di reti per la tratta di bambini. Dopo catastrofi come il sisma queste reti si attivano immediatamente « sfruttando la confusione». Lo sconvolgimento causato dal terremoto va ad aumentare l’esposizione dei bambini ad abusi, violenza e persino traffico, la forte richiesta di adozioni da parte dei paesi ricchi non fa che aumentare il rischio che reti di trafficanti rafforzino la loro presenza in quella nazione e approfittino del vuoto istituzionale per sottrarre i bambini lontani dalle loro famiglie e offrirli al migliore offerente». Il Nepal e la sua popolazione deve essere aiutato dalla comunità internazionale e dalle agenzie umanitarie per metterli in grado di superare questo difficile momento e porre in essere strumenti efficaci per proteggere i minori, che costituiscono il futuro di ogni Paese.

Caterina Grillone

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