Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Oronero. I 6 nuovi texas dell’Africa

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I sofisticati rabdomanti dell’oro nero stanno modificando le loro rotte. In fuga dai vecchi forzieri, messi a rischio da instabilità politica e costi sempre più elevati di estrazione, lavorazione ed esportazione, hanno trovato un nuovo Eldorado: l’Africa Orientale, la regione nella quale negli ultimi due anni sono state scoperte più riserve petrolifere che in qualsiasi altra parte del mondo. Nigeria, Angola, Egitto, Libia e Algeria sono sul viale del tramonto. Si esplora, e in sordina già da qualche anno, in nuovi paesi, meno a rischio terrorismo e più affidabili economicamente, dove si spende poco per le trivellazioni e si può disporre di tecnologie avanzate. Ghana, Etiopia, Kenya, Uganda, Tanzania, Mozambico sono i sei nuovi Texas dell’Africa.

Ghana

ghanaRiferisce un rapporto della Deloitte che le riserve di petrolio del Jubilee field, l’area estrattiva scoperta in mezzo all’Atlantico a 60 km dalle coste ghanesi, sono stimate pari a 1, 8 miliardi di barili. La produzione commerciale è iniziata dal 2010. E l’iniziale euforia del governo di Accra è stata tale da provocare deficit di bilancio sia nel 2011 che nel 2012 a causa delle spese folli che sono state fatte in previsione di favolose entrate, che invece sono state deludenti. Intanto lo scenario pare stabilizzarsi. E la produzione è cominciata ad aumentare passando dai 55 mila barili al giorno di quattro anni fa a una media di 120 mila barili nel 2013.

Etiopia e Kenya

Promettenti scoperte sono state fatte in Etiopia, dove l’Africa Oil Corp sta conducendo test nella fascia meridionale della Valle dell’ Omo Block, che si ritiene abbia lo stesso bacino del sito kenyota del blocco 10BB, dove la oronero.futuroquotidiano.comTullow Oil aveva trovato petrolio nel marzo del 2012. Non è stato facile trivellare a Sabisa-1 per la friabilità del pozzo, ma le analisi degli idrocarburi segnalano che il greggio che c’è è sfruttabile. Test sono stati condotti e in alcuni casi sono ancora in corso nei pozzi di Etuko, Twiga, Ngamia. Le aspettative del Kenya sono molto alte, anche perché possiede l’unica raffineria nella regione.

Uganda

In Uganda si estrae e si commercia petrolio già da tempo. Le riserve di oro nero, localizzate vicino alla Valle Albertina, sono stimate pari a due miliardi di barili. Ma diversamente che in Ghana, dove la scoperta del giacimento di petrolio in mare e la sua commercializzazione è avvenuta in tempi brevi –tre anni- in Uganda si va a rilento. Il governo di Yoweri Kaguta Museveni sta lavorando a una serie di progetti a salvaguardia della entrate che potrebbero derivare dallo sfruttamento dei campi.

Tanzania

Discorso a parte merita la Tanzania, dove il Bg Group e l’Ophir hanno condotto trivellazioni lungo la costa negli ultimi due anni, riportando di aver scoperto riserve di gas. In particolare lo scorso anno è stata ufficializzata l’individuazione di un bacino di circa 42 tcf (trilioni di piedi cubi) di gas. La complessa burocrazia, che caratterizza lo stato, sta rallentando la corsa alla sfruttamento di questa immensa risorsa. A frenare anche i timori che una ineguale distribuzione dei ricavi provenienti dal gas possa costituire una potenziale minaccia alla stabilità del paese. I residenti di Mtwapa lo scorso hanno hanno fortemente contestato il progetto del governo di costruire un gasdotto diretto a Dar es Salaam che passasse nelle prossimità del loro territorio.

Mozambico

Dopo che per 30 anni in Mozambico le esplorazioni di gas sono state inibite dalla instabilità politica, adesso il paese sta conoscendo da questo punto di vista un vero e poprio boom, come è testimoniato anche dallo skyile in via di sviluppo di Maputo. L’Anadarko Petroleum e l’Eni hanno scoperto oltre 100 tcf di gas dinanzi alle coste, abbastanza per costruire il secondo maggiore impianto di gas del mondo. In aggiunta la Tullow Oil e la Statoil stanno conducendo esplorazioni petrolifere. Le potenzialità paiono enormi e dai test finora eseguiti le riserve di oro nero sarebbero pari a circa 200 milioni di barili.

Velia Iacovino

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