Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Egg Freezing Party. Prendi l’ovulo e mettilo da parte (intanto festeggia)

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Potremmo essere nel bel mezzo di una puntata di “Sex and the City”: Carrie Bradshaw e le sue tre amiche, newyorchesi in carriera over trenta, un cocktail in una mano e una provetta nell’altra. Pronte per congelare i propri ovuli in attesa di tempi migliori, dell’uomo giusto, di arrivare in cima ai propri obiettivi lavorativi. Ma tutto questo non è finzione, gli Egg Freezing Party esistono davvero, e sono la nuova frontiera degli aperitivi nelle città più all’avanguardia degli Stati Uniti. Da Los Angeles a New York, per molte donne in carriera che non vogliono però rinunciare all’opportunità di diventare presto o tardi delle mamme, la parola d’ordine è “egg freezing”, cioè congelamento degli ovuli. Per raccogliere informazioni su tutto ciò, alcune organizzazioni americane hanno pensato bene di approntare serate a tema che, secondo i loro intenti, renderebbero più disteso ed informale – e sicuramente un po’ più glamour – l’approccio alla materia.

Agli Egg Freezing Party si brinda con un “let’s chill!”

egg freezing partyNew York e Los Angeles ma anche Boston, Chicago, Miami: la compagnia americana EggBanxx è sicuramente la più attiva nell’organizzazione degli Egg Freezing Parties. EggBanxx è una rete nazionale di ginecologi specializzati nelle più avanzate tecniche di fecondazione assistita, che ha lanciato negli ultimi mesi una campagna per la congelazione degli ovuli, con l’intento di abbassarne sensibilmente il costo e di diffonderne la pratica anche tra le più giovani. Battezzati “Let’s chill!”, “congeliamo!”, gli aperitivi organizzati da EggBanxx vogliono essere un momento di incontro tra le donne e i medici, un’opportunità per ascoltare testimonianze di chi già si è sottoposta alla procedura e per raccogliere informazioni pratiche sui costi. Tutto, ovviamente, nel modo più trendy possibile, tra calici di champagne e musica -non a caso – chillout.

“Ormai si aspetta sempre di più prima di decidersi a fare un figlio – spiega la Dott.ssa Aimee Eyvazzadeh, specializzata in endocrinologia riproduttiva – e spesso le donne si rivolgono a noi quando è già troppo tardi. Un’opzione oggi è donare ovuli a se stesse, almeno finché si è in tempo. L’egg freezing party vuole essere una piattaforma informativa per scambiare opinioni in un clima più disteso di uno studio medico”. La Dott.ssa Eyvazzadeh organizza eventi di questo genere nell’area di San Francisco, il cui ingresso costa 20 dollari, interamente donati in beneficenza all’organizzazione americana contro l’infertilità, Resolve .

Crioconservazione: costi e polemiche

Ed è proprio in California, tra i colossi tecnologici della Silicon Valley, che la pratica della crioconservazione degli ovuli si è diffusa rapidamente. Le dipendenti di Facebook e di Apple possono già contare ad esempio, tra i loro benefit, proprio l’opportunità di congelare i propri gameti a spese dell’azienda. Una mossa intelligente e di ampie vedute, “maschilista” per molti osservatori: sicuramente queste compagnie, dove la competitività sul lavoro è alta, hanno fatto breccia, a modo loro, nell’annoso problema femminile della contrapposizione tra figli e carriera. La crioconservazione degli ovuli negli Stati Uniti non è in effetti una pratica alla portata di tutti, i suoi costi si aggirano in media tra i 13mila e i 15mila dollari e non è praticamente coperta da nessuna assicurazione sanitaria. EggBanxx ha cominciato a offrire negli ultimi tempi dei prezzi più bassi, a partire già da 6.500$, consentendo di accedere a questa procedura a un pubblico crescente e sempre più giovane di donne. “Non voglio continuare a preoccuparmi per il mio orologio biologico – ha dichiarato una partecipante 32enne di un Egg Freezing Party – preferisco conservare i miei ovuli adesso che sono più giovane e in salute per usarli più tardi, quando avrò circa 39 anni”.

Scienza e mondo accademico si dividono

Egg Freezing PartyEppure, sull’opportunità o meno di congelare i propri ovuli, la scienza e il mondo accademico sono ancora divisi. In un autorevole articolo del 2013, pubblicato dall’American Society for Reproductive Medicine , gli specialisti hanno pressoché stroncato la scelta della crioconservazione: “I dati in nostro possesso riguardo alla sicurezza, l’efficacia, i costi effettivi e i rischi emotivi della crioconservazione degli ovuli sono insufficienti per raccomandarne la pratica. – vi si legge – Diffondere questa tecnologia con lo scopo di posticipare le maternità potrebbe dare alle donne false speranze”. L’illusione cui l’Asrm fa riferimento, riguarda i risultati effettivi finora conseguiti dalla medicina attraverso questa metodologia. Difatti, le possibilità che da un ovulo congelato possano generarsi davvero delle gravidanze non sono molto alte e più si andrebbe avanti con gli anni, più diminuirebbero, fino a calare sotto il 10% intorno ai quarant’anni.
L’egg freezing, sembrano quindi mettere in guardia molti medici, non garantisce automaticamente alla donna una maternità in età avanzata.

E in Italia?

E in Italia? Anche nel nostro Paese è consentito il congelamento degli ovuli da impiantare, poi, al momento che si ritiene più opportuno (momento che non può però superare l’età dei 50); le cifre per questa pratica oscillano attorno ai 3mila euro, cui andrà però aggiunta una spesa annuale per la conservazione dei gameti estratti.
La prima clinica interamente dedicata alla crioconservazione, il Bioscience Institute, è stata inaugurata nella Repubblica di San Marino già nel 2006.

Con l’affinamento delle tecniche, ad oggi la percentuale di sopravvivenza degli ovociti congelati può raggiungere l’80%. Tuttavia, anche secondo il nostro Ministero della Salute, le probabilità di diventare madri con l’impianto di questi ovuli non sono altissime: secondo recenti studi, su 100 ovuli scongelati, solo il 19,5% di essi ha dato luogo ad una gravidanza.

Giulia Di Stefano

L'Autore

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