Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Pa. Cara Marianna…incontriamoci e parliamo

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Leaderismo e decisioni calate dall’alto non fanno bene alla democrazia. Il governo deve tornare a dialogare. Lo vuole il sindacato. Lo vogliono i lavoratori di tutti i settori. Lo chiedono in primo luogo i dipendenti della pubblica amministrazione, che, attraverso le loro quattro sigle Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa, hanno inviato oggi una lettera al ministro Marianna Madia per chiedere di convocare al più presto un incontro per definire le regole necessarie  “per gestire la mobilità e la riqualificazione dei lavoratori coinvolti” nelle trasformazioni degli assetti amministrativi in corso e soprattutto nei cambiamenti annunciati dalle ultime leggi approvate, la legge Delrio 56/2014 e la legge Madia 90/2014.

Necessario il dialogo sulle regole

I rappresentanti sindacali tengono a ricordare che finora non sono stati affrontati – e invece è urgente farlo- i due problemi principali che il nuovo riassetto porrà e cioè quello della “definizione dei criteri per la mobilità individuale e collettiva e quello degli strumenti di riqualificazione”. “Per quanto riguarda il primo -scrivono nella lettera- è la stessa legge che prevede il coinvolgimento sindacale anche attraverso procedure negoziali e il fatto che ancora una volta sia stata rinviata la stagione contrattuale, non giustifica che anche su questo aspetto importante per la vita dei lavoratori non si apra un confronto per la definizione delle regole”.

“Per quanto riguarda il secondo, pred isporre tabelle di equiparazione senza aver definito percorsi di riqualificazione -sostengono- non fa che riproporre vecchi comportamenti che si preoccupavano solo degli aspetti statici del rapporto di lavoro, limitandosi a equiparare sostanzialmente retributiva, senza affrontare l’aspetto dinamico e organizzativo della mobilità che è quello della riprofessionalizzazione dei lavoratori coinvolti all’interno delle nuove realtà nelle quali dovranno lavorare”.

Manifestazione unitaria a Roma l’8 novembre 

Intanto per l’8 novembre è già in programma una grande manifestazione nazionale. Le categorie dei comparti dei servizi pubblici, della conoscenza e della sicurezza e soccorso di Cgil, Cisl e Uil, per la prima volta insieme, hanno chiamato tutti i lavoratori a raccolta. L’appuntamento è in piazza a Roma. I tre sindacati chiedono una vera riforma della Pa e rivendicano “il diritto al contratto nazionale di lavoro tanto per i lavoratori pubblici quanto per quelli privati”. “Cinque anni di tagli lineari forsennati, di blocco delle retribuzioni, oltre dieci di blocco del turn-over, un esercito di precari senza certezze e tutele, riforme fatte in fretta e male: il sistema è al collasso -denunciano-  mentre la spesa continua a crescere nonostante i tagli al welfare e il caro prezzo pagato dai dipendenti pubblici, oltre 8 miliardi di euro in 5 anni” . Qui non è in gioco solo il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, ma, rimarcano Cgil, Cisl, Uil,  “quello dell’intero Paese” . “Come pensa il Governo Renzi di garantire salute, sicurezza e soccorso, istruzione, prevenzione, assistenza, previdenza, ricerca e sviluppo senza fare innovazione, senza investire nelle competenze, nella formazione, nel lavoro di qualità, senza aver messo in campo un progetto?”, chiedono mostrando di essere loro i primi a volere servizi più efficienti e moderni, un sistema di ricerca e istruzione eccellenti, una formazione adeguata oltre che un giusto salario.

Il ministro Madia li ascolti. Non sarà tempo perso.

 

 

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