Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Palestra a domicilio per superimpegnati

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Ai supermanager, troppo risucchiati dal lavoro per fare un po’ di salutare fitness, può capitare di non riuscire a trovare neanche un po’ di tempo per andare in palestra.
Sul modello: ‘Se non è Maometto che va alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto’, negli Stati Uniti sono state lanciate le ‘Mobile gym’, ovvero le palestre montate su un bus, in grado di arrivare fino ai suoi ‘palestrabili’ in luoghi remoti.

palestraIl business è assicurato, anche perché non è la start up di un emerito sconosciuto, bensì la realizzazione di un’idea di un manager che ha già una forte introduzione nel mondo del fitness, ovvero Adam Zickerman, titolare della catena di palestre ‘InForm Fitness’.
Spesso la lampadina si accende per caso: alcuni clienti avevano chiesto a Zickerman di creare una palestra in un luogo remoto, all’estremità di Long Island, negli Hamptons.
In teoria, ciò avrebbe richiesto investimenti esorbitanti rispetto ad un equilibrio fra costi e benefici. L’idea è venuta al business man allorché si è fermato ad acquistare un hotdog ad un food truck.

Sono nati così le ‘Mobile gym’, che hanno riscosso immediatamente un grande successo. Non c’è stato neanche bisogno di investire in pubblicità, giacché è subito cominciato il passaparola fra gli aspiranti clienti, nonché fra i curiosi che incrociavano il bus – palestra in istrada.
Certo, non è una pratica alla portata di tutti. Una sessione di palestra di un’ora viene a costare 100 dollari (all’incirca 100 euro), contro i 65 dollari che il cliente spenderebbe andando in una palestra ‘fissa’ – in realtà, anche questo prezzo non ci sembra proprio economico -.

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