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Abraham Lincoln

Pebble e Apple Watch: la via degli smartwatch

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Prima esistevano gli orologi, solo gli orologi. Poi sono saltati fuori gli smartwatch, aggeggini intelligenti che sono sì degli orologi ma con ben altre funzioni: oltre a dettare l’ora infatti navigano, controllano, monitorano, chiamano, hanno App come uno smartphone e funzionano sostanzialmente nella stessa maniera. Sono, semplificando, degli smartphone da polso.

Apple

AppleWatch vs Pebble TimeCi ha provato, e ci sta ancora provando Apple, con il suo Apple Watch uscito ad aprile. Dispositivo dalle forme rettangolari, display retina con altissima densità di pixel, sistema touch, collegamento agli altri dispositivi della mela, mille funzioni, la possibilità di scaricare App, diverse tipologie (Sport, Classico ed Edition) e tutte altamente personalizzabili.  Si direbbe già un successo. D’altronde è Apple. Però c’è un concorrente agguerrito, oltre ai soliti nomi noti, e si chiama Pebble.

Pebble

Pebble esiste già da alcuni anni, si può considerare il precursore di tutti gli smartwatch e gli smartband – i braccialetti intelligenti – ma non si ferma di certo qui. Ha iniziato la sua avventura sul sito di crowdfunding statunitense Kickstarter, dove ha raccolto abbastanza finanziamenti per produrre il suo primo smartwatch, e con la seconda versione ha raggiunto oltre gli 8 milioni di dollari nelle prime ore di debutto della campagna. Cos’ha di diverso? Il fatto di mantenersi sullo schermo e-ink, perciò con inchiostro elettronico come un classico eReader, piuttosto che passare al più dispendioso, per consumo di batteria soprattutto, schermo lcd o oled. La prima versione è uscita in bianco e nero, la seconda invece ha aggiunto la variante a colori, più altri miglioramenti del sistema. Da questo mese usciranno i due nuovi membri della famiglia su cui Pebble si gioca tutto, Pebble Time e Pebble Time Steel, che avranno una struttura più modulare e potranno anche interfacciarsi con i dispositivi degli altri produttori, grazie a una porta integrata nei cinturini. In più Pebble Steel sarà caratterizzato da un’autonomia non più di una “sola” settimana ma di ben dieci giorni.

Cifre da capogiro

Pebble va oltre. La compagnia infatti ha annunciato che metterà a disposizione un fondo di un milione di dollari per tutti quei produttori di cinturini smart che decidessero di entrare nel mondo dell’orologio a e-ink. Quindi punta a migliorare i suoi cinturini con l’aiuto di tutti i professionisti del settore, reso possibile proprio grazie alla nuova porta degli altrettanto nuovi Pebble, che li rendono aperti a qualsiasi idea e possibilità. Pebble si mette anche in gioco in prima persona, perché saranno proprio i suoi creatori ha scegliere i progetti più promettenti sulle varie piattaforme di crowdfunding.

Lati negativi di Pebble

Pebble kickstarterAnche Pebble ha i suoi lati negativi, non ha App da scaricare né sensori aggiuntivi, lo schermo è a bassa risoluzione e sfrutta un sistema di tre pulsanti, perciò non è touchscreen. Lati negativi che per molti potrebbero essere in realtà dei pregi. Chi preferisce l’inchiostro elettronico, ad esempio, che rende l’orologio molto poco fastidioso alla vista, in confronto a un piccolo schermo lcd o oled. E poi la durata stratosferica della batteria che potrebbe farlo preferire a uno smartwatch classico e perennemente attaccato alla presa di corrente. (L’Apple Watch con un uso “intenso” e “continuativo” riesce ad arrivare a circa cinque ore, mentre con uso “standard” non oltre un giorno).

Apple Watch a noleggio

Per tutti gli scettici, quelli che non se la sentono di spendere più di trecento dollari per un oggetto che non hanno la più pallida idea se gli potrà piacere, c’è qualcuno che offre la possibilità tutta nuova di noleggiarlo. Si chiama Lumoid ed è una startup pazza che permette di prendere uno smartwatch per 45 dollari alla settimana per la versione Sport, e 55 per la versione Classica; chiaramente l’Edition non è disponibile per chiare ragioni, non converrebbe molto visto il prezzo esorbitante di 10 mila dollari, solo per la versione base.
E se decidi di acquistarlo? La Lumoid ti rimborsa la metà del prezzo speso per il noleggio.

Olmo: l’anti-smartwatch

Olmo-by-Lowell-ulivoC’è chi invece di creare smartwatch preferisce tornare alle origini, a quei semplici e funzionali orologi che tutti hanno amato sino ad oggi. Sono le start up che occupano l’altra parte della barricata, quelli che non vogliono cedere alla tecnologia. Tra questi c’è la start up Lowell che punta addirittura sul legno, rinnegando qualsiasi cosa sia smart. Nessuno schermo oled e touch, nessun processore. Solo legno di materiali di recupero, proveniente da foreste a ciclo di vita controllato.

È disponibile in cinque modelli e si ricarica con un semplice movimento del polso, ma occhio all’acqua, potrebbe farlo a pezzi.
Insomma Olmo è l’anti-smartwatch e si farà trovare al varco, se tutta la questione smartwatch dovesse finire per arenarsi.
Ancora non è chiaro se questi orologi intelligenti riusciranno realmente a ritagliarsi uno spazio nella vita quotidiana, ma ciò che è certo è che non passeranno inosservati, visti i piani dell’anno sarà impossibile non notarli.

Ilaria Pasqua

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