Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Political Islam eradication

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Maybe, after the new Suez Canal inauguration, Egypt is ready now to face political Islam who is acting under the Noor party umbrella, embracing the Muslim Brotherhood, the Salafists, to the more extremists movements. Sisi talked about renewing the religious discourse, and they understood that it means to give more religious shots to the people: We must spread religious books to illuminate the people! The kids who were singing during the inauguration of Suez Canal are the future. The Salafists are not the future. They will go back to the jahiliyya caves from where they came. (Tawfiq al-Hakim, The People of the Cave). In a surprise move, the British defense minister Michael Fallon wrote an article about the new Suez Canal dedicated to Al Ahram English edition. “Today I am in Ismailia to mark a momentous milestone – the opening of Egypt’s new Suez Canal. The first canal opened more than 150 years ago and took 15 years to build. This one only took a year. Egyptian imagination, ingenuity and innovation are rightly famed for creating the ancient wonders of the world. Today, the inheritors of that rich history, unveil a modern wonder. But the new canal is more than just an enormous engineering feat. It is a vital artery of world trade. Last year, over 17,000 ships transited the Suez Canal, carrying 822 million tonnes of goods and accounting for some per cent of all sea-borne trade”.

A new petition against political Islam

Saad el-KatatniMohamed Atteya, the coordinator of “dissolution of religious political parties’ campaign” announced that they will start a campaign to get 2 million petitions. The most prominent among those parties is the Noor party. The campaign wants to create a popular pressure to start a court case. A conference will be held on the 17th of August to inaugurate the campaign. Ten political parties are created on religious basis and aim to control the parliament and the political life in Egypt. The campaign aims to aware the people about the religious parties’ danger as they are giving a political cover to the terrorist Muslim Brotherhood. A member of Noor party said that the party is not founded on a religious basis. The party is a political party and has a religious “background”. Citing the current Egyptian Constitution (2014) , in Article 74 it comes to political parties and how their training remains, as for the previous Constitution, a right exercisable by law. However, there is a substantial difference between the Constitution of Morsi and the current. If the old text is prohibited (Article 6 ) ‘ the formation of parties that were operating discrimination based on sex, ethnicity or religion ‘, not mentioning anything about the possibility of forming religious political parties; the new agreement forbids to form political parties or political activity based on religion. The stormy history of this provision is contained in the electoral law of Mubarak, but not in that of 1980, It is included in Article 4 of the Constitutional Declaration of 2011. Eliminated by the Constitution of Morsi, it recurs in the new text. Despite all this, the Courts are defending political Islam. In October 2014, Egyptian religious political parties are threatened with banishment; in December 2014, the Court of Alexandria for the Urgent Issues rejects a lawsuit to ban religious parties to present to the parliamentary elections, citing a lack of jurisdiction. In April 2015 it takes place the dissolution of the party Al- Nour for ‘ lack of jurisdiction ‘, a measure considered ” another victory for the party”, said the spokesman Nader Bakar. In July 2015 rejecting a petition for the dissolution of the party due to the fact that the only entities allowed to ask the direct dissolution of a party before the Supreme Administrative Court is the State Committee of Political Parties , so the plaintiff , the lawyer Naguib Gabriel , leader of the Egyptian Organization for Human Rights , had no legal standing .

A new petition to dissolve religious political parties

Mosques, clerics and educational institution

While in United Kingdom somebody aske: Why Wahhabi/Salafist mosques should be banned from receiving foreign funding? (Elementary, Watson!). An Egyptian administrative court on Feb. 18 upheld the Ministry of Religious Endowments’ decision issued in September 2013 to close down neighborhood places of worship of less than 80 square meters (861 square feet), a move intended to protect young people from the militancy and extremism that can prevail in such places, which lack the legal standing to hold Friday prayers. Egypt’s interim government stripped tens of thousands of imams, or Muslim clerics, of their preaching licenses this week in what amounts to the most aggressive assault on religious freedom since the military deposed the country’s Islamist president 10 weeks ago. Mohamed Mokhtar Gomaa, the minister of “awqaf” or religious endowments, announced Monday that 40,000 imams who deliver the “khotba,” or Friday sermons, would have to reapply for their licenses. Is a new ban on unlicensed preachers and mosques meant to simply curb inflammatory sermons – or give the state a firmer grip on Islamic institutions? “The state is not trying to restrict anyone. It is just trying to stop prayers from being abused by a group or a political current,” he added.

Paul Attallah

 

L’inaugurazione del Canale di Suez

canale-suez-2-inaugurazione-021-1000x600Forse dopo l’inaugurazione del nuovo braccio del Canale di Suez, l’Egitto è pronto per affrontare l’Islam politico che agisce sotto il partito Noor, abbracciando i Fratelli Musulmani, i salafiti ed i movimenti più estremisti. Sisi ha parlato di rinnovare il discorso religioso: dobbiamo diffondere libri religiosi per illuminare il popolo! Il futuro sono i ragazzi che cantavano durante l’inaugurazione del Canale, non i salafiti che torneranno nelle caverne jahiliyya da dove sono venuti. (Tawfiq al-Hakim, Il Popolo della Grotta). In una mossa a sorpresa, il Ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, ha scritto un articolo sul nuovo canale di Suez, dedicato all’edizione Al Ahram inglese, in cui dice: “Oggi sono a Ismailia per segnalare una pietra miliare importante, l’apertura del nuovo Canale di Suez in Egitto. Per costruire  il primo canale, aperto più di 150 anni fa, ci vollero 15 anni. Il nuovo braccio egiziano è stato realizzato in un anno soltanto. La fantasia, l’ingegno e l’innovazione egiziani sono giustamente famosi per la creazione delle antiche meraviglie del mondo. Oggi, gli eredi di quella ricca storia, svelano una meraviglia moderna. Ma il nuovo canale è molto di più di un’enorme impresa d’ingegneria, si tratta di un’arteria vitale per il commercio mondiale. L’anno scorso oltre 17mila navi sono transitate nel Canale di Suez, trasportando 822 milioni di tonnellate di merci. Tutto questo rappresenta un’altissima percentuale di tutto il commercio marittimo”.

Una nuova petizione contro l’Islam politico

Per affrontare l’Islam politico, si vuole provare a creare una pressione popolare, tramite una petizione per eliminare i partiti polici su base religiosa, che porti ad avviare un procedimento giudiziario. Mohamed Atteya, coordinatore di ‘dissoluzione dei partiti politici religiosi’, ha annunciato che il suo scopo è quello di iniziare una campagna, per la quale si terrà una conferenza di inaugurazione il 17 agosto, per ottenere 2 milioni di petizioni. Tra i dieci partiti politici creati sulla base religiosa, che mirano a controllare il Parlamento e la vita politica in Egitto, il più imponente è Noor. Questa campagna vuole rendere consapevoli le persone dei pericoli nascosti dietro questi partiti, come che essi stiano garantendo una copertura politica al terrorista dei Fratelli Musulmani. Un membro del partito Noor ha affermato che esso non si fondi sulla religione, bensì, che la religione gli faccia solo da sfondo. Citando la Costituzione egiziana attuale (2014), nell’articolo 74 si parla di partiti politici e di come la loro formazione resti, come per la Costituzione precedente, un diritto esercitabile per legge. Tuttavia, è presente una differenza sostanziale tra la Costituzione di Morsi e l’attuale. Se nel vecchio testo si proibiva (articolo 6) ‘la formazione di partiti che operassero discriminazione sulla base di sesso, etnia o religione’, non menzionando nulla a proposito della possibilità di formare partiti politici religiosi; nel nuovo si pone il divieto. La storia di questa disposizione è burrascosa, contenuta nella legge elettorale di Mubarak, ma non in quella del 1980, viene ripresa nell’articolo 4 della Dichiarazione Costituzionale del 2011; abrogata dalla Costituzione di Morsi, si ripresenta nel nuovo testo. Nonostante tutto questo, i Tribunali difendono l’Islam politico. Nell’ottobre 2014 i partiti politici religiosi egiziani vengono minacciati di bando; nel dicembre 2014, il Tribunale d’Alessandria per le Questioni Urgenti respinge una causa per il divieto a partiti religiosi di presentarsi alle elezioni parlamentari, citando una mancanza di giurisdizione. Nell’aprile 2015 non avviene lo scioglimento del partito Al-Nour per ‘difetto di giurisdizione’, provvedimento considerato “un’altra vittoria per il partito” dal portavoce Nader Bakar. Nel luglio 2015 viene respinta una petizione per lo scioglimento dello stesso partito a causa del fatto che l’unica entità con permesso di chiedere la diretta dissoluzione di un partito davanti alla Corte Suprema Amministrativa è la Commissione Statale dei Partiti Politici, di conseguenza il querelante, il giurista Naguib Gabriel, leader dell’Organizzazione egiziana per i diritti umani, non aveva la legittimazione ad agire.

Di moschee, libri proibiti ed educazione istituzionale
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Mentre nel Regno Unito qualcuno si chiede: “perchè a wahhabita/moschee salafita dovrebbe essere vietato di ricevere finanziamenti esteri?” (Elementare, Watson!). Un tribunale amministrativo egiziano, il 18 febbraio, ha confermato la decisione del Ministero, rilasciato nel mese di settembre 2013, per chiudere i luoghi di culto nei quartieri di meno di 80 metri quadrati, una mossa destinata a proteggere i giovani dalla militanza e dall’estremismo che possono prevalere in tali luoghi. Mohamed Mokhtar Gomaa, il Ministro egiziano per gli Affari religiosi, ha annunciato il divieto nelle biblioteche e nelle moschee di libri che incitino all’estremismo. Ogni moschea o biblioteca dovrà fornire un elenco dei volumi e presentarlo in caso di ispezioni. Inoltre, ha aggiunto, che predicatori senza licenza potranno incorrere in pene fino ad un anno di reclusione. “Lo Stato non vuole reprimere nessuno. Si sta solo cercando di interrompere gli abusi da parte di gruppi o correnti politiche”.

 

 

 

L'Autore

Il Cairo

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