Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Primavera, germogliano alberi e tradimenti

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tradimentoLa primavera, si sa, è il periodo dell’anno in cui i mostri sono in libera uscita. Spuntano così, durante le mattinate di maggio, come i germogli del mio, ormai risorto, albero di limone. Gli adolescenti si baciano impazziti spiaccicati ai muri, come se limonare (i limoni tornano spesso) fosse uno sport olimpionico, dimostrando le loro indiscutibili abilità in fatto di apnea e forza linguale; le donne, di qualsiasi dimensione, attaccano al chiodo le intramontabili calze nere per incellophanarsi in raggelanti collant color carne (nel peggiore dei casi rispolverano i gambaletti da vena varicosa) che danno quell’agghiacciante effetto da cotechino luminoso vietato dalla mia religione; gli uomini fanno più o meno le stesse cose che fanno durante tutto l’anno intensificando la propria attività su Facebook sperando in accoppiamenti indolori con donne senza collant (almeno questo è quello a cui voglio credere anche se sono abbastanza sicura che non disdegnerebbero un cosciotto luminoso); e le coppie, le coppie semplicemente impazziscono per i suddetti motivi, a meno che non siano coppie di adolescenti perché in quel caso la loro vita di coppia sarà fantastica, meno che per le conseguenze da strofinamento coi jeans con cui si troveranno a fare i conti.

Di per sé è già complesso essere una coppia, due individui che restano insieme nonostante le avversità che la vita ripropone quotidianamente tipo la forfora, le allergie alimentari, la musica house, i jambè, i film russi o i russi e basta, russare (che il mio brain storming ha facilmente inserito a questo punto della lista), i mocassini, le barzellette, la frutta sciroppata, le zanzare, la mafia cinese e tutto il resto dell’elenco che vi risparmierò ma che ho ben chiaro nel mio animo sensibile. A primavera le cose peggiorano senz’altro. Una delle cause scatenanti è Riccardo Cocciante che ha tediato intere generazioni di coppie col suo Cervo a Primavera, ha istillato il dubbio laddove regnava l’ignoranza nel suo senso più alto, ha demonizzato un animale a scapito di tanti altri (mi sembra che nessuno si senta colto nel segno se paragonato a uno gnu o a uno stambecco – forse a uno gnu sì però anche se non ne ho le prove). Ecco, da quel 1980, la primavera non è più la stessa stagione, è un limbo di terrore e sospetto, ansia e disperazione. Certo, la gente tradisce in ogni momento dell’anno ma a primavera è inaccettabile e la battuta è troppo facile oltre che priva di qualsiasi originalità (in più le battute sulla corna sono tutte brutte, compresa “abbassa la testa prima di entrare che altrimenti rompi la porta).

Io non ho un’idea ben precisa sull’argomento perché in fondo sono d’accordo col mio amico Antonio che sostiene che tanto, almeno una volta nella vita, tutti abbiamo avuto le corna e tutti le abbiamo messe e che ciò che fa la differenza è l’abilità nel dissimulare. Non è una questione di cinismo ma di onestà intellettuale, è così che va il mondo, almeno da quando Afrodite punì la moglie di Minosse perché era frigida e la rese dipendente dal sesso fino a spingerla, tra le varie cose, tra le zampe di un toro (che è comunque una metafora della vita molto interessante, a mio avviso). Certo, non si capisce perché infliggere al povero Minosse la pena di essere sposato con una sodomizzatrice di tori ma, si sa, le donne hanno le loro bizzarre idee sulla solidarietà femminile, Afrodite compresa.

Il punto della questione è riuscire a scindere le diverse tipologie di tradimento. Facciamo innanzitutto una bella
distinzione d’altri tempi, di quelle sessiste e retrograde, ignoranti: i maschi tradiscono perché si trovano a portata di tradimentomano una vagina aliena, laddove per aliena va bene sia quella di un extraterrestre femmina sia quella di una donna che non è la loro; le donne tradiscono pressoché per lo stesso motivo, ma covando sempre un sentimento di vendetta, laddove per vendetta intendo la risposta qualsiasi cosa possibile un uomo possa fare per indispettirla, anche quelle che esulano la sua comprensione, anche lasciare i peli nella doccia il giorno sbagliato del mese sbagliato, per non parlare dell’inaccettabile aggiunta clandestina di ingredienti mentre lei è ai fornelli (dividere il mondo per luoghi comuni mi riempie sempre di gioia). Detto ciò sono abbastanza convinta che la mia campagna informativa possa elargire un lauto aiuto, nonché una lunga serie di spunti su come, quando e perché, perdonare, punire e vendicarsi qualora siate state/i traditi/e da un/a cretino/a (se si è fatto scoprire o è troppo cretino lui o troppo intelligenti voi, e io non credo molto nell’intelligenza altrui).

Per quanto riguarda il tradimento estemporaneo, ovvero ho ballato ho bevuto e non sapevo come tornare a casa, da donna posso dire che sì, anche le donne tradiscono in maniera casuale e non necessariamente si sono innamorate di quell’imbecille col capello da cowboy. È un tradimento che di per sé non mi sembra comporti alcun tipo di particolare presa di coscienza ai fini della vita di coppia. È il tradimento inconfessabile per eccellenza, soprattutto se succede oltre i 60km, soprattutto se si è stati abbastanza intelligenti da non lasciare tracce, soprattutto se con l’altra persona ci volete stare. Tutto ciò, ovviamente, a meno che non si sia contratta una malattia venerea. A quel punto la punizione è un ferro da stiro sui genitali o l’estirpamento totale e definitivo dei capelli.

Poi c’è il tradimento per ripicca, ti ricordi quando ho scoperto che mi hai tradito/a e ti ho detto che ti perdonavo? Beh, mentivo. Questo è consentito dalla mia legge morale, non so se sono completamente d’accordo con me stessa ma sono abbastanza certa che tra i possibili tradimenti sia quello che meno mi disturba. Bilancia nuovamente il rapporto e legittima la strategia della tensione, alla base delle più grandi storie d’amore di tutti i tempi. Poi c’è il tradimento perpetrato nel tempo, ovvero dovrei chiedermi perché sto con te considerando che ho una relazione parallela da diverso tempo e devo fare uno sforzo intellettivo eccessivo per il mio piccolo cervello bacato a chiamarti col tuo nome. Questo fa schifo, è il tradimento che viene scoperto, a meno che uno non abbia una relazione con un dissociato o con un ologramma.

tradimentoPer quanto mi riguarda la punizione giusta non esiste anche se, come insegna la mia amica Marianna, infilarsi in casa dell’altro e segargli a metà tutto il mobilio può essere di grande aiuto. Certo, non è l’equivalente di una macchina del tempo ma la soddisfazione di immaginarselo/a con una casa mutilata dà una certa soddisfazione (nel caso non ci fossimo capiti: segate a metà tutto quello che potete segare e buttate l’altra parte di tutto ciò che avete segato. Nel caso abbiate bisogno di ulteriori consigli posso darvi il suo contatto, anche se è molto pericolosa). Per il resto voglio dirvi di non seguire i miei consigli, a meno che non vi siate informati prima dal vostro avvocato su quali siano le conseguenze penali a cui andate incontro. In fondo questo pezzo l’ho scritto solo per elogiare le tecniche di vendetta di Marianna, non avrei saputo come fare altrimenti.

Martina Di Matteo

 

 

 

 

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