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Pietro Barilla

Putin inaugura la moschea più grande d’Europa

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moscheaLa Russia sempre più aperta all’Islam. Non è un caso che proprio oggi, nel giorno della festa più sacra per i musulmani, l’Aid al Adha, la festa del sacrificio, il presidente Vladimir Putin abbia inaugurato la più grande moschea d’Europa alla presenza di alcuni dei principali leader della mezza luna araba: dal turco Recep Tayyip Erdogan, all’ iraniano Hassan Rohani, al presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen, che ha contribuito con 26 milioni di dollari alla costruzione del sacro edificio. Un’opera architettonica davvero straordinaria realizzata vicino allo stadio Olimpskij alla periferia di Mosca, che si estende su una superficie di 18mila metri quadrati e ha una capacità di accoglienza di oltre 10mila fedeli, con minareti alti 80 metri, una cupola dorata del diametro di 46 metri, tre in più rispetto alla cupola di San Pietro, decorata di marmi turchi e graniti canadesi, bianchi e verdi, dotata di un’enorme sala conferenze, una biblioteca, un museo, una galleria e anche un’ala riservata agli ospiti. Un chiaro messaggio all’Occidente che continua a perdere terreno sullo scacchiere mediorientale, dimostrando un’ignavia e una incompetenza culturale-diplomatica ed economica senza precedenti in un’area del mondo che ha contribuito, con una strategia scellerata, soltanto a destabilizzare, lasciando a potenze come la Russia campo libero dall’Egitto alla Siria. Ignoranza della storia di questi paesi, o mire fallite? Sta di fatto che Europa e Stati Uniti, nonostante gli auguri formulati dal presidente Barack Obama alla comunità islamica della nazione, ovunque hanno perso terreno.

La festa del sacrificio, in arabo aid al adha عيد لأضحى‎, o aid al-naḥr عيد ﺍﻟﻨﺤﺮ‎, festa dello sgozzamento, o aid al-qurbān, عيد ﺍﻟﻘﺮﺑﺎﻥ‎, festa dell’offerta, chiamata in lingua turca Eid Qurbani, è la festa pellegriniislamica celebrata ogni anno nel mese lunare di Dhū l Ḥijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio alla Mecca, dove oggi, a causa della calca a Mina, dove vengono installate le tendopoli che ospitano i fedeli musulmani, sono morti 300 pellegrini e 450 sono rimasti feriti. Conosciuta anche come aid al kabir, la festa grande, in contrapposizione all’aid al saghir, la festa piccola che segna la fine del digiuno del mese di Ramadan, l’al adha ricorda il sacrificio ordinato da Dio ad Abramo per metterlo alla prova. In questo giorno i musulmani sacrificano un animale integro e adulto, mediante sgozzamento con la recisione della giugulare che permette al sangue di defluire, eseguito nell’arco di tempo compreso tra la fine della preghiera del mattino e di quella del pomeriggio, da un uomo in stato di purità legale, intento a pronunciare un takbīr: «Nel nome di Dio! Dio è il più grande». La carne viene divisa poi in tre parti uguali, una delle quali va consumata subito tra i famigliari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.

Ildegarda Seaman

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