La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Pwc: in Africa le 10 città più ricche del futuro

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Non c’è l’Asia nel futuro dei Paperon dè Paperoni del pianeta, ma l’Africa SubSahariana. Secondo l’ultimo Global Economy Watch report del team di analisti della PricewaterhouseCoopers, il più importante dei quattro network di revisione di bilancio, advisory e consulenza legale e fiscale del mondo, sono dieci le città destinate a conoscere nei prossimi 15 anni una crescita e una ricchezza che non avranno precedenti e a disporre di una forza lavoro immensa. Sono: Dar es Salaam (Tanzania), Luanda (Angola), Khartoum (Sudan), Abidjan (Costa d’Avorio), Nairobi (Kenya), Kano and Ibadan (Nigeria), Dakar (Senegal), Ougadougou (Burkina Faso) e Addis Ababa (Etiopia). I global investors e le più importanti corporation internazionali, molte delle quali sono già presenti in tre grandi centri dell’area, a Lagos in Nigeria, a Kinshasa nella Repubblica democratica del Congo e a Johannesburg in Sud Africa, si stanno già preparando alla conquista delle big ten. Le future dieci megalopoli della Terra, con una popolazione destinata a raddoppiare, come indicano le ultime proiezioni delle Nazioni Unite, diventeranno per quelle aziende che puntano a espandersi in nuovi mercati degli hub irrinunciabili per il commercio, gli investimenti e la produttività. Altri importanti fattori economici contribuiranno poi a richiamare l’attenzione dei grandi Ceo nella regione: la scoperta di nuovi giacimenti minerari e di nuove risorse energetiche, in particolare oro e gas; la necessità di infrastrutture e il bisogno di capitali nel settore privato, protagonista di un aumento degli investimenti rispetto al Pil dal 17,7% nel 2000 al 23% nel 2013; la crescita dei redditi, che sta portando le famiglie ad acquistare beni durevoli, semi-durevoli e servizi; la capacità di raccogliere sul mercato internazionale finanziamenti per progetti di infrastrutture, dimostrata in particolare da Kenya e Rwanda, paesi che sono recentemente riusciti anche a vendere titoli di stato a livello globale. Ma non mancano i punti deboli. Fragilità con le quali, secondo la PwC i paesi dell’area sub-sahariana dovranno fare i conti e che potrebbero rallentare il ritmo di crescita delle Magnifiche 10. Come la bassa qualità delle infrastrutture “pesanti”, dalle strade alle ferrovie, agli aeroporti; l’inadeguatezza delle infrastrutture “leggere” , scuole e università, che potrebbero approfondire anche il divario culturale. Infine l’incapacità dei politici di gestire in modo efficace un sistema economico che cresce e diventa più ampio e complesso e dei tecnici di pensare a un nuovo sistema di regole, giuridiche, finanziarie, burocratiche che agevolino lo sviluppo. Certo non sarà un processo facile, ma i potenziali investitori, suggerisce la PricewaterhouseCoopers, potrebbero agevolarsi il cammino approntando piani ad hoc che tengano conto degli ostacoli che li attendono.

di Ildegarda Seaman

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