Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Rodotà, il futuro dell’Europa è nei diritti

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Il futuro dell’Europa è nei diritti non nell’austerity

L’Europa potrà avere un futuro se saprà imboccare la strada dei diritti, dire addio alla politica di austerity e recuperare quei valori che oggi sono stati messi ‘ko’dalle logiche del mercato. E’ il sogno e l’obiettivo del movimento l’Altra Europa, raccontato da  Stefano Rodotà,  Barbara Spinelli,  Eleonora Forenza e dal fondatore Alexis Tsipras impegnato in una serie di incontri in questi giorni a Roma.  “Credo nella forza particolare del Sud dell’Europa”, ha sottolineato Tsipras nel corso di uno degli eventi organizzati dal movimento nella Capitale italiana. “Si sta attaccando la democrazia del Sud Europa e questo crea una divisione  nell’Ue. E la prima vittima di tutto ciò è la democrazia. Oggi vediamo che più lentamente avviene lo sviluppo, tanto più cresce l’instabilità finanziaria, tanto più si creano problemi di stabilità sociale”.

La regressione culturale dell’Europa

“Abbiamo la cultura politica necessaria per fronteggiare il cambiamento profondo di cui l’Italia e l’Europa hanno bisogno?”si è chiesto Rodotà , denunciando la profonda regressione culturale che si riflette anche sulla situazione politica che affligge il paese. Una tendenza che deve essere invertita. E’ questo uno degli impegni prioritari che si è assunto il movimento di Tsipras, che è in prima linea anche su altri fronti caldi, occupazione, immigrazione e diritti. Ma per cominciare a cambiare le cose, bisogna cominciare a rendere meno rigidi i meccanismi europei. “Stiamo pensando  – ha riferito il giurista – di intervenire anche con una legge di iniziativa popolare in direzione di una modifica dell’articolo 81 della nostra Costituzione sul vincolo di bilancio”.  La nuova Europa dell’ Altra Europa è senza troppi paletti e non è quella, ha sottolineato Rodotà, delle “larghissime intese che portano inevitabilmente allo svuotamento delle istituzioni democratiche, compresa la nostra Costituzione, né quella delle continue violazioni dei trattati.  “La legittimità dell’Europa – ha ribadito – passa attraverso il riconoscimento dei diritti fondamentali di ogni individuo ed è così sin dal momento della creazione della Carta dei Diritti Fondamentali, che io ho visto nascere e che difendo”.“Occorre riprendere in mano il processo costituente perché non si esce dall’austerità senza una riflessione sulla Costituzione europea che in questi ultimi anni è stata spesso forzata”, ha aggiunto  il giurista.

Prevalenza dei diritti sociali sulle logiche del mercato

Il mercato deve venire dopo. Anche un trattato come il Ttip, il Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti, ” incide sui diritti sociali, che devono avere prevalenza sulle questioni economiche e tale principio deve essere generalizzato, sempre”, ha proseguito Rodotà sostenendo che non c’è giustificazione per le scarse informazioni che vengono date sulle trattative segrete tra Ue e Usa che sono in corso, segno questo “di una profonda subalternità politica di cui occorre occuparsi”. Stop quindi alla politica del ‘detto ma non fatto’. “Le energie dalla sinistra di Tsipras sono molte – ha concluso Rodotà-  Avverto il rischio che finiscano intrappolate. E’ importante invece recuperarle e non sprecarle”.

Sara Pizzei

L'Autore

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