Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Tutta la verità sui sex toys

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Il buon gusto è una delle cose che non ho mai creduto appartenessero alla natura umana, soprattutto a letto. Il sesso è infatti uno di quei momenti topici in cui l’essere umano, nel migliore dei casi spoglio della sua razionalità (nel peggiore dei casi certe cose le fa con cognizione di causa), manifesta la propria essenza più intima che in alcuni sfortunati casi si traduce in un terribile momento di non ritorno. Sì, il sesso può essere indimenticabile, e non sempre grazie a un orgasmo multiplo o a una performance acrobatica da giochi senza frontiere in biancheria intima.  Chiariamo subito che la creatività è una cosa importante, che il missionario è demodè (anche se sempre molto in voga) e che ogni coppia nel proprio letto è libera di esprimere al meglio le proprie abilità; anche se io riterrei molto più opportuno che in ogni letto venisse prima chiarita la questione della collocazione geografica del clitoride prima di passare a ulteriori step (ma questa è una convinzione che riguarda solamente me e qualche altro luminare).

Tornando all’annosa questione del buon gusto credo che l’avvento dei sex toys nelle nostre vite sessuali abbia dato vita a diverse e nuove emozioni che spaziano dal divertimento all’orrore. La loro utilità è indubbia: aiutano, divertono e stimolano. Anche quelli più agghiaccianti e spaventosi (e credetemi, sono tantissimi). Ma esiste un limite etico nell’animo dei creatori di giocattoli erotici? Perché se non esiste è il lavoro che voglio fare da grande: ideare orribili sex toys e gongolare del fatto che abbiano un mercato, gioire del trionfo del brutto nei letti del mondo e comprarmi una villetta alle Hawaii dove poterli esporre. L’unico neo in tutto questo ragionamento è che dubito fortemente di poter creare qualcosa che sia peggio di ciò che esiste già, nonostante la mia sconfinata immaginazione. I sex toys che seguiranno non sono in ordine d’orrore, la competizione era troppo accesa.

Vibratore papera con boa piumato:

sex toysNon ho mai capito perché peluches e piume facciano parte dell’immaginario erotico, da sempre. Li appiccicano dappertutto: sottovesti, reggiseni, manette, zoccoletti e, a quanto pare, anche su gioiose paperelle vibranti di ogni colore. Dalle tenui e tenere tonalità pastello, decisamente adeguate al soggetto, alle più eleganti tinte oro e argento (che secondo me alle papere non donano affatto). Perché una donna dovrebbe praticare dell’autoerotismo con un pennuto? Perché istigare il prossimo alla zoofilia? Perché dare a un uomo il dispiacere che durante le tristi notti di solitudine a scaldare il letto di una donna sarà un bipede famoso non di certo per la propria intelligenza?

Vibratore ortofrutticolo:

Io sono sempre stata dalla parte dei vibratori, li apprezzo e li rispetto. Credo che in casa di una donna sia l’unica cosa che non debba mai mancare dopo il Cif e il solvente per le unghie. Ma perché dovrebbe essere a forma di pera, mela, mandarino e fragola? Tutto ciò a scapito di frutti dall’estetica decisamente superiore, come per esempio il dattero o il caco mela. Io non ci credo al fatto che le donne utilizzino più facilmente giocattoli sessuali con forme che dissimulino la propria funzione. Cos’ha di erotico una pera? È anche verde, e il verde, si sa, non è erotico.

Abito da coniglio sexy:

Questa è per me una fantasia sconosciuta. Ho capito Play Boy, ho capito il gusto del divertimento, ma la fantasia di andare a letto con una donna travestita da coniglio il mio cervello non vuole affatto comprenderla. Non si può andare a letto con un coniglio, non si può andare a letto con una donna con le orecchie lunghe e pelose, non è bello tirare la coda alla vostra partner, a meno che (e qui l’atroce dubbio mi lacera trascinandomi in un vortice di non ritorno) non siate degli animalisti convinti o Roger Rabbit non si sia impossessato del vostro corpo e a questo punto consiglierei l’intervento di un esorcista.

Testa uomo con lingua artificiale/French Kiss Vibrante:

Innanzitutto quello che c’è da sapere è che la testa è mozzata. Quei perversi che lo hanno inventato hanno pensato che non ci fosse niente di meglio che creare una mezza testa di uomo per soddisfare le urgenze più imminenti di una donna. Questo fantastico attrezzo inizia dal naso, ha due narici perfettamente definite, due affascinanti rughe d’espressione ai lati di una boccuccia semiaperta, dal colorito cadaverico, da cui si intravede una viscida linguetta, una fossetta sul mento e un bel collo con un virilissimo pomo d’adamo. Ma perché una donna, che non abbia come sogno nel cassetto di diventare un boia, dovrebbe farsi praticare del finto sesso orale da un decapitato per giunta con lo scalpo? E questa enorme testa dove trova la sua collocazione in un appartamento? Nell’armadio che aprirà quello che ti piaceva, e che finalmente ti sei portata a letto, per cercare un’asciugamani?

Maschera bondage da maiale in lattice rosa/Tuta latex nera: sex toys

Nemmeno questo scherza. È un capo che non so come si faccia a possedere né ad acquistare. Io odio il rosa ma adoro i maiali eppure non riesco assolutamente a figurarmi quale possa mai essere il motivo per cui, ad un tratto, un uomo voglia che la donna con cui è a letto indossi una maschera del genere. Peggio ancora quello per cui una donna voglia sottoporsi a una simile tortura. Quello che è sicuramente vero è che 50 sfumature di grigio ha spalancato le porta all’ingresso del bondage nelle nostre vite. Ma c’è qualcosa che non sapete: una donna, che non è un chiodo, con una tuta in latex nera addosso rievoca Free Willy. E le orche da salvare, si sa, non sono sexy.

Martina Di Matteo

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