Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Siria, la strage di Idlib e la guerra dei media

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A proposito della grave situazione in Siria, dove nuovi raid hanno colpito le città di Idlib e Khan Shaykhun, Foad Aodi, Presidente dell’Associazione Medici d’ Origine Straniera in Italia (AMSI), delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e fondatore della Confederazione Internazionale UMEM- Unione Medica Euro Mediterranea, riporta statistiche specifiche, provenienti da fonti mediche e ospedaliere “in loco”:
” Esprimiamo anzitutto la nostra solidarietà al popolo siriano, ai bambini e alle donne,che sono le prime vittime d’ un massacro senza fine. La situazione é aggravata da un’altra guerra, quella dell’ informazione e mediatica: le notizie riportate dalla stampa, infatti, non fanno chiarezza sulla tragedia. Stando alle fonti mediche e ospedaliere che si trovano nel Paese”, prosegue Aodi, i morti dopo l’ultimo raid ad Idlib e a Khan Shaykhun sono 125, di cui 32 sono bambini, e 12 professionisti della sanità. Le strade delle città sono cosparse di feriti e cadaveri. I feriti ammontano a 400; la maggior parte di loro riporta difficoltà respiratorie, soffocamento, lacrimazione oculare e battiti cardiaci accelerati. Chiediamo a nome delle Co-mai la verità sull’accaduto, e chiediamo all’ONU e all’ Unione Europea d’ uscire dal loro torpore, e attivare immediatamente un corridoio umanitario. Serve sostegno alle strutture sanitarie in Siria, attualmente in una condizione di paralisi. Mancano medici, infermieri, ambulanze e medicinali. Manca il sangue e mancano gli strumenti per effettuare interventi chirurgici d’urgenza. Lanciamo quindi il nostro appello #Salviamoibambinisiriani. Speriamo che la nostra voce possa arrivare al cuore di tutti i politici che hanno il potere di decidere, e posson contribuire alla risoluzione pacifica del conflitto siriano”.
Personalmente rileviamo come, nella tragedia siriana, spesso si cade nel grottesco: per i raid aerei a Idlib e Khan Shaykhun, infatti, sia il Governo siriano che quello russo negano decisamente la partecipazione delle loro aviazioni (i gas, altamente pericolosi, piovuti su tutta la zona sarebbero stati sparsi, quindi, dagli stessi oppositori di Assad, sulla loro stessa gente..roba da Seconda guerra mondiale, che farebbe impallidire la famigerata “operazione Himmler” dell’agosto ’39, coi nazisti travestiti da soldati polacchi in attacco a una postazione tedesca…o forse son piovuti dal cielo per opera di forze maligne…?!). Quel che è certo, nella – a dir poco – intricata situazione siriana, è che se Assad – che continua indubbiamente a godere, pur nelle brutture del suo regime, d’un indubbio consenso popolare – non deve fare la fine di Saddam e Gheddafi ( come vorrebbero gli interessi imperialistici occidentali), non certo perchè sia un democratico, ma perchè un suo rovesciamento violento aprirebbe la strada, in un Paese multetnico come la Siria, a una degenerazione “libica” del tutto, non può però neanche restare al potere. Per il momento a Bruxelles s’ è aperta la conferenza internazionale di due giorni sulla Siria, in cui è previsto che vari donatori internazionali promettano di versare miliardi di dollari di aiuti per i rifugiati siriani, e in cui, secondo la UE, ci si dovrebbe impegnare a porre fine ad oltre sei anni di guerra.Ma come già fu, nei lontani anni ’70, per il Vietnam, riteniamo che solo una conferenza internazionale sotto l’egida dell’ ONU, seriamente organizzata (non si può lasciar fronteggiare la crisi siriana ai soli europei, vòlti a risolverla secondo i propri interessi), in cui allo stesso tavolo si siedano anzitutto i rappresentanti del Governo siriano e delle oppposizioni (quelle serie, chiaramente, non i mercenari prezzolati dell ISIS e degli altri gruppi del Daesh) possa almeno iniziare ad affrontare seriamente il problema.

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