«Lei sogna di ..far tredici? » Ma lo farà sicuro!

Gianni Rodari

La solidarietà è un investimento umano

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solidarietà Gli eventi attuali ci portano, con sgomento, ad assistere a una vera e propria strage degli innocenti. L’attacco è mirato alla vita in boccio: bambini, adolescenti e giovani nel periodo più delicato della loro formazione. Questo affronto viene perpetuato dall’Occidente che tende allo sfruttamento del prossimo, in una logica globale di annullamento dell’originalità della persona, vittima di un veloce processo di “robotizzazione”. La crisi economica stringe gli individui in una morsa di abbattimento, che priva della dignità del lavoro, come diritto e dovere di ogni uomo. Manca così l’opportunità di allevare nella serenità l’infanzia e l’adolescenza. Alle famiglie non sono spesso più concessi gli strumenti per far nascere, crescere ed educare nuove vite. L’accesso a una profonda cultura è un bene che viene sempre più riservato a pochi. Mai come oggi, abbiamo bisogno di buoni maestri, capaci di trasmettere valori culturali e di saggezza alle attuali generazioni, che sono lasciate in solitudine a interrogarsi sulla vita. L’obiettivo necessario da raggiungere è quello di incoraggiare una possibile diffusione culturale di ampio respiro, già in parte favorita dal web, dai viaggi e dalla lettura, verso la comprensione e la diffusione di veri contenuti, come la salvaguardia del creato, costituito dalla natura e dagli individui, con il rispetto delle singole tradizioni e civiltà. Numerose sono, infatti, le tristi notizie di atroci guerre e terribili calamità naturali. Basti pensare al terremoto in Nepal, ove cresce tragicamente la quantità delle vittime, mietute dal sisma del 25 aprile, che arrivano a quasi ottomila morti. Probabilmente la dolorosa conta non è ancora terminata. Altro delicatissimo argomento è rappresentato dal problema dell’immigrazione.

Il mediterraneo ribolle. Attorno al grande specchio d’acqua, la situazione è esplosiva, dall’Africa all’Iraq. L’Italia si trova al centro, come sempre, porta di ingresso per chi parte dalle coste libiche dopo mesi (o forse anni) di viaggio. Secondo il ministero dell’Interno, dall’inizio del 2014 sono arrivate sulle nostre coste quasi centomila persone e, stando ai dati delle Nazioni Unite, da gennaio a oggi nel canale di Sicilia sono morte quasi duemila persone. La posizione è questa: l’operazione “Mare Nostrum” non è più sostenibile con le sole forze italiane, l’agenzia europea Frontex deve fare di più. Il dilemma che si crea divide l’opinione pubblica fra due grandi interrogativi: sostenere, soccorrere e aiutare gli immigrati che arrivano sempre più numerosi sul suolo italiano, richiedendo un maggior contributo da parte del resto d’Europa oppure frenare questo fenomeno e supportare gli immigrati direttamente nel loro Paese di origine. Molti vertici internazionali, europei e regionali negli ultimi venti anni hanno deciso di dedicare una parte del loro Pil nazionale a progetti umanitari. Per esempio i Paesi Bassi hanno dedicato a tali progetti lo 0,64 % del loro Pil, la Gran Bretagna lo 0,71 %, il Lussemburgo l’1.07 %, mentre gli Emirati hanno superato tutti pagando l’1.17 %.

Nello specifico gli Emirati Arabi Uniti hanno versato 2.7 bilioni per combattere la povertà, 6 milioni per combattere l’ebola, 778 milioni per l’Aids, 95 milioni per gli ospedali dedicati alla cura dei solidarietàbambini, 200 milioni per Gaza, 260 milioni per combattere la Polio, 750 milioni per aiutare i rifugiati. Il tutto ammonta complessivamente a un totale di 4.89 bilioni. Nonostante ciò la richiesta di aiuto nel mondo è sempre maggiore. Le terribili guerre dei nostri giorni eliminano ogni libertà di pensiero, parola e religione. Non possiamo ignorare lo sterminio di bambini, giovani e donne cristiani, ebrei e musulmani moderati. Si tratta di un attacco globale all’esistenza fisica, psichica e spirituale. Sarebbe necessario che ciascuno adoperi i propri talenti, le risorse della persona e del gruppo sociale, culturale e religioso di appartenenza per realizzare un progetto di pace, giustizia, carità e verità. Anche i difficili rapporti attuali fra Ucraina e Russia hanno gettato l’Occidente in una forte agitazione. Il terrore di rivivere la guerra fredda con Putin ha scosso i governi europei e Washington. È fondamentale, dunque, ricordare ciò che ci insegna la storia, perché nella Prima Guerra Mondiale si entrò come ubriachi, che non vogliono quel che fanno, ma agiscono come robot. La Terza Guerra Mondiale che oggi stiamo rischiando nasce dagli stessi vizi: ignoranza del passato, scarso rispetto della vita, egoismo e confuso turbamento generale. È vitale poter superare le antiche tensioni fra Stati Uniti e Russia, tra Occidente industrializzato e terrorismo, fra Cina e Taiwan, tra Corea del Nord e Corea del Sud. L’augurio più bello è quello di poter dare alle nuove generazioni l’eredità di un mondo rinnovato nella luce, che ha finalmente superato le storiche tensioni del passato. La condivisione e la difesa dei valori di pace, serenità e aiuto alla crescita economica, morale e culturale del prossimo appartengono a tutti gli esseri umani credenti e non credenti, provenienti da ogni tradizione etnica, storica e sociale.

Cristiana Gagliardi

L'Autore

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