Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

#SRILANKA, ISOLA DI SPLENDORE, MA ANCHE DI ORRORI E PERSECUZIONI

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Sri Lanka è un’isola di splendore, che ha subito guerre e catastrofi naturali. La rinascita è cominciata ma è lenta. Il Paese continua a fare i conti con terrorismo e violenze politiche. Questo reportage, a cura di due rappresentanti del volontariato, è una testimonianza preziosa. 

Quell’isola a forma di lacrima che si immerge e si rispecchia nelle acque profonde dell’Oceano Indiano, torna oggi alla ribalta e, piccola perla del Continente Asiatico, si riaffaccia, silenziosa e decisa, nella geografia politica internazionale. Un angolo di paradiso, un po’ dimenticato e spesso sfruttato, che riesce sempre a stupire quel viaggiatore attento e scrupoloso perennemente impegnato nella ricerca e nella scoperta di nature nuove e incontaminate e di terre nuove e antropizzate poco conosciute

La Repubblica democratica di Ceylon, isola di splendore  e rinascita

È l’isola della bellezza, in cui Madre Natura ha voluto ancora una volta compiacersi per manifestarsi con prepotenza in tutta la sua potenza ed in tutto il suo splendore. È l’Isola del bue Sacro, della scimmia e dell’elefante, ma è anche la terra del cobra, del leone e della tigre. È l’isola del rambutan, della banana e del mango, ma è anche la terra della cannella, della gomma e, soprattutto, del the; è la terra dei rubini. Un Paese nel quale il sorriso, spesso nascosto, si lascia maliziosamente sorprendere nella trasparenza di un velo sottile, e con arguzia si mescola e si confonde nei profumi e nei colori violenti dei suoi fiori, nei profumi e nei gusti esotici dei suoi frutti, nell’ arcobaleno di un’unica e rara melodia di suoni che sa dinamicamente frammentarsi per ricomporsi, diversificandosi, in dolcissime compagini musicali sempre nuove ed armonicamente compiute.

Un Paese in cui l’arte, la musica, la danza e lo spettacolo, ancora ispirati dai profondi sentimenti delle locali tradizioni culturali e religiose, si fondono e si completano nello stupore e nella perfezione di un Panorama meraviglioso, Immagine del suo Creatore. Un paese dal clima tropicale, in cui le forze della natura amano mescolarsi e confrontarsi e, scontrandosi, tornano ad incontrarsi nell’abbraccio sempre nuovo di paesaggi colorati di raro splendore e di elevato valore ambientale e, purtroppo, anche nell’abbraccio di violente manifestazioni di devastazione e distruzione causate dalle piogge, dai monsoni e dallo tsunami.

È l’isola di Ceylon, un tempo colonia inglese ed oggi Repubblica Democratica Indipendente, costantemente impegnata nel consolidamento di una propria personalità distinta e definita, e costantemente in corsa per inserirsi, finalmente, nel giusto posto, da tempo a lei riservato tra gli Stati liberi del mondo. Un’Isola che oggi è il simbolo della speranza e della rinascita, quel simbolo sapientemente ridisegnato nella cornice di un nuovo nome che, nell’idioma locale, ne riassume la sua vera Identità: Sri Lanka, Isola dello Splendore.

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Tigri Tamil


I conflitti e le lotte per l’indipendenza

Purtroppo le prepotenze minoritarie dell’organizzazione terroristica Ltte delle Tigri Tamil (una delle più atroci al mondo) ha innestato e alimentato nel tempo pericolose tensioni politiche e sociali a danno della maggioritaria popolazione singalese e nel 1983 queste tensioni sono degenerate in un conflitto armato civile, sottovalutato dal mondo esterno; le stesse Organizzazioni Internazionali, scarsamente interessate, non ne hanno saputo (o voluto?) intuire la gravità ed hanno limitato il proprio coinvolgimento a temporanei e saltuari interventi di Marco Baggiani tamponamento non risolutivi e certamente non in grado di ristabilire un equilibrio ed una pace lunga e duraturi.

In questa lotta per la libertà e l’indipendenza, mentre il terrorismo della Ltte si espande e si rafforza, lo Sri Lanka è solo, dimenticato e abbandonato a sé stesso. Le Tigri Tamil vogliono la nascita di un loro Stato nel nord-est dell’Isola e la costituzione di un Governo Federale che riconosca e garantisca la convivenza di due etnie indipendenti in due Stati indipendenti.

E per il conseguimento di questo progetto politico si rendono responsabili di numerosi e orrendi crimini la cui assurda ferocia soffoca una inerme popolazione civile costringendola ad apparenti, ma di fatto provocati, suicidi ”innocenti”; i bambini e le bambine della popolazione anche Tamil non allineata alla ideologia Ltte (più di 6.000 in totale) vengono forzatamente reclutati ed addestrati all’offensiva ed al combattimento o vengono barbaramente uccisi: un orrore riconosciuto e condannato a livello mondiale!

Si scoprono fosse comuni che raccolgono i corpi di almeno 1.000 Vittime, forse colpevoli di aver tentato la fuga per non prendere parte ad un conflitto non loro. Di fronte a tanta inaudita violenza, il Governo, stanco e fermamente contrario al Federalismo del Paese, dopo 25 anni di combattimenti sanguinosi, conscio della reale impossibilità di un compromesso pacificatorio, decreta l’immediata fine del conflitto. In breve tempo, con un susseguirsi di ininterrotti interventi militari e di cruentissimi raids, la LTTE viene definitivamente annientata ed il 17 maggio 2009 viene ufficialmente proclamata la liberazione dello Sri Lanka dall’oppressione del terrorismo Tamil; il giorno seguente il fondatore della LTTE viene giustiziato. Al termine della guerra si stima che il numero delle vittime civili e militari, dei giovani, delle bambine e dei bambini sterminati ammonta a non meno di 700.000 persone, ma tanti, troppi sono gli orfani e gli invalidi che ancora oggi vivono ai margini di una società che non può o non sa accoglierli, abbandonati a sé stessi in condizioni precarie e disumane. La guerra civile è ancora viva ed accesa quando, il 26 dicembre 2004, un altro catastrofico evento si abbatte sulla popolazione dello Sri Lanka.

Lo Tsunami

Un violentissimo ed improvviso terremoto, si sprigiona, non previsto, dai fondali dell’Oceano Indiano ad una profondità di 30 km, provocandone un innalzamento di circa 10 m; si verificherà nel seguito che in conseguenza di questo terremoto anche l’asse terrestre ha subito uno spostamento che influirà, nel tempo, sulle condizioni meteoriche e climatiche del globo.

Onde anomale molto lunghe, alte anche 15 m si allontanano indisturbate e con incredibile velocità dall’epicentro, ed in 2 – 3 ore raggiungono inattese le coste orientali dello Sri Lanka. Le sue ampie e meravigliose spiagge vengono improvvisamente colpite dalla rabbia delle incontrollate onde oceaniche, le imbarcazioni da pesca, ormeggiate, vengono distrutte, le abitazioni ed i fabbricati del litorale vengono abbattuti e rasi al suolo con la forza e l’energia di una bomba atomica un milione e mezzo di volte superiore a quella di Hiroshima.

sri lankaPer il mancato avvertimento di questo mortale tsunami, solo in Sri Lanka 45.000 persone perdono la vita, un numero impressionante che si somma a quello già elevato della guerra in corso. Circa un milione e mezzo di persone vengono sfollate, i dispersi sono almeno 4.000; altissima è la percentuale dei bambini, delle bambine e dei minori strappati ai loro genitori dalla furia delle acque.

La popolazione sfollata, espropriata dei propri beni, non ha potuto fare più ritorno nelle proprie case, perdendo anche l’unica attività redditizia, fonte del proprio sostentamento: la pesca ed il commercio del pesce. Quelle persone oggi vivono ancora nei campi di accoglienza temporanea dell’entroterra, private della loro personalità e della loro dignità, sotto il controllo diretto dell’esercito e delle autorità militari.

In questa grigia cornice, la prostituzione anche maschile, la pedofilia, la vendita clandestina dei bambini e delle bambine ed i suicidi giovanili dilagano tra i minori fin dall’età dell’infanzia e si diffondono incontrollati in percentuali molto alte, forse le più alte del mondo; fenomeni sconosciuti perché nascosti nel silenzio della vergogna e soffocati nell’omertà della miseria. Le ingenti ed inutili spese belliche e militari hanno infatti irrimediabilmente ed irreversibilmente rovinato l’economia dell’Isola; la moneta è debole ed inflazionata, ed il Governo non è in grado di fronteggiare neppure le più urgenti ed immediate necessità di una popolazione stremata e fortemente tassata.

Ma fortunatamente molte sono le Organizzazioni Umanitarie e di Volontariato che in un clima di cooperazione internazionale offrono la loro attiva e disinteressata partecipazione; con il loro contributo oggi questo meraviglioso e dimenticato angolo di paradiso può tornare a sperare di trasformare in realtà il sogno di un piccolo …grande miracolo. Forte è il grido che dalla lontana terra dello Sri Lanka giunge fin qui, a 8.000 km di distanza. È un grido incessante e continuo che si ripete rimbalzando nell’eco dello spazio che lo circonda per dar voce alla speranza di un popolo che vuole risorgere per tornare a percorrere il comune sentiero di una vita normale; un popolo fiero e sorridente troppo provato, troppo sfruttato, troppo umiliato. Da Roma ARMONIA ONLUS ascolta questo grido e vuole continuare a recepirlo, vuole continuare a rispondere.

Armonia Onlus

Associazione laica no-profit che nasce nel 2005 come logica prosecuzione della attività di una precedente analoga istituzione promossa circa 30 anni prima da un gruppo di amici animati dallo stesso comune desiderio di sostenere il popolo dello Sri Lanka. Grazie a questa istituzione quel gruppo di amici ha potuto realizzare nuovi locali in grado di accogliere i minori abbandonati e gli orfani della guerra civile e dello tsunami ed ha organizzato nuove strutture amministrative in grado di tutelare i loro diritti. Grazie a questa istituzione quel gruppo di amici ha potuto permettere alle ragazze ed ai ragazzi soli o in serie difficoltà economiche e sociali ma desiderosi di inserirsi nel mondo produttivo e del lavoro, di coronare le proprie aspettative, in nome del diritto alla vita e nel rispetto della dignità personale.

Oggi, a Pannipitiya, una località a 30 km dalla Capitale dello Sri Lanka Colombo, uno dei maggiori College dell’Isola, il Christ King College, si propone attivamente come Centro Interconfessionale Socio-culturale; in esso trovano ospitalità circa 30 ragazze prive dell’affetto della Famiglia e circa 1.500 persone, tra insegnanti ed alunni, si incontrano e si confrontano per promuovere l’istruzione e la cultura, la tradizione e l’arte, la Scienza e la tecnica, la musica, la danza e lo spettacolo. ARMONIA ONLUS ne ha ereditati la manutenzione, l’adeguamento, il completamento e la ristrutturazione, ma non dimentica le ferite ancora vive e sanguinose della guerra civile e dello tsunami sostenendo anche le missioni che ospitano i minori senza famiglia e le famiglie disagiate, e promuovendo direttamente e indirettamente tutte le forme di adozione a distanza.

È doverosa qualche riflessione conclusiva. La solidarietà non è un dovere, è un dono innato che ciascuno di noi custodisce dentro di sé, un dono che parla in silenzio per ricordarci il significato di questa nostra vita. È il dono della gioia e della speranza, due sentimenti che si fondono nel lungo interminabile abbraccio dell’ottimismo e si oppongono alla non cultura della divisione, dell’egoismo e dell’odio. È il dono di sentirsi a casa dove casa non c’è, di sentirsi fieri e degni di rispetto e dignità in qualunque luogo e in qualunque momento per continuare a percorrere ogni giorno il fascino avventuroso della nostra vita, qualunque essa sia. E allora la serenità e la gioia di vivere si uniscono in un sentimento nuovo, libero da ogni costrizione e da ogni vincolo, un sentimento che si espande senza limite alcuno nell’assoluto dello spazio infinito che lo circonda. È l’effetto di quel dono che riproponendo prepotentemente il profondo valore dell’altruismo e della collaborazione, supera, evolvendosi, ogni egoistica limitazione.

Mons. J.P. Neville & Marco Baggiani

L'Autore

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