d un anno dall’entrata in vigore del Jobs Act i sindacati italiani in un confronto con il governo chiedono di modificare l’art. 18 dello statuto dei lavoratori e definiscono l’introduzione del contratto a tutele crescenti contratto “ a monetizzazione crescente” perché non è altro che un’altra forma
Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa. “Far sentire con forza le nostre rivendicazioni e le nostre proposte per garantire la sicurezza delle persone e delle comunità”.
Quanto è brutta questa parola: precario. Si sente da alcuni anni, quando Miccolis andava a scuola o all’università probabilmente neanche la conosceva.
I giovani italiani oggi vivono e si barcamenano tra numerose incertezze, tra crisi economica e sociale, tassi di disoccupazione mai toccati prima e una visione del futuro che sembra più nera del passato.
Volete migliorare la performance lavorativa di un uomo? Allora ponetegli degli obiettivi. È questo il segreto per spingere un uomo a lavorare meglio.
“Un lavoro giusto per una giustizia che funzioni”. Con queste parole Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa promuovono un presidio per mercoledì 8 luglio a Roma in piazza Cairoli (nei pressi del Ministero della Giustizia) dalle ore 10 alle ore 12.30.
Adesso va di moda la ‘sharing economy’. Con questo termine si indicano varie forme di attività in cui la condivisone di informazioni mette in grado i singoli individui, le aziende, le associazioni no-profit e le pubbliche amministrazioni di operare meglio e con una riduzione dei costi.
Il rapporto Ocse 2014 sull’occupazione giovanile pubblicato il 27 maggio u.s. ci classifica come il penultimo Paese a livello Europeo.
L’argomento che più di tutti unisce i colleghi di ufficio contro qualsiasi neo mamma si può riassumere in una parola di cinque lettere: ferie.
Una recente ricerca dimostra che il 60% dei tradimenti coniugali che si consuma nel nostro Paese avviene sul luogo di lavoro.
Andreas Stefanidis: il suo obiettivo è quello di creare lavoro per i giovani e in effetti ci sta riuscendo.
Sale il disagio sociale in Italia. I nuovi dati relativi al Mic di Confcommercio (Misery Index Confcommercio) hanno evidenziato che lo scorso novembre l’indice di disagio sociale è infatti salito a 22,0