Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Troviamo un sostituto al progesterone, altrimenti uomini lasciate le donne!

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Mi piace essere una donna. Mi piacciono i rossetti, i quattrocentotrentadue tipi diversi di deodorante pensati apposta per me sugli scaffali del supermercato, tingermi i capelli, comprare biancheria intima insolente ed essere equivoca quando mangio il famoso calippo. In più io, in quanto donna, sono speciale perché io dono la vita. O meglio la vita esce fuori da me con violenza e per indorare la pillola la gente mi appende orrende coccarde dalle tenui tinte pastello fuori dal portone di casa in modo che tutti possano sapere che ho fatto del sesso non protetto (probabilmente accidentale) e che la conseguenza è stata che un essere dalle dimensioni di un cocomero mi ha fatto imprecare per svariate ore prima di dilaniarmi regalandomi numerose smagliature. Per quanto possa sembrare incredibile io però un figlio lo voglio, o almeno sono contenta di sapere che quando un giorno vorrò potrò farlo. La domanda è: c’era veramente bisogno di fare in modo che io mi dovessi ricordare di avere questa opportunità ogni dannatissimo mese?

imagesSì, sto parlando proprio della cosa peggiore che possa mai capitare a una donna dopo prendere il 105 (che per chi non lo sapesse è un autobus di linea dell’ATAC più simile al Miglio Verde che a una sauna, cosa che invece sono tutti gli altri): il ciclo mestruale. Non tanto il ciclo in sé che oltre a rendermi sessualmente non disponibile, farmi venire male i capelli dopo lo shampoo, mi fa anche imbottire di antidolorifici, quanto gli infernali giorni che lo precedono: i giorni della iena, volgarmente conosciuti come sindrome premestruale. Il mio problema principale, che mi rende comunque più speciale delle altre donne, è che non riesco più a guardare come si deve una partita di calcio. Io amo il calcio, amo il Napoli e amo Mertens ma improvvisamente mi fa piangere, mi commuove al punto da non riuscire nemmeno a guardare i magnifici spot epici della Champion’s League. Sono troppo per il mio animo devastato da ormoni in subbuglio e sesso sperato. Sì, perché un grande motivo di agitazione durante i giorni della iena è l’effetto Apocalypse Day: fare la scorta di sesso mediocre prima di chiudere i battenti per cinque lunghi giorni. Ma ancora non siamo nel vivo della questione, perché il vivo della questione è quella palla di rabbia che ti trascini appresso ovunque tu vada, chiunque tu veda e qualunque cosa tu faccia. Diventi infrequentabile, al punto da dissociarti tu stessa dal tuo corpo e iniziare conflitti interiori che necessariamente ti porteranno a rivangare quella volta in cui tua madre ti ha obbligata a mangiare la pasta e lenticchie e, improvvisamente, a quasi trent’anni non puoi più perdonarglielo. Il perdono, è quella la prima cosa che dimentichi.

Anni e anni di educazione cattolica buttati via, non c’è più posto per la misericordia quando l’unica cosa che vuoi è assassinare chiunque osteggi la tua anima ferita dal tuo stesso essere donna. Le crisi d’abbandono poi sono la miglior valvola di sfogo per punire il prossimo per non essere te in quel preciso istante di quel preciso giorno. Sei solo, il tuo dolore è incommensurabile e incondivisibile. Nessuno ti dà abbastanza attenzioni, chi te le dà è pedante, fuori luogo, non voluto, non capisce che tu hai bisogno di spazio, che devi digerire il fatto che la tua vita è un fallimento. E quindi piangi, piangi e mangi. Mangi tutto, chissà che quel vuoto prima o poi lo colmi. Mangi olive, cioccolata, pannocchie e babà in quest’ordine, o forse contemporaneamente, e piangi perché sai che a questo punto il vestito che già mezz’ora fa ti stava malissimo adesso sicuramente ti starà di schifo, considerando i tuoi nuovi 500 grammi. E per dare sfogo al tuo rammarico litighi, come se non ci fosse un domani (e in quel momento sei sicura che quel domani proprio non ci sarà). Litighi perché lo spigolo del muro ti ha urtato il piede, perché il tuo fidanzato non ti ha portato il caffè anche se non ne avevi voglia, e perché intorno a te tutti complottano contro di te sostenendo che deve venirti il ciclo. Ma tu sai che non è così, che è tutto vero. Questo fino al giorno dopo quando poi il ciclo è lì e tu non sei altro che un mucchio di carne e ossa pronto alla soppressione.

LA SINDROME PREMESTRUALE E’ CAUSATA DALL’ASSENZA DEL PROGESTERONE NEL CORPO. L’ASSENZA DI PROGESTERONE CAUSA VERE E PROPRIE CRISI D’ASTINENZA. IN NATURA NON ESISTE ALCUN SOSTITUTO AL PROGESTERONE. SE AVETE UNA DONNA, LASCIATELA. SE VOLETE UNA DONNA, DESISTETE.

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1 commento

  1. Lina Liguori il

    Cara dolce. Martina non ti ricordo con la sindrome premestruale…….. sempre così tenera , remissiva ( ahahah) sai che secondo una statistica i maggiori omicidi fatti da donne sono nel periodo premestruale . Non mi stanco di dirti che sei eccezionale

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