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Pietro Barilla

Turismo. Tornano i russi…

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La Russia ha superato la crisi e i russi hanno ricominciato a viaggiare e considerano l’Italia una delle destinazioni preferite. L’Italia dai russi è stata da sempre considerata il luogo della grande bellezza. Il segreto di questo successo è racchiuso nel fascino che il Brand-Paese riesce da sempre a far venire alla mente, una miscela speciale tra storia, arte, cultura, sapori, moda, bellezze naturali e un clima che rende l’Italia una meta irrinunciabile.

Il Consolato Italiano a Mosca nel 2017 ha registrato un incremento di rilascio di visti del 12,4%. Per il 2018 sono attesi risultati ancora migliori. Nel valutare un Paese, intervengono molteplici fattori ad influenzare la percezione dei visitatori: l’attrattività turistica, la sicurezza, il paesaggio, l’accoglienza, il lusso. La reputazione dell’Italia con Roma in testa, seguita da Venezia e Milano è molto alta. Queste città dispongono di un patrimonio riconosciuto per attrarre turismo ed investimenti. Secondo una classifica delle macro categorie, Roma resta prima al mondo per attrattiva “ambientale” seguita da Vienna e Parigi, con New York, quarta, Barcellona quinta, Venezia sesta e Milano 12°. (Rassegna news – Confindustria del 04.11.2016: Roma nella top 10 mondiale per reputazione. La capitale è prima in Italia). Dopo la crisi del 2014 i russi nel 2017 sono ritornati a viaggiare nel nostro Paese, con un trend di crescita rispetto al 2016 di +14% della spesa e +27% di presenze. Secondo Bankitalia “nei primi undici mesi del 2017 i visitatori russi nel nostro Paese sono stati 872mila, per una spesa di 825milioni (+4%).

I russi amano l’esclusività

I russi amano l’esclusività e quindi è importante proporre attività e  visite adatte ai loro gusti. La ricca e variegata offerta turistica dell’Italia, ne costituisce un grande punto di forza. Sarebbe possibile guardare al nostro paese come un innumerevole insieme di destinazioni, per quanto sono diffuse capillarmente opere d’arte e bellezze ambientali  incomparabili. Dall’ultimo rapporto Enit del marzo 2018 fatto in collaborazione con le ambasciate e i consolati, risulta che i russi amano prenotare alberghi di lusso a 4 e a 5 stelle. Circa il 47% dei viaggiatori russi, siano essi viaggiatori individuali o gruppi, appartengono ad una categoria socio economica medio alta e scelgono alberghi di lusso o super lusso. Anche i viaggiatori per affari o professionisti, che rappresentano il 58% dei soggiornanti, hanno la propensione a soggiornare in strutture fastose, eleganti, ad acquistare e usare oggetti consoni al loro elevato tenore di vita. La Russia dopo la crisi del rublo ha ripreso a volare e l’Italia non si è fatta sfuggire l’occasione nel riporre grande fiducia nelle potenzialità di crescita del mercato russo. La grande attenzione che i  russi rivolgono al nostro Paese lascia ben sperare.

Città d’arte, mare, montagna

I turisti russi che scelgono  l’Italia per le vacanze estive effettuano soggiorni al mare in abbinamento con visite a città d’arte. La durata media della vacanza all’estero è di una o due settimane. Le mete più gettonate sono soprattutto Emilia Romagna, litorale Veneto, Riviera d’Ulisse, Sicilia, Sardegna, Ischia e Costiera Amalfitana, Liguria e le destinazioni balneari in Toscana, Puglia e Calabria. I russi, non si accontentano di visitare soltanto le città d’arte o le coste, nel 2016 c’è stato il boom dei russi ad agosto anche in Val d’Aosta con un incremento rispetto al 2015 del 118,64%. Fra le mete più gettonate dell’inverno 2017-2018 primeggia Cortina d’Ampezzo (Belluno) la regina delle Dolomiti, che è risultata la destinazione più frequentata dai russi. I russi insieme ai cinesi si confermano in cima alla classifica dei visitatori che più spendono nel nostro Paese rappresentando il 50% del mercato tax free.

Un Nuovo Turismo Culturale: l’enogastronomia

Un rapporto curato dal Centro Studi di Confindustria e da Prometeo, focalizzato sul” Bello e Ben Fatto” (BBF) conferma che i russi mostrano un grande interesse per i prodotti italiani  che venendo in vacanza in Italia imparano a conoscere e apprezzare. Il settore eno-gastronomico negli ultimi undici anni ha visto in Italia un aumento del 554% (contro l’87% segnato a livello mondiale). Sempre più spesso le iniziative di sviluppo ricollegabili al turismo culturale puntano su elementi della tradizione locale e, quindi, anche di quella enogastronomica. Sapersi proporre, saper suggerire e saper accogliere i turisti russi oltre a rafforzare il turismo può potenziare l’export dei prodotti italiani. Dai turisti russi l’enogastronomia è  particolarmente apprezzata con notevoli possibilità di incremento. Il turismo enogastronomico può essere annoverato tra le nuove forme di turismo culturale e ha visto in Italia un aumento vertiginoso negli ultimi anni. Mediante la condivisione della cultura locale con quella dei visitatori, questa forma di viaggio è uno strumento di arricchimento culturale, attraverso la partecipazione diretta agli usi e alle abitudini dei territori rurali interessati. La passione che i russi hanno per la cucina italiana e per i nostri vini nel 2017 a dispetto dell’embargo, ha portato ad un incremento del nostro export alimentare verso la Russia del 50,5% sul 2016 con i nostri vini e spumanti che hanno riportato un +43%  e un aumento in fatturato di 111milioni di euro (dato Istat). Ogni prodotto racconta la sua storia, quella del territorio in cui è nato, della tradizione secondo cui si è sviluppato. L’innovazione unita alla tradizione ha creato dei gioielli dei quali andiamo orgogliosi: gli olii, i vini, il cioccolato, gli insaccati, la pasta ( la famosa pasta e Cecco), i peperoncini (quelli calabresi), i formaggi (il parmigiano reggiano, la mozzarella di bufala), i distillati, la frutta, la grande varietà di ortaggi, e che dire della nostra tradizione dolciaria, della tradizionale pizza margherita e del cappuccino conosciuti in tutto il mondo! Possiamo definire il cibo una espressione della cultura, un fattore distintivo che vede nel piacere del viaggio il piacere di gustare piatti tipici della tradizione locale. Rilevanti sarebbero le ricadute sul territorio, che non si limiterebbero all’offerta turistica bensì si estenderebbero anche alle produzioni agroalimentari di qualità, peraltro in perfetta sintonia sia con le denominazioni e con la nuova politica agricola europea fondata sulla multifunzionalità, sia con il “Made in Italy” di produzioni di eccellenza, e manifesterebbero i propri effetti anche dopo che il turista ha fatto rientro nel proprio ambito di residenza quotidiana, incidendo sulle sue abitudini di consumo e incrementando le esportazioni di tali prodotti. L’esperienza del cibo da parte dei turisti russi e non può diventare un mezzo per esportare le nostre produzioni tipiche, e creare un legame più stretto con il territorio e le tradizioni locali.

Il mercato del lusso

Anche il mercato del lusso, che non conosce crisi, è uno dei settori in cui i russi amano investire. Vestire alta moda italiana è uno status simbol e le signore russe amano fare shopping in Italia dove possono acquistare capi firmati a prezzi inferiori rispetto a quelli del mercato interno russo. Non di minore interesse sono arredamento, abbigliamento e tessile casa, calzature, occhialeria, e oreficeria-gioielleria caratterizzati da un’elevata attenzione al design, alla qualità dei materiali e alla cura delle lavorazioni, insomma a tutto quello che rappresenta il “Made in Italy”. I russi continuano a venire in Italia perché dell’Italia amano l’ingegno, la creatività, la storia, la cultura, le tradizioni, il territorio, la cucina, il lusso, perché le sue meraviglie non le trovano soltanto dentro un museo, ma le sanno scovare anche in mezzo alla strada, camminando con il naso all’insù. L’Italia riesce a soddisfare le abitudini e i gusti del mercato turistico russo, un mercato esigente, colto, di “big spender” e molto amante dell’Italia.

Un mercato attento

Il mercato del turismo in Russia è maturo ed oggi è molto attento al rapporto qualità-prezzo, come tutti gli altri turisti occidentali. A causa dell’instabilità politica, dei tentati colpi di stato e dei disordini interni, i russi hanno rivisto al ribasso il turismo verso Turchia ed Egitto dove transitavano anche senza visto. Si tratta di una enorme opportunità per l’Italia, cinque milioni di turisti russi che potrebbero scegliere l’Italia. La Russia rappresenta un mercato importante per noi, soprattutto rispetto alla nuova classe media che ha numeri ragguardevoli. Il quadro socio-economico della comunità degli stati indipendenti dell’ odierna Federazione Russa, mostra che tra le destinazioni turistiche da questi preferite nel mondo, l’Italia gode di un ottimo posizionamento. I  russi, dimostrano che per caratteristiche culturali e situazione economica sono oggi forse i più interessanti interlocutori verso cui indirizzare le strategie di intervento degli investimenti finalizzati allo sviluppo del turismo in Italia.

Puntare sulla valorizzazione del ”Brand Italia “sui mercati turistici internazionali deve essere l’obiettivo principale di Enti Locali e Partner Istituzionali per affermare l’offerta turistica italiana sia nel mercato interno che in quello internazionale.

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