La miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta.

Abraham Lincoln

Un libro ricostruisce la galassia islamica

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Le politiche sociali adottate dai Paesi dell’Unione Europea hanno permesso a milioni di giovani, attraverso il programma Erasmus, di andare a  studiare all’estero, di entrare a contatto con realtà diverse dalle loro, nelle tradizioni, nella lingua, nel modo di pensare o di vivere la propria religiosità. Con l’apertura delle frontiere in Europa oltre alla mobilità degli studenti, si è manifestata una vivace migrazione per chi cerca lavoro. La scelta di spostarsi da un Paese all’altro fatta dai giovani e dalle persone in cerca di un lavoro è stata una scelta univoca, rispettata a livello internazionale, una emigrazione considerata uno scambio solidale tra i membri dell’Unione. Questa mobilità ha anche portato i giovani ad integrarsi con altre culture e a conoscere altri stili di vita. Ma oggi, per vivere l’Europa come una casa comune, basata sulla cooperazione e sull’accoglienza sono necessari ulteriori passi concreti. L’effetto che si riceve dallo scambio e dall’immigrazione è quello del cambiamento delle società; è vero, questo è uno strumento eccezionale, ma tutti i fenomeni complessi necessitano di essere conosciuti per essere accettati.

Ad esempio, il fenomeno migratorio che ha investito, da circa tre anni Italia, Grecia, Germania, Francia, Spagna e Portogallo, con flussi incontrollati di persone provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente e dalla Turchia, sta mettendo a rischio la stabilità sia sociale che di ordine pubblico di questi Paesi. La laicità dello Stato nella società contemporanea Europea è un dato di fatto acquisito e il rispetto delle nostre leggi è lo strumento principale per procedere ad una integrazione intelligente.

Ma questo non rappresenta il pensiero di tutti i musulmani presenti sul territorio europeo. Per molti di loro non lo Stato, ma  la religione, si prende cura di  tutte le sfaccettature della loro vita quotidiana. Le leggi coraniche si inseriscono intimamente nella vita sociale, economica, politica e culturale della persona e costituiscono la fonte della chari’ah, la legge islamica, che per gli islamici, si deve applicare ad ogni musulmano.  Volenti o nolenti, ci dovremo confrontare con questa realtà.

Cosa è l’Islam

l’islam è una delle tre religioni monoteiste, insediatasi nel VII secolo d.c. ad opera di Maometto, ultimo profeta inviato da Dio sulla terra per ribadire la ”Rivelazione” annunciata per la prima volta da Adamo, il primo uomo e primo profeta. La parola Islam significa “sottomissione” . L’Islam non è solo una religione ma un modo di vivere che si intreccia e si inserisce in tutte le attività sociali, famigliari, politiche ed economiche.

Per parlare di certi fenomeni che si stanno insediando in Europa e in Italia è necessario lasciare la parola agli esperti. Sandro Menichelli, alto funzionario di pubblica sicurezza, e negoziatore a Bruxelles di Direttive e Regolamenti in tema di sicurezza interna dell’Unione europea, divenuti leggi nell’ordinamento giuridico italiano, per spiegare quanto l’Islam non sia quel monolite che sembra, ha scritto “Galassia Islamica” un libro delicato, garbato, affascinante e coinvolgente dove si parla di temi anche dolorosi come il fenomeno dei foreign fighters, i problemi che debbono affrontare le forze di polizia per tutelare la libera circolazione della popolazione, la sicurezza interna e le relazioni internazionali. Un libro di stimolo a conoscere, perché solo la mancanza conoscenza genera paura. Potrebbe essere considerato l’antidoto alla discriminazione, un saggio che il Capo della Polizia , prefetto Franco Gabrielli ha definito “ Una straordinaria bussola per muoversi nel presente e per aiutarci a comprendere la direzione da imboccare per la prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e l’integrazione delle comunità islamiche”. “Galassia Islamica” edito da “Intermedia Edizioni” è stato presentato alcuni giorni fa alla Camera dei Deputati alla presenza del Presidente della Camera Roberto Fico, commentatori Federico Cafiero de Rao, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, e Franco Gabrielli, Capo della Polizia. L’evento è stato moderato dalla giornalista Marta Ottaviani. Il libro è un invito ad una riflessione su come affrontare un problema così difficile cercando punti convergenti.

 

 

 

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