Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Usa, Russia e Ue: disordine interno e internazionale. Crisi o opportunità?

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America e RussiaLeggendo i giornali o guardando la tv ci rendiamo conto che il mondo sembra impazzito. La parola “Pace” sembra essere un miraggio lontano! Quale è oggi il ruolo delle due grandi potenze, USA e Russia nell’attuale quadro politico? Abbiamo forse nostalgia per i periodi in cui le grandi potenze trovavano il compromesso per ristabilire l’ordine internazionale, i periodi della diplomazia classica, sorretta da grandi apparati militari, dove le Grandi Potenze onoravano il loro dovere storico collaborando alla formazione di un compromesso? Ad alcuni di questi argomenti hanno cercato di rispondere Daniel Fried “Coordinator for Sanctions Policy at State Department” USA e Dmitry Suslov Direttore del “Center for Comprehensive European and International Studies, National Research University, Higher School of Economics” di Mosca, in una conferenza dal titolo “Transatlantic Forum on Russia” promossa dal Centro Studi Americani di Roma, presieduta da Gianni De Gennaro Presidente Finmeccanica e diretta da Paolo Messa Consigliere di Amministrazione Rai. I punti di vista di partenza sono naturalmente diametralmente opposti, ma entrambi spiegano a modo loro l’attuale complessità del sistema internazionale e la visione delle sfide contemporanee.

Secondo Suslov, l’origine della multipolare complessità contemporanea è da rintracciare nella globalizzazione e negli errori commessi dall’amministrazione Bush “ che ha creduto di poter condurre una politica egemonica e unipolare per poi fallire”. Gli Stati Uniti, ha detto, “continuano a credere in un mondo Occidente-Centrico in cui i valori occidentali sono valori universali, mentre il futuro ha nuovi attori all’interno del gioco, dove Usa e Russia non sono i soli protagonisti ma si trovano a giocare in uno scacchiere multilaterale. Il ruolo della Cina per esempio, non può essere considerato irrilevante, anche se l’indipendenza strategica di ogni attore ha un valore supremo “.

Secondo Fried “le forze del disordine “il terrorismo e il disordine economico” sono in contrasto con la democratizzazione Europea e Americana. Bush e Obama hanno sovrastimato la potenziale democratizzazione della Russia, la Russia doveva essere il maggiore contributore per la trasparenza e la pace, invece ha invaso l’Ucraina. In Crimea c’è stata una vera invasione. Una cosa di questo genere non si era vista in Europa dal 1945. Le sanzioni quindi sono la migliore strategia se la Russia non cessa il fuoco in Ucraina. Le sanzioni restano per la Crimea. La Russia ha un potenziale intellettuale, militare e politico di alto livello, potrebbe essere un partner meraviglioso per la lotta al terrorismo in Siria e nella Corea del Nord, invece sembra che la Russia voglia dominare il mondo! C’è bisogno di comprensione fra i due poteri, sfere di dominio non sono sostenibili nel 21° secolo, ma la Russia sembra indifferente”.

Visto che i problemi irrisolti nascono da lontano, quali sono le alternative?

Il problema è molto più profondo di quanto ci dicono i due autorevoli interlocutori. La Russia ritiene che gli USA non abbiano mantenuto gli accordi del 1989. Suslov dice: “la Russia doveva decidere insieme agli Usa il post guerra fredda, e non era soltanto un partecipante. L’avanzamento della Nato nei Paesi ex Sovietici, l’inclusione nell’Unione Europea della Polonia e delle regioni Baltiche, la realizzazione dello scudo nucleare in Polonia, ai confini con la Russia, le trattative con l’Ucraina per entrare nella Nato e nell’UE, Paese confinante con la Russia (fallite naturalmente), sono state un grande torto che la Russia non ha digerito “.

Fried è convinto che per ora non sia possibile instaurare grossi affari con la Russia ma sarebbe di buon auspicio lavorare insieme per risolvere interessi comuni quali “la lotta al terrorismo in aree di interesse comune. È necessario evitare nuovi fronti di dissenso. L’alternativa è la cooperazione”.

L’attualità quotidiana ci pone di fronte grandi interrogativi: Lo Stato Islamico cerca di costruire un Grande Califfato e occupa parte della Siria, Iraq, e Libia; la Russia interviene a favore di Assad, l’orrore delle stragi; il gas, il petrolio e la crisi petrolifera, il mercato; l’Iran e la possibile bomba atomica, il Pakistan, Paese profondamente instabile, la bomba atomica ce l’ha già . La Corea del Nord e i test atomici , la Corea del Sud e le nanotecnologie, la robotica (se fossero unite le due Coree potrebbero essere una potenza, meglio divise ). La Cina e la sostenibilità ambientale; il Libano e gli Hezbollah, il conflitto Israelo Palestinese; la Cina e la scalata nella globalizzazione; Il conflitto arabo israeliano; La Russia, i ribelli in Ucraina e le annessioni militari; la Cina e i venti di espansionismo: Giappone, Filippine, Vietnam, Corea del Sud, Malesia . Al Qaida e il terrorismo, l’Afghanistan e la sua guerra infinita, l’Isis, Daesh. L’Europa e i profughi: nel 2015 sono stati 50 milioni i profughi diretti in tutto il modo, una massa di persone disperate che non sappiamo come gestire! Sono più di 150 i focolai di guerra attivi nel mondo, e come ha detto Papa Francesco basta una piccola scintilla per trasformare tutto questo in una “Guerra Unica”.

Cosa pensano gli esperti di finanza e di economia di questo disordine globale?

In un recente saggio apparso sul “ New York Review ok Books” George Soros, uno dei guru dell’economia e della finanza ha detto: “La cooperazione internazionale è in declino sia nella sfera politica sia in quella finanziaria. l’Unione Europea, nata come progetto di governo sovranazionale si è fatta risucchiare da problemi interni, e non ha una influenza internazionale adeguata; gli Stati Uniti, in preda all’introspezione, con il declino della loro influenza hanno creato il vuoto. L’Onu ha fallito di fronte a tutti i conflitti principali nel dopo guerra fredda. Invece che di un nuovo ordine globale dobbiamo parlare di disordine globale”.

Nel quadro geopolitico quale è il ruolo dell’Europa?

Nel mondo odierno ci sono tantissimi scenari di disordine ma l’Europa non ha ancora pensato a come ordinare i propri confini, non ha investito sulla sicurezza e non ha capacità di interagire con l’esterno e non è in grado di assumersi responsabilità dirette. Attraverso le sanzioni imposte dagli USA, l’Europa ha preso parte in modo attivo alla guerra economica contro la Russia e ne sta pagando le conseguenze in prima persona. Ma le situazioni vanno collocate con un approccio che riconosca gli interessi e i valori di ciascun Paese. Intanto la Russia e gli Usa hanno un grande scambio di business, 7.000.0000.000 di $ ad oggi, e nonostante le sanzioni, al di sotto del Mar Artico, Exxon Mobile lavora con i russi al di la delle sanzioni, perché il Dipartimento di Stato Americano ha ritenuto strategico continuare le trivellazioni. Invece l’Europa, per ragioni politiche interne ha bloccato il South Stream, che avrebbe reso l’Italia più ricca ed integrata. Ed ora con l’accordo per il North Stream vede la Germania troppo dipendente dalla Russia. Tra i Paesi europei, il governo russo considera l’Italia, uno dei maggiori partner nell’Unione Europea, un Paese amico e partner economico ed energetico vitale e rilevantissimo e la presa di posizione dell’Italia in favore della rimozione delle sanzioni dall’UE alla Russia, è stata molto apprezzata. La debolezza dell’UE è che non sa decidere il bene dei propri aderenti. All’UE si richiede di essere più autonoma, integrata e indipendente. Anche gli Stati Uniti vogliono una Europa forte. Una Europa fragile non serve a nessuno!

Ultimamente l’asse USA-Russia ed ora UE è stato un po’ sbilanciato ma esiste da parte di Obama, di Putin e dell’UE la volontà di giungere ad una ridefinizione di questo asse. Una ripresa al dialogo può partire solo dalla chiarezza e le opportunità si possono creare soltanto attraverso la volontà di vedere un futuro di pace.

Simona Agostini

L'Autore

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