Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

A Venezia il primo social movie. Salvatores racconta l’Italia

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26 ottobre 2013. In questa data i cellulari, le telecamere, i tablet e i computer di tantissimi italiani, oltre 44 mila, si sono accesi per partecipare al progetto di Gabriele Salvatores: “Italy in a Day”, presentato il 2 settembre fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il regista premio Oscar ha deciso di seguire le orme del collega inglese Ridley Scott, produttore del primo esperimento di Social Movie mondiale “Life in a Day”, realizzandone uno invece dedicato al Bel Paese, alla vita dei suoi abitanti,  ai momenti felici e non della loro esistenza e sfruttando gli strumenti digitali e social in modo innovativo e del tutto nuovo.

Ventiquattr’ore ore per inviare un pezzo della propria giornata, per raccontare “cosa ami e di cosa hai paura” spiega Gabriele Salvatores sul sito del progetto. “Sei libero”, libero di rivelare chi sei. E questo è la meta: mostrare l’Italia attraverso lo sguardo degli stessi italiani, senza escludere nessun tipo di realtà, anche se a detta del regista i contributi dalle alte sfere non sono mai arrivati.

Le storie degli italiani si sono così intrecciate dando vita al mosaico di un’ Italia sofferente, ma ancora piena di dignità, un paese che cerca di non arrendersi all’ oggi e che ha ancora il coraggio di guardare al domani con occhi ottimisti. E il risultato finale è un film di 75 minuti che ne ha strappati dieci di applausi, dimostrando anche a tutti noi che in quest’ Italia ferita un’immagine di futuro ancora esiste.

 

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