Entro il 2030 l’Europa si è impegnata a fare la sua parte per evitare i danni dell’uomo al clima. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha annunciato che i leader europei riuniti a Bruxelles hanno raggiunto un accordo per affrontare il nodo delle emissioni e dell’utilizzo delle fonti di energia.
Sono diverse le misure stabilite dal vertice. Si va dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 40% fino all’impegno di utilizzare le fonti rinnovabili per almeno il 27% entro il 2020 e al 15 % entro il 2030.
“Questo pacchetto di misure è una buona notizia per la lotta contro il cambiamento climatico”, ha detto il presidente della Commissione europea uscente, José Manuel Barroso. “Nessun soggetto nel mondo è altrettanto ambizioso dell’Unione europea”. Tuttavia il fatto che alcuni punti siano stati lasciati vaghi o facoltativi ha deluso molte aspettative e sollevato i timori che non saranno realizzati.
“I dirigenti dell’Unione europea danno una battuta d’arresto all’energia pulita”, ha denunciato Greenpeace. Per Oxfam, “un’azione insufficiente da parte dei paesi ricchi lascia il fardello sui paesi poveri, i più colpiti dai cambiamenti climatici e insieme i meno responsabili di questa crisi”.