Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Via libera su Sharm, il Paese dei Faraoni torna a respirare

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Per tutti coloro che amano l’Egitto, sembra arrivato il momento di tornare a programmare una vacanza. Una boccata d’aria è infatti arrivata per uno dei Paesi africani più frequentati dagli italiani e vari sono i fattori che mirano a riportare il Paese dei Faraoni al turismo d’oro di un tempo.

Via libera della Farnesina su Sharm El-Sheikh
La rimozione del divieto da parte della Farnesina di visitare Sharm El-Sheikh è sicuramente il principale risultato per riaprire una stagione turistica senza quei timori che negli ultimi mesi avevano notevolmente rallentato il settore. Nell’avviso pubblicato qualche giorno fa sul sito Viaggiare sicuri si legge infatti che: “Da alcuni mesi le Autorità egiziane stanno compiendo un importante sforzo per garantire maggiore sicurezza nelle istallazioni turistiche, con particolare riferimento a Sharm El-Sheikh”. Sebbene in tali luoghi non si possano ancora escludere i rischi dovuti alle tensioni politiche, questa decisione lancia comunque un primo segno positivo per la ripresa egiziana. E la risposta delle istituzioni africane non ha tardato a farsi sentire. Il ministro del turismo Hisham Zaazou ha espresso entusiasmo per la decisione italiana, essendo il nostro Paese uno dei mercati più floridi per questa parte del Continente.

 

Politica della sicurezza per la ripresa egiziana

La ripresa egiziana deve passare ora attraverso la politica della ‘sicurezza’, indispensabile per ripristinare la crescita economica interrotta dalla Primavera Araba e spingere migliaia di turisti a scegliere nuovamente l’Egitto senza timori.
E’ per distruggere queste ansie che nascono eventi come “United for Egypt”, il summit che si è svolto lo scorso giugno a Marsa Alam, proprio con l’obiettivo di rilanciare la ripresa economica del Paese africano. Un avvenimento unico nel suo genere che ha riunito settecento operatori del settore, numerosi giornalisti, istituzioni italiane e locali. Tutti insieme per dire basta alla politica della paura e riportare i livelli del turismo del 2010, anno in cui l’Italia registrò qui più di un milione e centoquaranta presenze.

Sara Pizzei

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