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Gianni Rodari

Viva l’America antirazzista che non ha paura del coronavirus e si batte per l’ uguaglianza e la libertà

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Viva l’America anitirazzista che protesta contro la violenza delle forze dell’ordine e non si piega ai twitter di Donald Trump né si lascia spaventare dal Coronavirus, che rischia diventare la nuova arma del potere per spaventare, annichilire e assoggettare le masse. In un paese, che si autoproclama democratico e che vuole esportare la sua democrazia nel resto del mondo un uomo di colore, di nome George Floyd,  è stato ucciso da un poliziotto bianco. E’ accaduto il 25 maggio a Minneapolis durante una serie di controlli scattati a seguito della segnalazione al 911 di un rivenditore di sigarette che lamentava di essere stato pagato con una banconota da 20 dollari falsa. Floyd, che stava salendo in auto quando è arrivata la pattuglia, è stato ammanettato, strattonato e costretto a stendersi lungo un marciapiede dall’agente Derek Chauvin, che lo ha soffocato mettendogli un ginocchio sul collo.

La morte è sopraggiunta in 8 minuti e 46 secondi, come testimoniano i video di sorveglianza e quello subito postato online da un passante. Video che inchiodano alle loro responsabilità il poliziotto e gli agenti che erano con lui, Thomas Lane, J. Alexander Kueng and Tou Thao. Un episodio, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, scatenando un’ondata di rabbia che sta infiammando gli Stati Uniti, culminata in violenze, un ragazzo di 19 anni è morto a Detroit, e migliaia di arresti, come quello ingiustificato del giornalista della Cnn Omar Jimenez, che è stato ammanettato solo perché stava riprendendo con la sua troupe le proteste in atto vicino al commissariato della città.

La notte scorsa a Washington tutta l’area intorno alla Casa Bianca è stata invasa dai manifestanti, mentre si moltiplicavano sul web i twitter del presidente che minacciava i media, accusandoli di disinformazione, e invitava sindaci e governatori a rispondere con il pugno di ferro. “Fate i duri. Chiamate subito la guardia nazionale. Questi sono anarchici. Il mondo sta ridendo di voi e di ‘sleepy Joe’. E’ quello che l’America vuole”. Ma le sue parole non hanno avuto il riscontro che magari si attendeva sui sondaggi. Il suo rivale Joe Biden, in questo momento, secondo un rilevamento del Wp e di Abc News, è avanti di dieci punti: 53% contro 43%. Per Trump il caso Floyd non è solo una brutta storia, ma è una vicenda che va ad aggiungersi ad una gestione dell’emergenza Covid, che agli americani, anche quelli iscritti al Ku klux klan,  non è piaciuta.

 

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