Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

2015, l’anno del terrore

0

2015 europaIl 2015 resterà nella nostra storia come l’anno del terrore. L’anno in cui il fanatismo islamico ha cercato di mettere in ginocchio l’Europa, proprio mentre il Vecchio Continente si avviava a superare la drammatica e lunga crisi economica cominciata nel 2011. A finire nel mirino della cieca mattanza del jiadismo nero è stata Parigi colpita al cuore per ben due volte, di sorpresa e con audita violenza: Charlie Hebdo il 7 gennaio, Bataclan, Stade de France  il 13 novembre. Stragi  che hanno avuto un impatto profondo nelle nostre vite e che hanno oscurato i nostri cuori, seminando paura e generando odio e intolleranza. Le strade di Roma e quelle delle altre grandi città ne sono una conferma in questi giorni. Poche luci, pochi turisti, una svogliata allegria. Camionette della polizia. Militari appostati nelle zone ritenute più a rischio. Ma lo Stato Islamico non ha colpito solo la Francia. Ha colpito ovunque: la Nigeria, la Libia, la Russia, il Medio Oriente fino al Bangladesh, agli Usa, alla Cina. Un incubo che sembra destinato a non avere breve termine.

L’ultima allerta è arrivata da Vienna e riguarda tutte le grandi capitali europee. Ci abitueremo forse a convivere con questo mostro dalle mille teste che abbiamo contribuito a creare? Contribuito, sì certo. Alta è la responsabilità dell’Occidente nell’ambizioni di questa invincibile idra islamica, una responsabilità che ha radici ormai lontane nel tempo: il post-colonialismo malgestito e intriso di sensi di colpa; la scellerata politica estera americana degli anni del più sfrenato e incongruo bushismo; la recente redistribuzione delle aree di controllo economico nello scacchiere mediorientale da parte delle grandi potenze che hanno prodotto l’orrore che oggi si identifica nel Califfato, che con il suo progetto di morte e dolore e sterminio degli infedeli ci riporta indietro alla sanguinaria follia nazista.

Ma non è solo l’ombra dell’Isis ad aver oscurato il cielo di questo difficile 2015. Tra giugno e luglio l’Europa ha dovuto fare i conti con un’altra importante crisi: quella greca, che ha rischiato di far completamente saltare la struttura faticosamente costruita dai padri dell’Unione. La soluzione poi alla fine è stata trovata: Atene non è capitolata sotto il peso dei debiti, è riuscita a conservare la moneta unica, ma quanto durerà? The least but not the last, c’è il grande dramma dell’immigrazione: un’emergenza che è diventata cronica e che si lega al terrorismo, alle guerre che insanguinano il Medio Oriente e alla fragilità dell’Europa.  Cosa dobbiamo aspettarci dal 2016?

 

2015 europa

I luoghi degli attentati:
1. Saint-Denis (Stade de France)
2. Incrocio tra Rue Bichat (Le Petit Cambodge) e Rue Alibert (Le Carillon)
3. Rue de la Fontaine au Roi (Casa Nostra)
4. Boulevard Voltaire (Teatro Bataclan)
5. Rue de Charonne (La Belle Equipe)

Sono rimaste uccise 130 persone e ferite circa 360.

 

L'Autore

Lascia un commento